Azioni Correttive: Tempi di Risposta BRC v.6 ed IFS v.6

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Oggetto: Azioni Correttive: Tempi di Risposta BRC v.6 ed IFS v.6

Buonasera,

in questa sede mi piacerebbe affrontare insieme a voi il tema dei tempi di risposta agli Enti di Certificazione relativamente alle non conformità rilevate in sede di Audit per il conseguimento/rinnovo delle Certificazioni secondo gli standard BRC v.6 ed IFS v.6; anche se credo il ragionamento possa essere esteso ad altri Standard.

Come molti di voi sicuramente sapranno, mentre l'International Featured Standards - IFS Food v.6 prevede per l'inoltro del cosiddetto Action Plan (ovverosia la descrizione dettagliata delle Azioni Correttive intraprese dall'Azienda a seguito delle non conformità - di seguito abbreviate con NC - e deviazioni rilevate in sede di Audit) all'Ente di Certificazione, un periodo massimo di 2 settimane calcolate a partire dalla data di ricevimento del Rapporto Preliminare di Audit; lo standard BRC tollera, invece, un massimo di 28 giorni solari per la chiusura completa delle stesse.

La differenza sostanziale sta pertanto proprio nella possibilità, secondo IFS, di chiudere le NC  - per i requisiti con punteggio pari a "C" o "D" - anche successivamente rispetto a tale prima scadenza e più precisamente entro la data dell'Audit di rinnovo.

Alla luce di ciò, mi domando e vi domando se possano invece essere considerati sufficienti i 28 giorni solari (calcolati a partire dalla data di Audit) previsti dal British Retail Consortium per la chiusura delle eventuali NC. In particolare considerando che, tolti i sabati e le domeniche, si arriva a 20 giorni lavorativi circa (che moltiplicati per 8 ore lavorative corrispondono a 160 ore complessive) e senza prendere in considerazione le eventuali festività infrasettimanali.

Ora, supponiamo ad esempio una NC che non coinvolga la sfera igienico-sanitaria, ma la cui chiusura richieda comunque la redazione di una nuova procedura e la conseguente implementazione.

Chiunque lavori in uno stabilimento di produzione di alimenti è consapevole dei tempi richiesti per un'implementazione che possa definirsi tale (le Fiction sarebbe infatti preferibile relegarle alla sola televisione): occorre elaborare la procedura coinvolgendo le singole Funzioni Aziendali a vario titolo interessante (dibattendo ed appianando le eventuali divergenze di vedute), quindi rendere il personale edotto delle modifiche attraverso un opportuno addestramento.

A tutto questo deve essere necessariamente aggiunta la regolare operatività aziendale che, specie in tempi foschi come quelli che stiamo attraversando,  dovrebbe comunque godere di priorità rispetto ad aspetti, indubbiamente importanti, ma oggettivamente non vitali.

Oppure - ancora - si pensi ad un intervento di tipo manutentivo/strutturale che non comprometta necessariamente la sicurezza del prodotto finito, ma la cui esecuzione coinvolga più attori esterni all'Organizzazione Aziendale oggetto dell'Audit. In un contesto operativo reale occorrerebbe tenere in debita considerazione le esigenze del Reparto, quelle dell'eventuale Ditta incaricata dell'esecuzione dell'attività manutentiva, etc.

Concludo pertanto questo breve intervento senza la pretesa (o meglio, senza l'illusione) di arrivare ad una conclusione universalmente applicabile ed accettata, limitandomi ad esprimere un dubbio e a condividerlo con tutti coloro che - come il sottoscritto - sono sempre più carenti di certezze: a vostro avviso la summenzionata disposizione contribuisce fattivamente all'innalzamento della qualità/sicurezza del processo e del prodotto? Oppure forse partecipa inconsapevolmente al perdurare di quel "Paper Market" di cui tanto abbiamo discusso in passato?

Lascio a voi, cari amici, le eventuali osservazioni e controdeduzioni, le integrazioni, i commenti e, perché no, le critiche del caso; purché mosse argomentando e con la consueta ottica di costruttività che contraddistingue questo spazio di Condivisione di Conoscenza.

Un saluto,
Giulio



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Parole chiave (versione beta)

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