Tecnologi Alimentari: il Dott. Aldo Todaro

TAFF: TalkinŽabout Food Forum

Sei qui: Professione Tecnologo --> Tecnologi Alimentari: il Dott. Aldo Todaro

Se desideri rilasciare nuove dichiarazioni, scaricare files, rispondere direttamente agli autori delle dichiarazioni presenti all'interno di questa discussione, dal titolo Tecnologi Alimentari: il Dott. Aldo Todaro, occorre effettuare il login, previa registrazione al Forum. Per maggiori dettagli puoi consultare la F.A.Q.

Oggetto:

 

De Simoni: Buongiorno Dott. Todaro, nel ringraziarLa per aver aderito alla nostra iniziativa di presentazione del Tecnologo Alimentare (TAFF: i Tecnologi Alimentari si raccontano), mi complimento con Lei per La recente rielezione come Presidente dell'Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna, uno dei maggiori Ordini Regionali in termini di numero di iscritti e vastità del territorio presieduto.
 
Partirei, pertanto, proprio con una considerazione riguardo all'importanza dei numeri: tutti noi sappiamo bene che fintanto che non cresceremo numericamente, in modo significativo, non potremo resistere allo strapotere di altri Ordini Professionali. Eppure ci sarebbe spazio per tutti... Se ogni Ordine Professionale si limitasse al proprio specifico ambito di competenza, si potrebbe coesistere tranquillamente e anzi, si potrebbe arrivare ad una più efficiente copertura di tutti i settori in cui è necessaria un'opera di controllo e tutela. Tutto a vantaggio della sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti e conseguentemente del consumatore finale.
 
Mi riferisco, ad esempio, ai controlli in ambito igienico-sanitario, ancor oggi a quasi esclusivo appannaggio dei Veterinari. Ma gli esempi sarebbero molteplici.
Lei che idea si è fatto in proposito e soprattutto quale sarebbe la Sua ricetta per uscire da questa situazione iniqua?
 
Todaro: Gent.mo Dott. De Simoni La ringrazio per il cortese invito e per i complimenti che estendo a tutto il Consiglio, in parte rinnovato, e con il quale abbiamo lavorato con spirito unitario sin dal primo mandato.
 
Per rispondere alla Sua domanda è indispensabile fare una breve premessa. Come Lei sa bene, gli Ordini Regionali sono stati costituiti nel 2000, l’Ordine Nazionale nel 2002: questo non è un fatto trascurabile e va tenuto ben presente. Il corso di laurea (Scienze delle Preparazioni Alimentari) più “vecchio” è quello di Milano nato nel 1963 con i primi laureati nel 1968.
 
Una diffusione più ampia si è avuta a partire dagli anni ‘80 in cui sono stati istituiti i Corsi di Laurea anche in altri Atenei Italiani. Negli ultimi 5 anni si sono laureate 1566 persone tra quinquennali e magistrali (LM70+78/S) (fonte: Almalaurea) stimando per difetto, credo si possa affermare che esistono tra gli 8000 e 10000 laureati in STA. Gli iscritti ai vari Albi regionali ammontano a circa 1800 (OTASS 254 iscritti).
 
L’Ordine dei Biologi è stato istituito nel 1967 e come numero di iscrizione ha oltrepassato il 65500 nel 2011. L’Ordine dei Veterinari viene istituito nel 1950 e supera i 29000 iscritti. Mi sembra quindi evidente che il peso politico di OTA non è assolutamente paragonabile con altri Ordini.
 
Un’ulteriore considerazione riguarda lo spazio che il Tecnologo intende ritagliarsi. Esso può infatti dedicarsi all'analisi degli alimenti, all'igiene e a quant'altro non strettamente inerente l’esclusiva del Tecnologo, e in questi ambiti diventa inevitabile il confronto con i Biologi, i Chimici, i Veterinari e gli Agronomi che detengono ancora oggi il monopolio nel Controllo Ufficiale e non, degli Alimenti. L’esclusiva e  il “core” del Tecnologo Alimentare è il processo produttivo, il suo controllo e tutto ciò che ne consegue. Il concetto di Tecnologia Alimentare nel senso più stretto del termine, può e deve essere l'elemento che ci distingue dal resto delle Professioni.
 
Purtroppo l'impostazione data dall’Ateneo di Catania al nostro Corso di Laurea subito dopo la riforma 3+2, non è stata ottimale per gli studenti che, nella confusione dei due indirizzi tecnologico e gestionale, hanno avuto problemi nello svolgimento degli Esami di Stato e di conseguenza, nell’inserimento del mondo lavorativo. Devo dire che solo con l’ultima riforma (la 270/2010) è stato aggiustato il tiro, soprattutto nel Corso di Laurea Magistrale, e ne vedremo i risultati ai prossimi esami di abilitazione.
 
