Ho fatto un pò di ricerche e, a quanto pare, non esistono ad oggi studi approfonditi riguardanti gli effetti sull'uomo.
Negli studi condotti sugli animali (il primo allarme di portata planetaria risale al 2007, quando furono coinvolti i petfood) è stato dimostrato che la melammina ha una bassa tossicità (si parla di DL50 di 3161 mg/kg di massa corporea nei ratti); tuttavia, non essendo metabolizzata dal nostro organismo, viene eliminata attraverso le urine. Questo, ad alti dosaggi, comporta un affaticamento della funzione renale, oltre ad infiammazione dell'apparato urinario.
Altri fenomeni, più gravi, sono da imputare all'assunzione concomitante e reiterata ad esempio di melammina e acido cianurico: responsabili insieme della produzione di calcoli renali e della formazoione di cristalli di varia natura, che possono condurre ad episodi di tossicità cronica.
Non è ancora stata dimostrata, invece, la natura carcinogena della molecola... Anche se ci sono sospetti che l'esposizione prolungata possa condurre a forme tumorali ad esempio a livello renale.
Negli studi condotti sugli animali (il primo allarme di portata planetaria risale al 2007, quando furono coinvolti i petfood) è stato dimostrato che la melammina ha una bassa tossicità (si parla di DL50 di 3161 mg/kg di massa corporea nei ratti); tuttavia, non essendo metabolizzata dal nostro organismo, viene eliminata attraverso le urine. Questo, ad alti dosaggi, comporta un affaticamento della funzione renale, oltre ad infiammazione dell'apparato urinario.
Altri fenomeni, più gravi, sono da imputare all'assunzione concomitante e reiterata ad esempio di melammina e acido cianurico: responsabili insieme della produzione di calcoli renali e della formazoione di cristalli di varia natura, che possono condurre ad episodi di tossicità cronica.
Non è ancora stata dimostrata, invece, la natura carcinogena della molecola... Anche se ci sono sospetti che l'esposizione prolungata possa condurre a forme tumorali ad esempio a livello renale.