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facendo seguito all'invito dell'amico Dott. Alfredo Clerici, apro la presente discussione al fine di raccogliere, oltre agli auguri per il neoeletto Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN), tutte quelle richieste, proposte e spunti di riflessione che siano utili per la crescita della nostra Professione.
Resta inteso che sono invitati a parteciparein primis tutti i Tecnologi Alimentari, ma anche tutti coloro che dalla nostra Professione si aspettano l'espletamento di quell'importante compito che tutti gli Ordini Professionali sono chiamati a perseguire: la tutela della Collettività.
Una volta raccolte le varie proposte ed organizzate in modo armonico, sarà mia cura inoltrarle all'attenzione del nuovo Presidente Dott.ssa Carla Brienza e, per conoscenza, a tutti i membri del nuovo Consiglio.
Ciao Giulio e grazie per aver raccolto il mio invito.
Come puoi facilmente immaginare (ne abbiamo parlato a lungo) tra i tanti obbiettivi da sottoporre al nuovo Consiglio, quello che più mi sta a cuore è la Tutela del Titolo di Tecnologo Alimentare, il cui abuso galoppante continua ad erodere la nostra immagine.
Auspico, quindi, che il nuovo presidente provveda a dare la sveglia agli Ordini regionali i quali, sino ad ora, mi pare stiano dormendo della grossa.
mi sono riletto un po' la corrispondenza di fine/inizio anno.
Concordo con alfclerici sull'importanza di portare avanti una sensibilizzazione sul contrastare l'abusivismo galoppante; aggiungo che possiamo fornire anche delle disponibilità su come affrontare il problema ad esempio la possibilità di prevedere qualche spazio su Taff o Newsfood...
Mi è stato bonariamente rimproverato un eccesso di sinteticità nel mio ultimo messaggio il quale, vedo ora, può essere anche frainteso.
Dunque: il “facciamoci del male” non è riferito all'osservazione di squaletto (che mi trova del tutto d'accordo), bensì all'indolenza autolesionistica dei quasi mille utenti del forum, la maggior parte dei quali legge e tace.
E per finire con un'altra citazione: Quo usque tandem...?
direi che al momento le proposte vertano essenzialmente sulle seguenti tematiche:
1) Lotta all'esercizio abusivo della Professione di Tecnologo Alimentare, che si persegue agendo su differenti fronti. Principalmente:
Repressione
Educazione
Prima di approfondire questi due concetti, strettamente interconnessi tra loro, giudico utile fare una premessa relativamente alla possibile natura dell'abuso del titolo, che può essere:
A) Abuso perpetrato: da chi si definisca, consapevolmente o meno, Tecnologo Alimentare (TA) pur non avendone i requisiti.
Non mi soffermo oltre su questo punto (poiché lo giudico il più evidente e pertanto sufficientemente dibattuto) se non per ricordare, nel caso fosse ancora necessario, che il titolo di TA è subordinato al rispetto di tutti i requisiti descritti nell'art. 1 della Legge 59/1994.
B) Abuso indotto: da chi, consapevolmente o meno, utilizzi impropriamente il titolo di TA, contribuendo fattivamente alla dilagante disinformazione che riguarda la nostra Professione.
A mero titolo d'esempio, ricadono in questa seconda categoria: gli spazi di "approfondimento" sui media generalisti ed i titolari d'impresa che attribuiscano arbitrariamente (senza che vi siano i presupposti) il titolo di TA ad un esperto e/o dipendente da loro interpellato, al fine di accrescerne la credibilità di fronte al proprio pubblico e/o clienti; oppure - situazione che reputo ben più diffusa (oltre che grave) - chiunque indica bandi di gara (in particolar modo la Pubblica Amministrazione) e/o effettui selezione del personale per conto terzi (come Centri per l'Impiego, Agenzie di Somministrazione del Lavoro, etc.) ricercando specificatamente Tecnologi Alimentari, ma estendendo di fatto la selezione a non-TA.