Ferma restando la premessa, e nell’ottica di ottimismo che si respira all’interno del Consiglio, riusciamo ad ottenere anche risultati concreti e vorrei citare due esempi:
 
1) la lettura attenta di una interpellanza parlamentare (29.06.2007) ci ha portati a formulare, dopo attenti studi sui Corsi di Laurea, una richiesta al Presidente del Corso di Laurea, Prof. Giovanni Spagna dell’Ateneo di Catania, ai fini di un parere per l’equivalenza nelle classi d'insegnamento aperte ai laureati in Scienze Agrarie. Dopo anni e grazie al Prof. Spagna siamo riusciti ad ottenere un parere che speriamo apra la strada dei laureati anche all’insegnamento;
 
2) OTA Sicilia e Sardegna è stato inserito nei tavoli tecnici dell’Assessorato Attività Produttive della Regione Siciliana ai fini della semplificazione della documentazione da presentare ai SUAP (Sportello Unico Attività Produttive). Potrebbe sembrare poco ma essere presenti in sede di definizione di regolamenti è fondamentale per l’inserimento della figura professionale.
 
Ricordo che purtroppo non bastano le competenze, ma sono necessari riferimenti normativi che diano un’esclusiva: ad oggi non ne esiste uno! A titolo di esempio per i Veterinari è previsto per Legge che l’Ispezione degli Alimenti di Origine Animale sia esclusivo appannaggio loro.
 
D: Restando ancora un momento in tema di controlli, in seguito all'introduzione del Pacchetto Igiene e alla mutazione dei compiti istituzionali degli Organi di Controllo, come è cambiato (ammesso che lo sia) il ruolo del Tecnologo Alimentare nel Settore Agroalimentare?
 
T: Non mi sembra sia cambiato nulla, non eravamo presenti prima e non lo siamo neanche ora. È indispensabile, però, la conoscenza profonda della Legislazione Alimentare che può essere volano per il Tecnologo Alimentare per via della profonda conoscenza dell’alimento e dei processi coinvolti nel suo ottenimento.
 
D: Anche in vista del recente Regolamento (UE) n. 1169/2011 sull'etichettatura alimentare, l'impressione che si stia andando nella direzione corretta, privilegiando sempre più la trasparenza in etichetta.
 
Qual è il ruolo del Tecnologo Alimentare sia dal punto di vista della Produzione Industriale, per la corretta elaborazione dell'etichetta; sia dal punto di vista della tutela del consumatore, ad esempio per quanto concerne il campo ispettivo, ma anche quello divulgativo, favorendo la lettura e la comprensione delle etichette degli alimenti?
 
T: Il Regolamento è sicuramente complesso e molto vasto. Si applicherà a partire dal 2014 e ci sono delle parti che si sovrappongono alla normativa nazionale. Personalmente ritengo che essere comunque pronti sia fondamentale per il Libero Professionista e per il Tecnologo Alimentare che opera presso le aziende di trasformazione. Le etichette sono indispensabili per il consumatore anche se ancora oggi molti consumatori non le leggono attentamente.
 
D: Recentemente su alcuni Social Network mi è capitato d'imbattermi in discussioni, mi passi il termine, vagamente "da bar" riguardanti: l'utilità dell'iscrizione all'Albo, le aree di competenza del Tecnologo Alimentare, etc.
 
Fermo restando che le opinioni altrui vadano sempre rispettate, ritengo tuttavia esistano ambiti in cui non ci siano larghi margini di discussione, pena la creazione di falsa informazione.
 
Mi riferisco ad esempio alle discussioni riguardo all'utilizzo del titolo di Tecnologo Alimentare che, come ben sappiamo, stabilito in modo inequivocabile dalla Legislazione Italiana.
 
Che poi un Docente Universitario, un Preside di Facoltà, un Presentatore televisivo, o una qualsiasi altra figura Pubblica, facciano un uso improprio del termine, poco importa. La Legge si esprime chiaramente in merito e lo ricordiamo non ammette ignoranza.
 
Alla luce di quanto esposto, cosa potrebbe fare l'Ordine dei Tecnologi Alimentari per tentare di porre rimedio a questo preoccupante fenomeno di informazione inaccurata? Ma soprattutto, non crede sia giunto il momento che l'Ordine si doti di una sorta di Ufficio Comunicazione che si prodighi per la tutela della Professione sia a livello dei media tradizionali (TV, radio, quotidiani), che dei cosiddetti nuovi media (vedi appunto: Social Network, Forum, WebTv, etc)?
 
T: Personalmente ho scelto di creare il mio profilo su Social Network proprio per rendere visibile l’operato dell’Ordine anche attraverso queste nuove forme comunicative e per sollevare un po’ il tiro delle discussioni "da bar". L’Ordine Nazionale si sta muovendo al fine di raggiungere puntualmente iscritti e non, attraverso un portale che sarà in rete a breve e in cui ci sarà anche uno spazio per i Social Network.
 
D: Tornando alla Sua funzione di Presidente dell'Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna. Spesso sento colleghi/amici del Sud Italia lamentare una situazione particolarmente difficile nel Mezzogiorno per i laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari. Fermo restando che l'attuale situazione occupazionale nel nostro Paese, visto nella sua interezza, sia indubbiamente difficile, ritiene che oggettivamente vi siano maggiori difficoltà per l'emancipazione della nostra Figura nel Mezzogiorno? E in caso affermativo, come potremmo lavorare a livello di Ordine Nazionale per tentare di colmare questo "gap"?
 
