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In un'azienda alimentare per combattere il problema degli infestanti (ratti e topi) sono state poste delle trappole in tutto il perimetro dello stabile da parte di una ditta autorizzata che ha stipulato un contratto con l'impresa in esame e che rilascia tutta la documentazione inerente gli interventi effettuati.
Le trappole contengono delle sostanze il cui principio attivo (p.a.) causa la morte "posticipata" dell'animale, il che significa che il topo non muore immediatamente ma ha il tempo di allontanarsi dal locale, in modo tale da non creare allarmismi nei soggetti delle specie interessate.
Le trappole sono fabbricate in modo tale da non rilasciare in alcun modo il composto nei locali, nessuno può accedere all'ispezione delle "scatole", se non il personale autorizzato che possiede le chiavi apposite.
Un controllo per la certificazione di qualità ha proibito l'utilizzo di queste trappole, mentre le Autorità di Controllo obbligano l'azienda a munirsi di tali attrezzature. Il mio parere conferma quello delle Autorità di Controllo, in quanto le trappole non vanno in alcun modo in contatto con l'alimento e rappresentano un monitoraggio e una lotta efficaci contro gli infestanti.
Voi cosa ne pensate?
Oggetto: Collocazione postazioni erogatrici di esca rodenticida
Per mia esperienza e conoscenza, le trappole descritte solitamente sono utilizzate per monitoraggio esterno all'edificio e, per un buon monitoraggio, devono coprire l'area dal confine (recinzione) verso il fabbricato in modo da poter valutare, in base ai consumi rilevati, se vi è un "passaggio" oppure la presenza di "nidi" o situazioni di criticità su cui intervenire (come penso abbia proceduto la Ditta).
Tali trappole non si usano all'interno (a meno che non vi sia in atto un'infestazione con conseguente blocco dell'attività) a causa delle problematiche igienico-sanitarie dovute al roditore morto, specialmente se non rinvenuto subito ed eliminato. Generalmente all'interno si utilizzano trappole con esca virtuale alimentare che non contiene prodotto derattizzante ma che servono per attirare il roditore e quindi per verificarne la presenza in base al loro consumo. In base all'esito poi si definiscono gli interventi.
Recentemente ad un corso di formazione sono venuta a conoscenza che due Ditte alimentari in Italia, avevano predisposto all'interno dello stabilimento un sistema di monitoraggio roditori con esca virtuale alimentare. Una è stata ispezionata dai NAS e una dall'ASL. Quella ispezionata dai NAS è stata chiusa per infestazione da topi-ratti in quanto hanno ritenuto che se la Ditta ha posto le trappole vuol dire che è certa la loro presenza e pertanto non garantiva l'igiene degli alimenti prodotti; mentre, nell'altra, l'ASL si è complimentata per il piano di monitoraggio posto in essere.
le trappole sono state messe sia all'interno che all'esterno dello stabilimento.
L'eventuale roditore muore qualche ora dopo avere ingerito l'esca avvelenata, quindi ha tutto il tempo per andare via.
Rifacendomi alla risposta di Lombardi, la ASL ha obbligato l'azienda a mettere tali trappole; mentre il Controllo Qualità ha aperto una "non conformità" a riguardo, adducendo che il topo potrebbe "vomitare" la sostanza ingerita e creare quindi diversi problemi!!
Se l'ASL ha obbligato l'Azienda significa che Le ha impartito una prescrizione scritta. L'Operatore ASL è stato così dettagliato cioè ha specificato sia il tipo di trappola che di esca?
No, è stato detto di porre delle trappole con esche..voglio specificare che l'azienda fino ad oggi non ha mai avuto problemi di infestazioni nelle sale in cui si ha la lavorazione. C'è stato qualche passaggio nel perimetro esterno, in prossimità dei magazzini, in cui però non è mai stato toccato nessun alimento e nessuna attrezzatura.
Alcune aziende hanno localizzato delle trappole "a cattura", senza esche avvelenate all'interno.
Il problema, a questo punto, sta nel fatto che il topo rimane intrappolato all'interno, quindi non sarebbe molto carino dal punto di vista igienico.
Cosa pensate degli apparecchi ad ultrasuoni? Dovrebbero impedire l'ingresso degli infestanti nello stabilimento; qualcuno sa se sono efficaci?
Se la certificazione a cui ti riferisci è la BRC penso che gli ispettori abbiano correttamente applicato quello che prevede la norma e cioè di evitare trappole con esca rodenticida all'interno dove c'è presenza di alimenti "nudi", se non in caso di trattamento di infestazioni.
Come puoi vedere dalle altre discussioni, mi sembra strano che le Autorità abbiano prescritto un piano del genere, visto che altre invece lo vietano. Io come ho già detto concordo sul fatto di utilizzare esche rodenticide all'esterno per combattere la presenza del roditore ed all'interno assolutamente evitarle, anche perchè non ha senso il loro utilizzo.
Come già più volte detto applicare una lotta interna va contro la logica di monitoraggio interno che come dice il termine stesso è un monitoraggio e non una lotta.
Salve a tutti e complimenti per questo forum, finalmente ho trovato un ambiente serio e professionale dove poter chiarire i miei dubbi e spero portare il mio contributo.
Da Responsabile Autocontrollo e Qualità di una azienda di macellazione, ho maturato un pò di esperienza sul trattamento dei roditori.
Sono d'accordo con gris.a, la lotta è da fare all'esterno della struttura ed eventuali trappole all'interno sono da evitare per il semplice fatto che invaliderebbero il piano di monitoraggio e la predisposizione di prerequisiti strutturali.
Nel mio caso, avendo le stalle di sosta annesse alla struttura di macellazione, la lotta contro i roditori è iniziata eliminando tutti i possibili punti di passaggio verso l'interno della struttura (isolamento di tubazioni, controllo dei tombini dei cavi elettrici, ecc). Fatto questo, mi sono dedicato alla vera e propria lotta all'esterno della struttura, adottando distributori di esche, eliminando zone di annidamento, grate a maglia stretta per gli scoli.