La Repressione si concretizza in differenti modi. Ne esaminiamo di seguito alcuni:
creando e promuovendo l'utilizzo di strumenti deterrenti come gli Albi on-line (accessibili da chiunque ed in qualsiasi momento), che rendano la Collettività capace di distinguere i veri TA dai millantatori;
incoraggiando la segnalazione dei falsi-TA agli Enti di Diritto che sono deputati al controllo di questo pericoloso fenomeno, ovverosia gli Ordini Regionali.
A tale proposito, credo possa risultare utile riportare quanto specificato dalla lettera c) del comma 1 dell'articolo 13 della summenzionata Legge 59/1994:
CAPO II - Ordini Regionali dei Tecnologi Alimentari
...
Art. 13 - Attribuzioni del Consiglio dell'Ordine
1. Il Consiglio dell'Ordine, oltre a quelle eventualmente demandategli da altre disposizioni normative, esercita le seguenti attribuzioni:
...
b) vigila per la tutela del titolo di Tecnologo Alimentare e svolge le attività dirette alla repressione dell'esercizio abusivo della professione;
intraprendendo azioni di dissuasione. Ciò non significa necessariamente di dover arrivare ad azioni legali; bensì, procedendo per gradi, all'invio di comunicazioni di diffida e proseguendo via via mettendo in campo tutto ciò che la Legge mette a disposizione.
A questo proposito, nel caso fosse sfuggita a qualcuno, mi permetto di riportare alla luce una vecchia discussione (ma non per questo, priva di validità) intitolata Esercizio abusivo professione Tecnologo Alimentare, nella quale evidenziavo le possibili leve di cui dispongono gli Ordini Professionali al fine della propria opera di repressione.
Proseguendo la nostra rapida analisi, potremmo affermare che difficilmente la repressione, presa singolarmente, risulta sufficiente ad eradicare un fenomeno negativo; occorre pertanto integrarla con una vera e propria Educazione della Collettività; nella fattispecie facendo comprendere l'importanza della nostra Figura Professionale all'interno del contesto Agroalimentare.
La diffusione della conoscenza della Professione ai sensi della già citata Legge 59/1994, deve essere concepita, partendo dalle scuole, passando per i differenti media al fine di raggiungere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Affinché, così come già avviene per altre professioni, le future generazioni sappiano che esiste un Professionista che, dietro le quinte, lontano dalla luce dei riflettori, si preoccupa che sulle tavole dei consumatori arrivino alimenti salubri sotto un profilo igienico-saitario, bilanciati da un punto di vista nutrizionale ed appaganti da un punto di vista edonistico.
Oggi la figura del Tecnologo Alimentare è meno sconosciuta rispetto ad un tempo (non siamo più considerati "pseudo-cuochi", né "praticoni" che si occupano di alimenti) ed, anzi, attrae un sempre maggiore interesse da parte di chi opera nel Settore Food & Beverage; tuttavia permane una visione assai distorta delle reali competenze e degli ambiti occupazionali di tale Professionista.