T: Il momento storico attuale non è sicuramente tra i migliori e come tutti i settori, anche il nostro vive la crisi nella sua interezza. Il Sud Italia è svantaggiato rispetto al resto del Paese per le scelte della classe politica che non punta e non ha puntato, allo sviluppo del territorio ma ai propri interessi, basti pensare semplicemente ai fondi FAS.
 
L’OTA Sicilia e Sardegna è, nonostante questo, il terzo Ordine per numero di iscritti e teniamo presente che le due regioni sono tra quelle a più bassa industrializzazione dal punto di vista alimentare. Il lato positivo è che esistono migliaia di piccole imprese nei diversi Settori dell’Alimentare (dai prodotti da forno alle conserve vegetali e animali) con diverse punte di eccellenza e con prodotti assolutamente unici e straordinari che rappresentano per il Tecnologo Alimentare neolaureato ma anche per il professionista attento, preparato e volenteroso, una rampa di lancio e a proprio vantaggio e a vantaggio del territorio.
 
Se si hanno le competenze e la voglia, vedo che nel nostro territorio c’è molto da fare. Per quanto riguarda l’Ordine Nazionale, può e deve lavorare a livello governativo per l’ottenimento di esclusive.
 
D: Cambiando completamente argomento, cosa ne pensa della Ricerca Universitaria in Italia, ma soprattutto vede degli spazi per la nostra Figura Professionale in ambito accademico? In caso affermativo, quali sono a Suo avviso i possibili campi in cui possiamo apportare il nostro contributo? Ritiene sia utile per un Ricercatore Universitario l'iscrizione all'Albo? E se sì, in quale prospettiva?
 
T: La Ricerca Universitaria in Italia vive un momento decisamente negativo, i media ne hanno parlato e ne parlano continuamente. Io credo che la formazione e la ricerca universitaria Italiana sia stata tra le migliori al Mondo tant’è che i nostri giovani ricercatori all’estero hanno un successo del 100% e delle performances meravigliose.
 
Allo stesso tempo un ricercatore che decide di rimanere nel proprio territorio, viene retribuito meno di 1/3 della media europea. Per quanto riguarda la nostra figura all’interno del mondo accademico la vedo più che necessaria, indispensabile! Se studio Ingegneria vorrei che mi formasse un Ingegnere se studio Chimica vorrei allo stesso modo un Chimico….se studio Tecnologie Alimentari perché non avere un docente Tecnologo Alimentare?
 
Sicuramente gli studenti ne avrebbero benefici anche per le impostazioni dei Corsi di Laurea. In fondo se si leggono attentamente le declaratorie dei diversi settori scientifico disciplinari si evince con chiarezza l’importanza e la necessità del SSD AGR/15 per la formazione del Tecnologo Alimentare.
 
Sono un neo ricercatore universitario e sono iscritto all’Albo sin dalla mia abilitazione, per cui rispondendo sarei troppo di parte… Battute a parte, essere contemporaneamente nel ruolo di iscritto e nel ruolo di formatore presenta dei vantaggi. Da un lato posso capire meglio le esigenze dal punto di vista lavorativo, dall’altro le esigenze dal punto di vista formativo: questo ha probabilmente una ricaduta positiva nello studente che poi diventerà professionista. Evoco con piacere il ricordo dell’amico Prof. Ivan Dragoni, che fu presidente OTALL e stimatissimo Docente Universitario.
 
D: La ringrazio, a nome di tutto lo Staff di Talkin'about Food Forum, per la disponibilità e Le rinnovo il nostro augurio di buon lavoro per il Suo importante incarico.
 
T: Grazie a Lei per il cortese invito e complimenti per i servizi offerti con il Forum ai Tecnologi Alimentari.

 


replyemailprintdownloadaward

Oggetto: Tecnologi Alimentari: il Dott. Aldo Todaro
provaprovaprovaprovaprova



Parole chiave (versione beta)

tecnologo alimentare, laurea, controllo, veterinario, consumatore, lavoro, professionista, alimenti, professionale, etichetta, ordine tecnologi alimentari, livello, sicuramente, etichettatura alimentare, esame, tecnologie alimentari, legge, formazione, laurea scienze tecnologie alimentari, professione, alimentare, iscrizione albo, igiene, processo, produzione, conserve vegetali, scienze tecnologie alimentari, pacchetto igiene, analisi alimenti, laurea scienze preparazioni alimentari, ordine professionale, ispezione, controllo ufficiale, legislazione alimentare, sicurezza igienico sanitaria, albo professionale, igienico sanitario, processo produttivo, settore agroalimentare, peso, regolamento ue n 1169 2011, animale, riferimenti normativi, alimenti origine animale, copertura, talkin about food forum, prodotto forno, legislazione

Discussioni correlate