Etichetta salame fatto in casa

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Buona sera a tutti quanti, Vi scrivo per chiedervi un parere. Una trattoria vorrebbe prodursi salami e somministrarli come antipasto ai clienti che vanno a mangiare. Per poterlo fare , oltre alla creazione dell'etichetta e tenuta della tracciabilità delle materie prime , necessita di avere il bollo CE oppure essendo trattoria può farlo tranquillamente ? Vi ringrazio Stefania

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Oggetto: Etichetta salame fatto in casa
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L'argomento potrebbe essere analogo a quelli trattati nelle seguenti discussioni:

https://www.taff.biz/legislazione-alimentare/2080-5-haccp-affumicatura-di-pesce-effettuata-al-ristorante/1

https://www.taff.biz/legislazione-alimentare/866-5-produrre-pane-al-ristorante/1


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Oggetto:

APPROFONDIMENTO

“ SANCO/1732/2008 Rev. 7

Guida all’attuazione di alcune disposizioni del regolamento (CE) n. 853/2004 in materia d’igiene degli alimenti d’origine animale

3.5. Dettaglio

Salvo espressa indicazione contraria, il regolamento (CE) n. 853/2004 non si applica al commercio al dettaglio [articolo 1, paragrafo 5, lettera a)].

La definizione di commercio al dettaglio si trova all'articolo 3, punto 7, del regolamento (CE) n. 178/2002: Tale disposizione recita:

"commercio al dettaglio", la movimentazione e/o trasformazione degli alimenti e il loro stoccaggio nel punto di vendita o di consegna al consumatore finale, compresi i

terminali di distribuzione, gli esercizi di ristorazione, le mense di aziende e istituzioni, i ristoranti e altre strutture di ristorazione analoghe, i negozi, i centri di distribuzione per

supermercati e i punti di vendita all'ingrosso.

Come è precisato nei considerando 12 e 13 del regolamento (CE) n. 853/2004, questa definizione, che include le attività di commercio all'ingrosso, è stata considerata troppo

ampia per il contesto dell'igiene alimentare. In tale contesto, il commercio al dettaglio dovrebbe in genere essere inteso nella seguente accezione più ristretta: “attività che

includono la vendita o la fornitura diretta di alimenti d’origine animale al consumatore finale”.

Ciò implica che:

•per le attività che includono la vendita o la fornitura diretta di alimenti d’origine animale al consumatore finale il regolamento (CE) n. 852/2004

sarebbe sufficiente. In conformità con la definizione di “commercio al dettaglio”, il termine “attività” include la trasformazione (ad esempio la

preparazione di prodotti da forno contenenti prodotti d’origine animale o la preparazione di prodotti a base di carne in una macelleria locale) nel punto di

vendita per il consumatore finale.

• Per quanto riguarda le attività di commercio all'ingrosso (ovvero nel caso in cui un esercizio all’ingrosso o al dettaglio svolge attività finalizzate a fornire

ad un altro esercizio alimenti d'origine animale), si applica il regolamento (CE) n. 853/2004, tranne che:

• agli esercizi le cui attività all'ingrosso si limitano al magazzinaggio e al trasporto; in tal caso si applicano le norme del regolamento (CE) n. 852/2004

e le prescrizioni in materia di temperatura del regolamento (CE) n. 853/2004;

• se la fornitura è, in base alla legislazione nazionale, un’attività marginale, localizzata e limitata di un esercizio al dettaglio i cui prodotti sono in

prevalenza destinati al consumatore finale. In tal caso si applica solo il regolamento (CE) n. 852/2004.

Gli Stati membri possono tuttavia, in conformità dell’articolo 1, paragrafo 5, lettera c), decidere di estendere le disposizioni del regolamento (CE) n. 853/2004 agli esercizi al

dettaglio situati nel loro territorio che non sarebbero soggetti a tali disposizioni. Gli Stati membri che ricorrono a questa possibilità devono essere guidati dai principi generali

della legislazione alimentare, ovvero dalla proporzionalità e dalla necessità di avere norme basate sui rischi.”


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