Buongiorno,
vorrei ricevere il vostro parere sulle certificazioni per auditor e consulenti nel settore della sicurezza alimentare, in particolare nell'ambito della libera professione.
Premettendo che dal mio punto di vista, e nell'ambito della libera professione, tali certificazioni non sono da ritenersi obbligatorie ma valevoli solamente quale "titolo aggiuntivo" da far valere sul CV e che sempre dal mio punto di vista tali certificazioni diventano praticamente obbligatorie solamente quando sono richieste dagli enti di certificazione per svolgere la funzione di auditor qualificato per l'ottenimento della certificazione, vorrei sapere se secondo voi è comunque lecito effettuare audit interni o di seconda parte non essendo provvisti formalmente di alcuna certificazione.
Nel caso specifico, se in veste di consulente per una impresa alimentare (normalmente deputato ad affettuare audit interni all'azienda stessa, in regime di autocontrollo e sprovvista di alcuna certificazione volontaria) venisse richiesto dal (mio) cliente di effettuare audit di seconda parte presso i fornitori, è possibile che il fornitore richieda il possesso di tali certificazioni professionali? Ovviamente non stiamo parlando di audit per la verifica delle certificazioni volontarie (BRC, IFS, ISO etc.) ma di "semplici" audit commissionati dal (mio) cliente per la verifica della ottemperanza da parte dei propri fornitori ai requisiti richiesti dalla normativa cogente (pacchetto igiene e autocotrollo).
In secondo luogo; mi capita di assistere, sempre in veste di consulente interno, a audit di seconda parte effettuati nella impresa da me assistita da parte dei nostri clienti. Normalmente il costo di tale audit di seconda parte viene addebitato a chi subisce l'audit. E' una procedura lecita e consolidata o dovrebbe essere il cliente che manda gli auditor ad accollarsi i costi?
In terzo luogo; nel caso tali certificazioni professionali fossero effettivamente obbligatorie, a quali enti conviene appoggiarsi per ottenerle?
Da una rapida occhiata al sito del CEPAS i costi per la formazione inziale e soprattutto il mantenimento annuale della certificazione CEPAS sono veramente onerosi e nel caso non siano obbligatorio essere certificati come auditor mi chiedo dove risieda la convenienza....
A questo punto mi domando anche quale sia la convenienza di laurearsi e seguire un percorso professionale se poi il mercato obbliga comunque a certificare continuamente le proprie competenze....
ps. non sono un tecnologo ma un biologo vecchio ordinamento iscritto all'albo nazione con specializzazione post laurea in scienza dell'alimentazione.
marco