La celiachia, nota anche come intolleranza permanente al glutine, alle gliadine del grano e alle proteine simili di segale ed orzo, è stata descritta la prima volta nel 100 d.C. dal medico greco Areteo, ma fu il pediatra Willem Dicke a notare che i suoi piccoli pazienti celiaci miglioravano con il razionamento rigoroso di farina, dimostrando ricadute in seguito a nuove somministrazioni.
E' una malattia genetica diffusa soprattutto in Europa e Stati Uniti: proprio negli USA colpisce almeno 1 su 133 persone, ma studi recenti ne hanno dimostrato la comparsa in popolazione ispaniche ed asiatiche.
Oggi la celiachia non viene più considerata come una malattia dell'intestino: ma un'intolleranza alla molecola del glutine su base genetica che può colpire vari organi ed apparati con un vasto spettro di manifestazioni cliniche, dovute ad abnorme e violenta risposta immunitaria in seguito all'assunzione glutine antigene: sequenze tossiche di amminoacidi che si trovano, come già detto, in grano, segale ed orzo.
L'avena è considerata tradizionalmente tossica per i celiaci, ma recenti studi scientifici sembrerebbero aver dimostrato il contrario. Ricerche sono ancora in corso.
(fig.1 - Impasto di Farina di Frumento e Acqua con formazione di Glutine)
L'ingestione provoca un danno alla mucosa intestinale con sviluppo di lesioni nella malattia celiaca (MC) come accorciamento ed appiattimento dei villi o delle cripte, aumento del rapporto tra linfociti intraepiteliali ed enterociti, alterazioni strutturali delle giunzioni strette (TJ), che solitamente limitano il passaggio delle macromolecole attraverso la barriera intestinale e conseguente riduzione dell'assorbimento delle sostanze nutritizie: proteine, glucidi, lipidi, vitamine e sali minerali.
Anche i sintomi sono vari e comprendono: anemia a causa della mancanza di ferro, arteriosclerosi a causa della mancanza di calcio, lieve debolezza, dolori alle ossa, gonfiori addominali, diarrea, progressiva perdita di peso, malnutrizione, ritardo della crescita nei bambini, fino a sintomi latenti come isolate carenze nutrizionali con assenza di sintomi gastrointestinali.
La MC fino a una ventina di anni fa era considerata rara e poco conosciuta; il riconoscimento in modo anticipato della parte sommersa "dell'iceberg celiachia" é considerato il più grave problema di questa malattia: c'é infatti una percentuale elevata di celiaci non ancora diagnosticati che evidenzia gravissime complicanze in associazione con altre malattie autoimmuni.
La MC si manifesta in diversi modi:
- Classica: modificazione dei villi con malassorbimento
- Atipica: modificazione dei villi con sintomi atipici (osteoporosi, anemia, infertilità)
- Silente: alterazione dei villi evidenziati in asintomatici
- Latente: architettura normale dei villi ma succssiva atrofia
- Potenziale: con architettura normale dei villi, ma alterazioni compatibili con celiachia e predisposizione genetica
L'unico trattamento accettabile per la celiachia è il rispetto rigoroso di una dieta 100% priva di glutine, prevenendo quasi tutte le complicanze causate dalla malattia evitando tutti i prodotti che contengono frumento, segale e orzo, o uno qualsiasi dei loro derivati.
Riferimenti bibliografici:
- J.W. Stoop "The Pioneers of Pediatric Medicine - Willem Karel Dicke: 1905-1962" European Journal of Pediatrics - Volume 150(11): 75
- W.K. Dicke "Simple dietary treatment for the syndrome of Gee-Herter." Ned Tijdsch Geneesk 1941(85): 1715-1716
- J.W. Paulley "Determinants of adult celiac disease." The New England Journal of Medicine - 1971 April 284(15): 916(15):916
- D. Shuppan "Current concepts on celiac disease pathogenesis." - Gastroenterology - 2000 July; 119(1): 234-242
- K. Garsed, B.B. Scott "Can oats be taken in a gluten-free diet? A systematic review." - Scandinavian Journal of Gastroenterology - Vol. 42(2): 171-178
- A. Cao "Malattie genetiche. Molecole e geni. Diagnosi, prevenzione e terapia" - Piccin, 2004