"Quindi se un additivo o una sostanza utilizzata nella produzione di un alimento proviene da una fonte allergenica, dovrebbe essere indicata sull'etichetta, anche se il processo produttivo ne riduce significativamente la concentrazione nel prodotto finito."
La questione mi trova d'accordo ma allo stesso tempo mi fa fare una riflessione sui solfiti perché sono l'unico allergene dei 14 che ha una quantità definita per far scattare l'obbligo di indicazione in etichetta. Io non mi porrei la questione su tutti gli altri (soprattutto il glutine e le proteine del latte) ma sui solfiti si anche perché sono composti volatili e la cottura di solito è un processo che li "riduce".
Io mi porrei dei limiti più restrittivi dei 10mg/l e con le analisi a supporto li ometto dall'etichetta.