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Salve a tutti!! Riporto parte del testo del Decreto Legge n. 185 del 29/11/2008, convertito nella Legge n. 2 del 28/01/2009, che penso sia di interesse per i Tecnologi Alimentari iscritti all'albo. A quanto pare, entro un anno dall'entrata in vigore del presente, tutti i professionisti iscritti all'albo dovranno provvedere a dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata ed a segnalarlo all'Ordine di competenza. Attendo i vostri commenti. Al comma 7 - art. 16 viene stabilito che: I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge
dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio
indirizzo di posta elettronica certificata ( o analogo indirizzo di
posta elettronica di cui al comma 6 ) entro un anno dalla data di
entrata in vigore del presente decreto. Gli ordini e i collegi
pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica
esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi
degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica
certificata.
Il comma 6 dice: Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare
il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda
di iscrizione al registro delle imprese ( o analogo indirizzo di
posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora
dell'invio e della ricezione delle comunicazioni e l'integrità del
contenuto delle stesse, garantendo l'interoperabilita' con analoghi
sistemi internazionali ). Entro tre anni dalla data di entrata in
vigore ( del presente decreto ) tutte le imprese, gia' costituite
in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore,
comunicano al registro delle imprese l'indirizzo di posta elettronica
certificata. L'iscrizione dell'indirizzo di posta elettronica
certificata nel registro delle imprese e le sue successive eventuali
variazioni sono esenti dall'imposta di bollo e dai diritti di
segreteria
Per ulteriori informazioni vi rimando direttamente al DECRETO 185/2008.
Oggetto: Tecnologi: Obbligo posta elettronica certificata
Data la recente comunicazione da parte dell'Ordine dei Tecnologi Alimentari, che presumo molti di voi abbiano ricevuto, contenente la richiesta di segnalare entro il 29/11/2009 il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), tenterò nel mio piccolo di fare un pò di chiarezza sul discorso.
Vi riassumo quanto ho avuto modo di apprendere in giro per il web. Secondo giuristi esperti in campo IT (si legge "Information Technology" :-P ), il summenzionato comma 6 del D.L. 185/2008, pur nella sua genericità, lascia spazio a tecnologie alternative alla PEC.
Facciamo, però, un piccolo passo indietro cercando di capire in cosa consista la tecnologia PEC, per poter meglio comprendere le possibili alternative ad essa.
In estrema sintesi, potremmo definire la PEC come un particolare account di posta elettronica che consente al suo utilizzatore di inviare e-mail aventi a tutti gli effetti valenza legale; esattamente come avvine per una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Per conoscere nei dettagli il funzionamento, che reputo molto interessante, ma che esula dalle tematiche trattate in questo forum, vi rimando ai siti specializzati sull'argomento. Noi, da profani, ci limiteremo agli aspetti più pratici.
Rispetto ai metodi tradizionali, la PEC presenta molteplici vantaggi: innanzitutto la praticità e l'immediatezza (trattasi pur sempre di un'e-mail); la disponibilità pressochè continua (24/24, 7/7, 365/365... basta essere in possesso di pc collegato ad internet), i costi contenuti (vi sono offerte a partire da 5€/anno "flat"); la certezza del mittente (cosa che, si badi bene, non era possibile con altri strumenti, quali ad esempio la raccomandata); ma soprattutto la possibilità di certificare il contenuto della mail.
Vi sono, però, anche degli svantaggi (e non da poco!): primo fra tutti, la PEC è uno standard tutto italiano e quindi non garantisce interoperabilità con gli analoghi sistemi internazionali; necessita, inoltre, della creazione di uno specifico accout di posta elettronica (ossia non può essere appoggiata su un tradizionale indirizzo e-mail, già in possesso dell'utente).
Un'alternativa è costituita dal protocollo S/MIME (acronimo per Secure Multipurpose Internet Mail Extensions) che, prima di tutto, gode di un riconoscimento internazionale; in secondo luogo non necessita di uno specifico account e-mail (può essere tranquillamente utilizzato con un comunissimo indirizzo e-mail preesistente), con tutti i benefici che ciò comporta; infine, è fornito da alcune compagnie anche a titolo gratuito (purchè non venga impiegato per scopi commerciali!!), e quest'ultimo direi che è un grande aiuto per tutti coloro che sono iscritti (o che desiderino irciversi) all'albo e che però non esercitano la professione per i più svariati motivi (neo-laureati, dottorandi PhD, disoccupati, inoccupati, etc).
L'S/MIME si basa su un certificatopersonale, rilasciato da una Certification Authority (CA), che accompagna le proprie e-mail e che consente di firmarle digitalmente ( = certezza del mittente), oltre che di criptarne il contenuto ( = integrità e sicurezza del contenuto).
Presto, tempo permettendo, vi aggiornerò con maggiori dettagli (come procurarsi un certificato s/mime, come utilizzarlo, etc. ), nel frattempo, auspico che qualche altro utente possa portarci le proprie esperienze.
Carlo, senza scendere troppo nel tecnico, se riesci a darci qualche delucidazione in più, te ne saremo grati!! ^__^
Nella suddetta inchiesta, che trovate anche allegata alla presente (.pdf di 257kB), vengono evidenziate le principali differenze tra i 2 sistemi, oltre ai rispettivi vantaggi e svantaggi. Degno di nota è anche il punto di vista espresso dalle singole parti chiamate in causa (i fautori della PEC, contro quelli del S/MIME; oltre il giudizio super partes dell'Avv. Guido Scorza, esperto in Diritto & Nuove Tecnologie.
proseguo questa rassegna sulla P.E.C. e sulle possibili soluzioni alternative come il certificato S/MIME, segnalandovi l'ottimo lavoro svolto da un Ordine Professionale che dimostra grande competenza, serietà professionale ed interesse verso i propri iscritti, sto parlando dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Latina.
Già nella homepage è impossibile non notare il richiamo ben evidenziato dal titolo TUTTO SULLA PEC (Aggiornamento continuo sulla normativa), che consente l'accesso a tutta una serie di informazioniutilissime e dettagliatissime su cosa sia la Posta Elettronica Certificata, sulle possibili alternative (gratuite) e sulla posizione dell'Ordine in merito ad esse.
Particolarmente interessante è, a mio avviso, la sezione PEC - LE DIECI RACCOMANDAZIONI DELL’ORDINE DEI MEDICI DI LATINA AI PROPRI ISCRITTI in cui l'Ordine, al punto 2) informa i propri iscritti (cito testualmente) che la normativa vigente non prevede alcuna sanzione a carico dei professionisti che si doteranno di PEC in data successiva a quella di scadenza, ritenuta ordinatoria e non perentoria, fissata attualmente al 29 novembre 2009, quindi "calma e gesso". La stessa FNOMCeO ha dichiarato recentemente che il sistema andrà a regime nel primo semestre del 2010 e al punto 8) suggerisce ai propri Iscritti di dotarsi di certificato digitale (leggi Certificato S/MIME, ndG) quale migliore soluzione: è gratuito, non obbliga a doversi dotare di un secondo indirizzo di posta elettronica, è personale, e può essere utilizzato sia con i normali software di posta elettronica (Outlook, Thunderbird) sia online con la webmail di Google Gmail.
Invito caldamente tutti i Tecnologi Alimentari a prendere visione di quanto sopra e a postare di seguito i propri commenti o dubbi.
A presto! Giulio
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