Come fare lecitamente consulenze nutrizionali?

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Oggetto:
salve a tutti. Sono una TA laureata nel lontano 2003. Senza starvi a raccontare tutta la mia gavetta, in ambito universitario e non, volevo un consiglio da voi. Da  anni ho deciso di dedicarmi alla libera professione e di fare quindi la consulente nutrizionale. Ho frequentato il master della FIP nutrizione a Roma che mi ha rilasciato il titolo di "etologo alimentare" e l'ho trovato molto valido dal punto di vista pratico, nel senso che mi ha dato gli strumenti giusti per iniziare a lavorare. La mia attività si è avviata piuttosto bene, ma il problema fondamentale è che quando parli con alcuni colleghi (specie se biologi!!!) ti buttano sempre zeppatine del tipo "eh ma voi tecnologi non lo potreste fare..." ed io rispondo che comunque il master mi ha dato un ulteriore titolo qualificante e che comunque lavoro nell'ambito dell'EDUCAZIONE ALIMENTARE e che non mi faccio passare certo per un nutrizionista. Poi la FIP organizza dei corsi di aggiornamento tip uno a cui ho già partecipato riguardante l'alimentazione nello sportivo, e il mese prossimo ne terràun altro sull'educazione alim nel bambino a cui sarei interessata a partecipare. Il problema però è un altro: per farla breve avevo deciso di iscrivermi nuovamente all'Univ alla specialistica di alim e nutrizione, ma solo ed esclusivamente per mettermi a posto con la coscienza e poter fare con maggiore serenità e sicurezza il lavoro che mi piace tanto e che mi sta dando molte soddisfazioni. Il problema è che però a 34 anni e soprattutto con un bambino di 17 mesi e gli impegni lavorativi che ho già non è che mi risulta proprio facile rimettermi a preparare esami....per questo vorrei un sincero consiglio da voi e cioè se ne vale veramente la pena e che quindi dopo sti due anni di ulteriori sacrifici ho risolto o se poi in fin dei conti non serve a molto. Vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte e a presto.

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Oggetto: Come fare lecitamente consulenze nutrizionali?
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:
Ciao, sono neolaureato in STA (laurea triennale) mi trovo in una situazione simile alla tua, e vorrei sapere come ti sei comportata.

Mi e' stata offerta la possibilita' di lavorare come nutrizionista/consulente nutrizionista per un team sportivo, pero' dovrei farlo come consulente esterno, quindi aprendo una mia partita IVA.

E' possibile svolgere questo tipo di mansione con la laurea di cui sono in possesso?

In caso negativo, e' sufficiente l'iscrizione alla specialistica in alimentazione e nutrizione umana, o bisogna fare la laurea specialistica in scienze dell'alimentazione?

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Oggetto:

in alternativa si potrebbe "dipendere" da un laureato in medicina e chirurgia che "garantisca" al posto nostro?


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Oggetto:

 

Ciao fabarr e benvenuto!  ^__^
 
Per rispondere alla tua domanda e ricollegarmi ai dubbi espressi da vivivis, direi che molto si è dibattuto su questa tematica e probabilmente molto ancora si dibatterà.
 
Tuttavia, allo stato attuale e mantenendoci su un piano prettamente formale (anche perché con i "se" ed i "ma" non andremmo molto lontano), direi che hanno ragione i Biologi a precisare che il Tecnologo Alimentare NON è un Nutrizionista, con tutto ciò che ne consegue.
 
Né tanto meno possono definirsi tali coloro che abbiano conseguito la sola laurea triennale: sia essa in Scienze e Tecnologie Alimentari , così come in Biologia.
 
I soli Nutrizionisti di diritto sono pertanto i Biologi quinquennali purché iscritti alla Sezione "A" dell'Albo dei Biologi ed ovviamente i Medici muniti di opportuna Specializzazione.
 
