Ti ringrazio molto, Giulio, per il benvenuto e per la stima, anche a me comunque fa molto piacere poter prendere parte a queste interessanti e costruttive discussioni sul nostro “pane quotidiano”…in tutti i sensi ;-))!!!
Ma venendo a quanto dici relativamente alla normativa cogente in materia di sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, a parte il fatto che si tratta comunque di una legislazione variabile a seconda del paese all’interno del quale l’azienda produce (mentre lo scopo di uno “standard” dovrebbe proprio essere quello di “standardizzare” e dunque riuscire a controllare meglio in qualunque parte del mondo ci si trovi la propria attività produttiva; a quanto ne so, ad esempio, succede che le stesse ASL effettuino controlli leggermente diversi a seconda della regione italiana nella quale operano…), poiché stiamo parlando, sia nel caso degli standards BRC-IFS, sia nel caso della ISO 22000, di certificazioni di carattere volontario, per cui è insito nella propria natura che aggiungano parametri più restrittivi alle norme cogenti di base: la normativa italiana, ad esempio, a seguito del cosiddetto “pacchetto igiene” del 2004, obbliga le aziende ad elaborare e a mettere in atto un sistema di autocontrollo basato su studi HACCP del proprio processo produttivo, ma il manuale di sicurezza alimentare, che deve costituire il fondamento documentale di un sistema certificato ISO 22000, è ben più complesso e strutturato di un semplice manuale HACCP (aspetto che sottolineo sempre alle aziende interessate alla ISO 22000: per poter conseguire la certificazione, non è sufficiente che l’azienda disponga di un manuale HACCP!!!), tant’è che la ISO 22000 si sofferma tantissimo sui prerequisiti strutturali ed operativi alla produzione, in termini di adeguatezza delle strutture sì, ma anche di adeguata preparazione ed organizzazione del personale per perseguire l’obiettivo di sicurezza. La normativa cogente, ad esempio, non ti obbliga al rispetto di un adeguato layout produttivo, che è invece indispensabile sia per la ISO 22000, che per BRC-IFS.
Certo comunque che il concetto di “Qualità Globale” come dici tu è molto bello ed importante, tuttavia io continuo a ritenere che non si possa soddisfarlo semplicemente rispettando la conformità ad una prolissa lista di requisiti, ma piuttosto con un approccio più integrato ad essa, un approccio a mio avviso più sulla dimensione “ISO”…ciao, e buon lavoro tecnologico a tutti !!!