Detto ciò, chiudendo questa lunga ma necessaria parentesi, mi permetto di aggiungere alcuni altri punti che si potrebbero proporre al neo-insediato Consiglio OTAN, emersi nel corso degli anni dalle nostre chiacchierate qui su Talkin'about Food Forum (TAFF) e colgo l'occasione per ringraziare i tanti utenti che si sono generosamente uniti alle discussioni, apportando il proprio prezioso contributo. Di seguito qualche esempio:
2) Equiparazione Laurea in STA a quelle in Biologia e Chimica : insieme a tecnologo1, lello80, alfclerici, baldassini, fr.mags e sarabos si discuteva dell'opportunità di equiparare, al fine della partecipazione ai concorsi pubblici, la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari ad altre più note e pertanto tutelate;
3) Intraprendere carriera settore insegnamento : con Ezequiel e francider discutevamo relativamente all'esiguo numero di discipline a cui possano accedere i laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari che desiderino inserirsi nel settore dell'insegnamento;
4) Al 'bando' i presunti Tecnologi Alimentari.. : insieme a Food69 esaminavamo proprio una delle tipologie di abuso esposte ad inizio di questa mia dichiarazione, ovverosia l'abuso indotto. Di rilievo, inoltre, la parentesi aperta da fr.mags in merito alla non congrua categoria offerta nei bandi di gara ai TA, rispetto ad altri Professionisti: a parità di anni e difficoltà del percorso di studi, viene offerto un posto "non dirigenziale";
5) Scarsa informazione sulla professione di Tecnologo : insieme ad ilaria e maxrinaldi commentavamo un pessimo esempio d'informazione relativamente alla professione di Tecnologo Alimentare da parte di un Organismo Istituzionale (anche in questo caso si intravedono i presupposti per un'induzione di abuso) e, in un certo senso, la carente capacità comunicativa dell'Ordine che, nella fattispecie, veniva posto in secondo piano rispetto ad associazioni che nulla hanno a che vedere con la Professione ai sensi della Legge 59/1994.
6) Come segnalato da alfclerici, la proposta di squaletto all'interno della discussione Differenza tra consulente nutrizionale e nutrizionista, relativamente alla possibilità di estendere l'accesso alla Professione di Nutrizionista anche ai laureati in STA. Su quest'ultimo punto, devo ammetterlo, ho maturato nel corso degli anni alcune perplessità. Rimando l'approfondimento ad un'altra occasione in quanto correremmo il rischio di scivolare fuori tema.
Concluderei, infine, con un pensiero: apprezzo le battute e devo ammettere che quella dell'amico alfclerici, oltre ad essere mossa da un condivisibile sgomento nel constatare la scarsa (per non dire nulla) partecipazione alla Causa Comune da parte di taluni utenti (che, dopo tutto, è emblematica di una Società che sta facendo dell'individualismo la propria bandiera), possa essere intrinsecamente volta allo sprone, al miglioramento.. La giudico, pertanto, nobile nel profondo, ragione per cui non è stata sanzionata.
Tuttavia, personalmente, non ne condivido appieno il modus. Non ho la benché minima idea della fonte da cui sia giunto il bonario rimprovero rivolto ad Alfredo, ma ritengo che il connubio sintesi + sarcasmo (che, prese singolarmente, sono doti invidiabili... lo dimostra questa mia lunga e noiosa dichiarazione) sia da utilizzare con prudenza, pena la perdita di quei delicati equilibri che regolano la nostra piccola Comunità Web.
Invito, pertanto, tutti gli utenti ad una maggiore parsimonia in questo genere di atteggiamenti.. Perlomeno all'interno di TAFF, dove, lo ricordiamo, si discute amichevolmente ed appassionatamente di Scienze e Tecnologie Alimentari, tutto il resto preferiamo demandarlo ad altre sedi.
Un caro saluto a tutti e, tanto per rimanere in tema di citazioni, amantium irae amoris integratio est!
sono Biologo e come tale sono in Taff piuttosto come ospite.
Dopo 33 anni di attività di controllo nel Settore Alimentare ero convinto di avere tutto da insegnare.
Invece, in questi due anni di convivenza in Taff:
- ho forse avuto modo di insegnare qualcosa
- ho sicuramente imparato molte cose
- ho pure imparato che in qualsiasi campo nessuna disciplina è autosufficiente
- ma anche sono convinto che Biologi, Chimici, TA, Medici, Veterinari, Dietisti,... e tutti gli altri che comunque operino nel campo degli alimenti, purché con onestà, passione e... curiosità, sono equipollenti ed interdipendenti.
Ho letto con molto piacere quanto esposto da Giulio nel suo post e mi permetto di fare degli appunti al suo correttissimo discorso.
Sono un TA libero professionista e, durante l'esercizio della professione, ne vedo proprio di cotte e di crude.