Coloro che svolgono attività di consulenza in ambito nutrizionale, senza appartenere alle 2 summenzionate categorie, lo fanno a proprio rischio e pericolo.
 
Aggiungerei che non sono a conoscenza di corsi abilitanti (nemmeno quelli citati da vivivis mi risulta lo siano); né, a quanto pare, risultano abilitanti in sé per sé la Laurea Specialistica in Alimentazione e Nutrizione Umana, né la Specializzazione Scienza dell'Alimentazione.
 
A tal proposito ribadisco, per chi non lo sapesse, che trattasi di due percorsi ben distinti:
  • la Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana (classe LM-61) rientra nel percorso classico di formazione universitaria ed ha una durata di due anni. Come si evince dalla lettura del Manifesto degli Studi del corso c/o l'Università degli Studi di Milano, essa non è abilitante all'esercizio della Professione di Nutrizionista;
  • il Corso di Specializzazione in Scienza dell'Alimentazione, rappresenta invece un corso di formazione post-universitario a numero chiuso e destinato ai soli Laureati Quinquennali (3+2). Come spiegato chiaramente nella F.A.Q. del sito dell'Università La Sapienza, tale corso è accessibile anche ai laureati non-medici (pertanto anche ai Tecnologi Alimentari) che però, in seguito al conseguimento di tale Specializzazione, conservano le caratteristiche professionali proprie del percorso da cui provengono..
In altre parole: un Tecnologo Alimentare che avesse conseguito la specializzazione in Scienza dell'Alimentazione, rimane un Tecnologo Alimentare e pertanto, in ambito nutrizionale, continua a poter svolgere esclusivamente quanto già previsto dall'articolo 2 comma 1 - h della Legge 59 del 18 gennaio 1994 che vado a riportare di seguito:
 
Rientrano nella competenza del tecnologo alimentare:
 
....
 
h) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la stima, la contabilità ed il collaudo, in collaborazione con altri professionisti, dei lavori necessari ai fini della pianificazione alimentare, con riguardo alla valutazione delle risorse esistenti, alla loro utilizzazione e alle esigenze alimentari e nutrizionali dei consumatori;
 
....
 
La Legge è piuttosto chiara: non è fatto alcun riferimento all'elaborazione di dieteconsulenze nutrizionali...
 
Piuttosto, mi permetto di rilanciare: perché non smettiamo di sognare di inserirci in ambiti che non ci competono (per lo meno, non al 100%) e non iniziamo invece a rivendicare con forza quanto invece ci spetterebbe di diritto? Chi ha orecchie (in questo caso occhi) per intendere, intenda!
 
Buona notte a tutti e a presto!
Giulio

 


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Oggetto:

Hai perfettamente ragione Giulio, però il nostro ordine non ci portegge nemmeno sulle cose che ci competono, vedi consulenze sull'HACCP, nella mia zona le fanno cani e porci... mentre se sarebbe solo ad appannaggio di noi laureati STA..... bè ci sarebbe da sguazzare!

Da quello che hai detto sia per me che per vivis la strada della specialistica in nutrizione umana non porta da nessuna parte, quindi la strada più breve sarebbe una laurea in dietistica.... penso più semplice e  veloce rispetto alla specialistica in nutrizione umana + corso di specializzazione in scienze dell'alimentazione


