Comincio con alcune citazioni:
- Circ. MINISAN 4.1.72 n. 2
Normalmente lo yogurt può reperirsi in commercio, oltre che nel tipo intero, per il quale il contenuto di materia grassa non deve essere inferiore al 3,0% anche nel tipo magro o scremato; in quest'ultimo caso il prodotto finito non deve possedere un contenuto in peso di materia grassa superiore all'1,0%.
- Assolatte
Sulla base del contenuto di materia grassa (m.g.) del prodotto finito, lo yogurt viene classificato magro (m.g. <1%), parzialmente scremato: (m.g. compresa tra 1,5% e 2,0%) e intero (m.g. >3%).
Da ciò si può cominciare a dedurre che i tipi di yogurt si possano essere “ispirati” alle corrispondenti tipologie di latte (partendo dal presupposto che da ogni tipo di latte si ottenga il relativo tipo di yogurt). A quanto pare (ma mi riservo di consultare esperti) nessuno si è posto il problema di definire i prodotti che si collocano nella terra di nessuno (1 – 1,5 e 2 – 3).
Quanto alla denominazione, è mia opinione, che sia necessario inserire quantomeno la specificazione “magro” o simili, dato che, leggendo unicamente “yogurt” il consumatore è legittimamente autorizzato a ritenere trattarsi di yogurt intero. Se poi vogliamo trovare un appiglio normativo, ricordo che:
3. La denominazione di vendita comporta una indicazione relativa allo stato fisico in cui si trova il prodotto alimentare o al trattamento specifico da esso subito (ad esempio: in polvere, concentrato, liofilizzato, surgelato, affumicato) se l'omissione di tale indicazione può creare confusione nell'acquirente. (109/92, art. 4)
La possibilità di non indicare in tabella nutrizionale il valore reale, bensì una menzione del tipo “non superiore a...”, mi risulta ammessa dalla Circ. MIN. SALUTE 30.10.02 n. 7.
Infine, come giustamente segnalato da Antonio, la menzione “0 % grassi”, mi pare pericolosamente simile (quindi vietata) a quella espressamente censurata dall'1924/06 (Le indicazioni con la dicitura "X % senza grassi" sono tuttavia proibite)