Venendo infatti a quello che può essere definito abuso di professione, andrei un attimo più a fondo, piuttosto che sanzionare in qualsivoglia modo chi si fregia arbitrariamente ed ingiustamente, non avendone i requisiti, del titolo di Tecnologo Alimentare. Nella fattispecie, secondo la mia modesta opinione, il problema nasce dalla mancanza di una adeguata applicazione della legge 59/94 che poi è quella che istituisce la nostra Professione.
Mi spiego meglio: nella suddetta legge, all'articolo 2 (svariati commi) c'è scritto quello che dovrebbe essere di nostra esclusiva competenza, e con questo non mi riferisco all'implementazione dei manuali di autocontrollo presso le PMI e la gestine degli stessi (anche perchè il manuale e il sistema HACCP vengono interpretati più come una massa di ciarpame inutile, piuttosto che come mezzo di lavoro all'interno del contesto aziendale e, nella quasi totalità dei casi, i titolari cercano una persona - non un Professionista - che compili in qualche modo detta documentazione e lo faccia nella maniera più rapida ed economica possibile), ma ad atlri compiti come: l'implementazione di processi di lavorazione di alimenti, macchine ed impianti nell'industria alimentare, additivi, formulazioni e controlli di qualità che sono quelle cose in cui dovremmo avere - il condizionale è d'obbligo - una ferrea preparazione.
Ora, a corredo di tutto ciò, nasce un problema di regolamentazione della Professione e di protezione della stessa. Infatti, quanto sancito sulla legge 59/94, riguardante i compiti di cui sopra, dovrebbe godere di una protezione legislativa che dia diritto di esclusività nell'esercizio dei compiti connessi con gli articoli, affinchè una bella mattina nessuno si possa alzare ed andare a fare qualcosa che non gli competa.
Continuando, non vedo perchè un tizio qualsiasi la mattina con una minima infarinatura di giurisprudenza, non si alzi e vada a fare l'Avvocato, oppure perchè un Infermiere non vada a fare il Medico, o, ancora, e me ne scusi l'amico trentino, un TA non si possa alzare ed avviare un laboratorio di analisi cliniche.
Questo non succede perchè ci sono leggi (ordinative delle rispettive professioni) che sanciscono cosa si può o non si può fare. E, attenzione, da nessuna parte ho visto che, per esempio, la classificazione delle specie viventi (art. 3 lettera a della legge 396/67 - ordinamento della professione di Biologo) è esercitabile dai Biologi in via esclusiva (almeno, sulla legge non c'è scritto) ma non per questo non è un compito loro riservato!
Quindi, se a qualcuno dovesse venire in mente il fatto che sulla legge 59/94 i compiti del TA non sono attribuiti in via esclusiva, tenga a mente quanto detto sopra: non è necessario che ci sia scritto che è una competenza esclusiva; come, del resto, sui papiri dell'Ordine dei Medici (Ordine vecchissimo) non c'è scritto che il Medico possa farlo in esclusiva un laureato in Medicina, ma non per questo una mattina mi sveglierei e mi salterebbe in mente di mettermi a fare il Medico.
Ma veniamo ai risvolti pratici per la Professione. Ogni giorno in Italia aprono e chiudono decine di imprese alimentari, a cui sono legati degli incartamenti di carattere igienico-sanitario in cui si devono dichiarare il ciclo di lavorazione e le misure igienico-sanitarie per la prevenzione del rischio alimentare, oltre che delle relazioni tecniche sullo stato dei locali in aderenza a quanto disposto dall'allegato II del Reg. CE 852/04.
Ebbene, questo, se non vado errato dovrebbe essere uno dei campi sanciti dall'articolo 2 comma 1 della legge 59/94. Qualche anima pia, quindi, potrebbe dirmi perchè queste pratiche sono espletate anche da Geometri, Architetti, Ingegneri, ecc.?
