Sicuramente ci possono essere dei "conflitti di interesse" tra le varie figure professionali. Il Biologo saprà individuare e riconoscere i microrganismi, il veterinario fare una anamnesi su animali ma entrambi difronte ad un problema di operazioni unitari e/o di processi dell'industria alimentare che cosa possono dire? Se un imprenditore non programma e controlla in modo meticoloso tutti i passaggi per la produzione del suo bene, cosa ci ritroveremo a fine produzione? Quale alimento e in che stato? bè qui la marcia in più del Tecnologo Alimentare che completa il suo alto profilo professionale anche e soprattutto con la conoscenza della chimica degli alimenti, la microbiologia, la fisica-chimica. Forse carente in patologia animale, questo sì, ma con i biologi non vedo molta differenza sul piano scientifico. I biologi si concentrano e studiano anche virus e batteri patogeni non derivanti dal consumo di alimenti mentre il Tecnologo Alimentare prende in seria considerazione tali patogeni alimentari e lavora al fine di prevenire l'insorgere di MTA (Malattie a Trasmissione Alimentare).
In ogni caso ognuno faccia il suo e tutti facciano l'interesse dei consumatori. Ad ogni modo il Tecnologo Alimentare sta concorrendo a essere riconoscuto da parte del Ministero come figura professionale sanitaria al pari dei biologi e dei veterinari.
Cordialmente.