Ciao Andrea!
Dove lavoro, non abbiamo mai affrontato studi di questo tipo; ci basiamo più che altro sulla letteratura disponibile. Penso comunque che lo studio della shelf-life secondaria sia estremamente utile e non nego che in futuro si possa prevedere qualcosa in questo senso...
Per la modalità d'esecuzione dei test, io mi comporterei così: prima di tutto studierei minuziosamente come il prodotto viene consumato e conservato dai consumatori finali; quindi simulerei un comportamento analogo a quello domestico (tempi e temperature di esposizione, modalità di manipolazione, etc.), annotando scrupolosamente i tempi (a partire dall'apertura del packaging) e sottoponendo a il prodotto a ripetute analisi organolettiche, chimico-fisiche e microbiologiche.
Spero di esserti stato minimamente utile.
Comunque mi farebbe molto piacere sentire qualche altra campana in modo da aprire un confronto costruttivo.
Coraggio, fatevi avanti! ^__^
A presto!
Giulio