Dove sta scritto che un Geometra può timbrare e firmare qualcosa che riguardi il ciclo di lavorazione? Rispondo io: da nessuna parte!
Eppure le ASL/ASP accettano tranquillamente questi incartamenti (dove a volte sono riportate immani sciocchezze) certificando, di fatto, giorno dopo giorno, degli abusi di professione, rincarate dal fatto che nei SIAN noi TA siamo degli emeriti sconosciuti e quei quattro concorsi usciti fino ad ora prevedono la collaborazione dei TA sotto forma di CO.CO.PRO. ma non ci vedono assolutamente in pianta organica.
Basterebbe, in definitiva, pretendere degli elaborati tecnici a doppia firma, una dell'Ingegnere/Architetto/Geometra, per la parte strutturale/elettrica/idrica e una del Tecnologo Alimentare che andrebbe a certificare la bontà igienico-sanitaria-tecnica del processo.
Quindi (e con questo finisco) il Consiglio, a cui va tutta la mia stima ed il mio augurio di un proficuo lavoro, dovrebbe battersi a spada tratta per far sì che ci vengano riconosciute (o meglio che sia rispettata una legge dello Stato) delle aree di competenza esclusiva, senza menare il can per l'aia, asserendo che "sì, le competenze ci sono, ma non c'è scritto che sono esclusive", poichè da nessuna altra parte c'è scritto che qualcuno ha diritto di certificare i cicli di lavorazione.
Solo in funzione di tutto ciò, ovvero la riserva di alcune funzioni esclusive del Tecnologo Alimentare, si potrebbe procedere con una denuncia formale degli abusivi ai sensi del CPP; altrimenti, se si richiama un millantatore solo perchè si fregia del titolo, ma non gli si impedisce di svolgere compiti a lui non attribuibili, la lotta all'abusivismo corre il rischio di lasciare il tempo che trova.
Inoltre, molti laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari, di fatto abusivi (magari perchè convinti che l'iscrizione ad un Ordine che non ti tutela non serva a nulla o serva solamente a mantenere un Cosiglio Nazionale e svariati Consigli Regionali dove viene discusso circa la sfericità dei cocomeri e la curvatura delle banane), invogliati da una maggiore tutela della Professione, coniugata con una denuncia sicura in caso di abusivismo, sarebbero costretti ad iscriversi all'Ordine, con un significativo aumento di numeri e pertanto del potere contrattuale dell'Ordine stesso in sede di riunione al Ministero.
Nel prossimo intervento mi permetterò di parlare della formazione continua e dell'aggiornamento professionale, cosa in cui, almeno in Sicilia, l'Ordine Regionale è latitante.
Scusandomi per i toni, che riconosco abbastanza accesi, colgo l'occasione per salutare tutti e stringere, virtulamete, la mano a ciascuno.
Reduce da un colloquio con esito negativo, ho pensato di rifugiarmi qui per respirare una boccata d'aria fresca. Ebbene, sono rimasta piacevolmente sorpresa nell'aver scoperto questa interessantissima discussione.
Condivido pienamente tutto quello che avete scritto e ho letto tutto d'un fiato i "sintetici" interventi di Giulio e Danilo (ovviamente sto scherzando... complimenti davvero!), annuendo concitatamente alla lettura di ognuno dei punti elencati da Danilo, che si potrebbero proporre al neo-insediato Consiglio OTAN; pertanto, per quanto mi riguarda, avete il mio più totale e assoluto appoggio. Inoltre credo che anche gli altri colleghi saranno d'accordo con tali osservazioni.
A quanto detto da voi finora, vorrei aggiungere soltanto una riflessione: alcuni Ordini Professionali (ad es. Avvocati, Farmacisti,...) hanno un periodo di "Praticantato" da dover svolgere prima di poter conseguire l'Abilitazione all'Esercizio della Professione. Personalmente, mi sarebbe piaciuto molto poter fare un'esperienza del genere (prima di sostenere l'Esame di Stato). Voi cosa ne pensate?!