non trovando in letteratura nulla che mi dia una quantificazione del punto crioscopico del siero di latte volevo chiedere se qualcuno ha dati in merito.
La questione nasce dal fatto che un laboratorio a cui si è rivolto un nostro cliente ha contestato il siero definendolo annacquato perchè il punto crioscopico era a suo dire basso.
secondo il mio parere il punto crioscopico del siero non può essere più alto di quello limite del latte (-0.520°C) dato che non può avere più sali disciolti cel latte di partenza.
Il punto crisoscopico del siero è influenzato da acidità ( una molecola di lattosio da 4 molecole di acido lattico), dai sali presenti ( es citrico, sali di correzione del ph ecc..) e dall'acqua eventualmente presente ( tecnologica o per frode).
i primi due fattori danno un contributo positivo al punto crioscopico alzandolo, mentre il terzo fa calare il valore in valore assoluto.
se la rilevazione del punto crisoscopico del siero è effettuata al fine di evidenziare la presenza di acqua derivante ad esempio da frode, il valore trovato deve essere corretto dal valore di acidità e dalla variazione data dai sali eventualmente presenti.
esempio: se il siero è in via di acidificazione e si fa una correzione per riportare il valore di ph alla normalità si avrà un punto crioscopico molto elevato, ma il siero sicuramente non sarà di qualità equiparabile ad un siero fresco senza correzioni basiche: avendo a disposizione i due valori di indice crioscopico sembrerà che nel secondo siero ci sia più acqua che nel primo quando ciò non è vero.
l'analisi quindi va condotta consenziosamente correggendo tale valore e non proponendo solo il valore che lo strumento da.
Qualcuno ha dati in merito riferiti al punto crioscopico del siero e/o condivide quello che ho descritto e può fornirmi ulteriore materiale in proposito per ribattere la contestazione avuta?
grazie e un saluto.