Applicabilita' e diffusione delle alte pressioni idrostatiche
TAFF: Talkin´about Food Forum
Sei qui: Ingegneria Alimentare --> Applicabilita' e diffusione delle alte pressioni idrostatiche
Se desideri rilasciare nuove dichiarazioni, scaricare files, rispondere direttamente agli autori delle dichiarazioni presenti all'interno di questa discussione, dal titolo Applicabilita' e diffusione delle alte pressioni idrostatiche, occorre effettuare il login, previa registrazione al Forum. Per maggiori dettagli puoi consultare la F.A.Q.
visto che ultimamente si fa un gran parlare della tecnologia delle ALTE PRESSIONI IDROSTATICHE, propongo una discussione sulla effettiva applicazione e diffusione di questa tecnologia all'avanguardia.
L'idea che mi posso esser fatto, pur non avendo mai avuto possibilità di impiegarle, è quella di una tecnica avvenieristica, che nel giro di massimo un decennio, potrà venire ampiamente utilizzata.
Il forte dubbio che mi nasce è, anche se si riuscirà a contenere gli spazi delle attrezzature da accompagnare in linea (soprattutto impianti di pompaggio), riuscirà a diventare un processo alla portata della piccola-media impresa italiana?
Grazie,
Ulisse
Oggetto: Applicabilita' e diffusione delle alte pressioni idrostatiche
toh! bella discussione datata 2011. sapete perché bella? perché l'utente ulisse giustamente sosteneva che nel giro di un decennio potesse essere una tecnologia ampiamente utlizzata (parole sue).
ecco dopo 8 anni, partecipando ad una giornata di studio tenuta dalla stazione sperimentale delle conserve, a Parma, ho pensato esattamente la stessa cosa di ulisse, però guardando al passato: visti i risultati eccellenti su così diverse matrici, confezionate e non, perché nell'ultimo decennio non è diventata una tecnologia diffusa?
sicuramente la spesa da sostenere per l'acquisto degli impianti è un aspetto limitante (non a caso alcuni esempi sono su astici/aragoste/ostriche, prodotti costosi con ampi margini).
Quello che però nemmeno a Parma hanno saputo chiarirmi è che non può essere solo una questione di costi, dai... chi può illuminarci?
Una tecnica molto interessante, ma con dei problemi pratici per ore irrisolvibili in alcuni settori: una torta millefoglie o un biscotto farcito alla crema sono impresentabili al consumatore per le loro proprietà reologiche. C'è molto altro ma sono solo esempi non esaaustivi, anche provocatori.
Quanto a prodotti senza tali problematica il problema dei costi può incidere sulla decisione di adozione, anche se economie di scala e vantaggi di qualità organolettica mantenuta e minimo impatto sulle caratteristiche nutrizionali sono vantaggi non trascurabili.