Lettera al neoeletto Consiglio dell'OTAN

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Oggetto: Lettera al neoeletto Consiglio dell'OTAN
Ho letto con molto piacere quanto esposto da Giulio nel suo post e mi permetto di fare degli appunti al suo correttissimo discorso.

Sono un TA libero professionista e, durante l'esercizio della professione, ne vedo proprio di cotte e di crude.

Venendo infatti a quello che può essere definito abuso di professione, andrei un attimo più a fondo, piuttosto che sanzionare in qualsivoglia modo chi si fregia arbitrariamente ed ingiustamente, non avendone i requisiti, del titolo di Tecnologo Alimentare. Nella fattispecie, secondo la mia modesta opinione, il problema nasce dalla mancanza di una adeguata applicazione della legge 59/94 che poi è quella che istituisce la nostra Professione.

Mi spiego meglio: nella suddetta legge, all'articolo 2 (svariati commi) c'è scritto quello che dovrebbe essere di nostra esclusiva competenza, e con questo non mi riferisco all'implementazione dei manuali di autocontrollo presso le PMI e la gestine degli stessi (anche perchè il manuale e il sistema HACCP vengono interpretati più come una massa di ciarpame inutile, piuttosto che come mezzo di lavoro all'interno del contesto aziendale e, nella quasi totalità dei casi, i titolari cercano una persona - non un Professionista - che compili in qualche modo detta documentazione e lo faccia nella maniera più rapida ed economica possibile), ma ad atlri compiti come: l'implementazione di processi di lavorazione di alimenti, macchine ed impianti nell'industria alimentare, additivi, formulazioni e controlli di qualità che sono quelle cose in cui dovremmo avere - il condizionale è d'obbligo - una ferrea preparazione.

Ora, a corredo di tutto ciò, nasce un problema di regolamentazione della Professione e di protezione della stessa. Infatti, quanto sancito sulla legge 59/94, riguardante i compiti di cui sopra, dovrebbe godere di una protezione legislativa che dia diritto di esclusività nell'esercizio dei compiti connessi con gli articoli, affinchè una bella mattina nessuno si possa alzare ed andare a fare qualcosa che non gli competa.

Continuando, non vedo perchè un tizio qualsiasi la mattina con una minima infarinatura di giurisprudenza, non si alzi e vada a fare l'Avvocato, oppure perchè un Infermiere non vada a fare il Medico, o, ancora, e me ne scusi l'amico trentino, un TA non si possa alzare ed avviare un laboratorio di analisi cliniche.

Questo non succede perchè ci sono leggi (ordinative delle rispettive professioni) che sanciscono cosa si può o non si può fare. E, attenzione, da nessuna parte ho visto che, per esempio, la classificazione delle specie viventi (art. 3 lettera a della legge 396/67 - ordinamento della professione di Biologo) è esercitabile dai Biologi in via esclusiva (almeno, sulla legge non c'è scritto) ma non per questo non è un compito loro riservato!

Quindi, se a qualcuno dovesse venire in mente il fatto che sulla legge 59/94 i compiti del TA non sono attribuiti in via esclusiva, tenga a mente quanto detto sopra: non è necessario che ci sia scritto che è una competenza esclusiva; come, del resto, sui papiri dell'Ordine dei Medici (Ordine vecchissimo) non c'è scritto che il Medico possa farlo in esclusiva un laureato in Medicina, ma non per questo una mattina mi sveglierei e mi salterebbe in mente di mettermi a fare il Medico.

Ma veniamo ai risvolti pratici per la Professione. Ogni giorno in Italia aprono e chiudono decine di imprese alimentari, a cui sono legati degli incartamenti di carattere igienico-sanitario in cui si devono dichiarare il ciclo di lavorazione e le misure igienico-sanitarie per la prevenzione del rischio alimentare, oltre che delle relazioni tecniche sullo stato dei locali in aderenza a quanto disposto dall'allegato II del Reg. CE 852/04.

Ebbene, questo, se non vado errato dovrebbe essere uno dei campi sanciti dall'articolo 2 comma 1 della legge 59/94. Qualche anima pia, quindi, potrebbe dirmi perchè queste pratiche sono espletate anche da Geometri, Architetti, Ingegneri, ecc.?

Dove sta scritto che un Geometra può timbrare e firmare qualcosa che riguardi il ciclo di lavorazione? Rispondo io: da nessuna parte!

Eppure le ASL/ASP accettano tranquillamente questi incartamenti (dove a volte sono riportate immani sciocchezze) certificando, di fatto, giorno dopo giorno, degli abusi di professione, rincarate dal fatto che nei SIAN noi TA siamo degli emeriti sconosciuti e quei quattro concorsi usciti fino ad ora prevedono la collaborazione dei TA sotto forma di CO.CO.PRO. ma non ci vedono assolutamente in pianta organica.

Basterebbe, in definitiva, pretendere degli elaborati tecnici a doppia firma, una dell'Ingegnere/Architetto/Geometra, per la parte strutturale/elettrica/idrica e una del Tecnologo Alimentare che andrebbe a certificare la bontà igienico-sanitaria-tecnica del processo.

Quindi (e con questo finisco) il Consiglio, a cui va tutta la mia stima ed il mio augurio di un proficuo lavoro, dovrebbe battersi a spada tratta per far sì che ci vengano riconosciute (o meglio che sia rispettata una legge dello Stato) delle aree di competenza esclusiva, senza menare il can per l'aia, asserendo che "sì, le competenze ci sono, ma non c'è scritto che sono esclusive", poichè da nessuna altra parte c'è scritto che qualcuno ha diritto di certificare i cicli di lavorazione.

Solo in funzione di tutto ciò, ovvero la riserva di alcune funzioni esclusive del Tecnologo Alimentare, si potrebbe procedere con una denuncia formale degli abusivi ai sensi del CPP; altrimenti, se si richiama un millantatore solo perchè si fregia del titolo, ma non gli si impedisce di svolgere compiti a lui non attribuibili, la lotta all'abusivismo corre il rischio di lasciare il tempo che trova.

Inoltre, molti laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari, di fatto abusivi (magari perchè convinti che l'iscrizione ad un Ordine che non ti tutela non serva a nulla o serva solamente a mantenere un Cosiglio Nazionale e svariati Consigli Regionali dove viene discusso circa la sfericità dei cocomeri e la curvatura delle banane), invogliati da una maggiore tutela della Professione, coniugata con una denuncia sicura in caso di abusivismo, sarebbero costretti ad iscriversi all'Ordine, con un significativo aumento di numeri e pertanto del potere contrattuale dell'Ordine stesso in sede di riunione al Ministero.

Nel prossimo intervento mi permetterò di parlare della formazione continua e dell'aggiornamento professionale, cosa in cui, almeno in Sicilia, l'Ordine Regionale è latitante.

Scusandomi per i toni, che riconosco abbastanza accesi, colgo l'occasione per salutare tutti e stringere, virtulamete, la mano a ciascuno.

Cordialità,

Danilo Ciciulla

Tecnologo Alimentare



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Parole chiave (versione beta)

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