Ringrazio entrambi per la risposta.
Ho letto sia la discussione (nonché l'allegato alla dichiarazione di sandruz), sia l'articolo suggeriti; tuttavia non riesco ancora a capire come effettuare i controlli seguendo la normativa vigente. In sostanza, non ho trovato risposte ai miei dubbi.
Partendo dal presupposto che tutti i preimballaggi abbiano la "e" metrologica, sia che vengano commercializzati all'estero che in Italia, non capisco come identificare il lotto.
A vostro avviso, basta una variazione della quantità netta dei preimballaggi per far sì che questi siano considerabili lotti diversi? E se il peso è lo stesso ma il prodotto è, per esempio, normale o alle erbe? Non è molto chiara la norma a questo proposito.
Un giorno posso produrre la stessa referenza per tutta la giornata (in quel caso lotto giornaliero o produzione oraria? quanti campioni prendere?), un altro giorno posso produrre anche 15-20 referenze diverse.
Mi sembra assurdo che io debba effettuare, secondo la tabella dell'Allegato II della Legge n°690/1978, trenta campionamenti per referenza per il controllo non distruttivo... In questo modo non si lavorerebbe più e si farebbero soltanto pesate sulla bilancia. Non solo: nel caso fosse così, l'azienda dovrebbe rivedere la definizione di lotto e cambiare i lotti in base a tutte queste informazioni?
Per quanto riguarda la media non ho trovato proprio conferma.