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Oggetto:
salve a tutti. Sono una TA laureata nel lontano 2003. Senza starvi a raccontare tutta la mia gavetta, in ambito universitario e non, volevo un consiglio da voi. Da  anni ho deciso di dedicarmi alla libera professione e di fare quindi la consulente nutrizionale. Ho frequentato il master della FIP nutrizione a Roma che mi ha rilasciato il titolo di etologo alimentare e l ho trovato molto valido dal punto di vista pratico, nel senso che mi ha dato gli strumenti giusti per iniziare a lavorare. La mia attività si è avviata piuttosto bene, ma il problema fondamentale è che quando parli con alcuni colleghi (specie se biologi!!!) ti buttano sempre zeppatine del tipo eh ma voi tecnologi non lo potreste fare... ed io rispondo che comunque il master mi ha dato un ulteriore titolo qualificante e che comunque lavoro nell ambito dell EDUCAZIONE ALIMENTARE e che non mi faccio passare certo per un nutrizionista. Poi la FIP organizza dei corsi di aggiornamento tip uno a cui ho già partecipato riguardante l alimentazione nello sportivo, e il mese prossimo ne terràun altro sull educazione alim nel bambino a cui sarei interessata a partecipare. Il problema però è un altro: per farla breve avevo deciso di iscrivermi nuovamente all Univ alla specialistica di alim e nutrizione, ma solo ed esclusivamente per mettermi a posto con la coscienza e poter fare con maggiore serenità e sicurezza il lavoro che mi piace tanto e che mi sta dando molte soddisfazioni. Il problema è che però a 34 anni e soprattutto con un bambino di 17 mesi e gli impegni lavorativi che ho già non è che mi risulta proprio facile rimettermi a preparare esami....per questo vorrei un sincero consiglio da voi e cioè se ne vale veramente la pena e che quindi dopo sti due anni di ulteriori sacrifici ho risolto o se poi in fin dei conti non serve a molto. Vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte e a presto.

Anche io sono una tecnologa alimentare e per esercitare la professione in ambito della nutrizione ho superato il test di ammissione alla facoltà di medicina e chirurgia per il corso di laurea in dietistica. Non puoi ricorrere a scorciatoie, gli anni di studio sono tanti e le uniche figure preposte alla nutrizione in ambito sanitario (pazienti sani e con patologie) sono i dietisti e i dietologi (medici con specializzazione in scienza della nutrizione), tutto il resto è solo confusione a danno dei pazienti. 


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Oggetto:

il mio docente di nutrizione afferma che noi tecnologi con la specialistica in nutrizione umana possiamo sostenere l'esame di stato e iscriverci all'albo dei biologi sez B


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Oggetto:

il mio docente di nutrizione afferma che noi tecnologi con la specialistica in nutrizione umana possiamo sostenere l'esame di stato e iscriverci all'albo dei biologi sez B

Io sono laureato in scienze e tecnologie alimentari nel 2004 e poi dopo anni mi sono riscritto agli ultimi 2 anni di specialistica e ho conseguito la laurea in Scienza degli Alimenti e nutrizione. Dovrò superare l'esame di stato come Biologo e poi potrò liberare svolgere la professione di nutrizionista. 


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Oggetto:

Ciao,

io ho fatto proprio la specialistica di cui parli, dopo una laurea triennale in tecnologie alimentari; certo che ti completa ma già così è comprensibile che tu nn possa proseguire: un tecnologo alimentare è molto apprezzato in quanto è molto più preparato rispetto ai biologi pe rquanto concerne l'igiene dell'alimentazione; prova a farlo presente ai tuoi pazienti, cerca di approfondire le tematiche inerenti le modalità di cottura degli alimenti, di conservazione, di preparazione e produzione avrai anche una clientela di nicchia che ti darà soddisfazioni

Lascia perdere l'università, nn dare più i tuoi soldi in giro, io ormai la penso così, si mangai troppo ormai sui nutrizionisti;

Io sto presso un ambulatorio medico, ma figurati il guadagno è poco

sto cercando di entrare nel circuito delle docenze per i corsi, tipo docente HACCP o consuletne nutrizionale

ne sai qualcosa in merito? Tu dove hai trovato appoggi?

Grazie mille e in bocca al lupo


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Oggetto:

parliate del corso di laurea in alimentazione e nutrizione umana classe di appartenenza LM-61 (Scienze della nutrizione umana)?
 www.agraria.unimi.it/K05/presentazione.php 


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Parole chiave (versione beta)

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