Innanzitutto desidero ringraziarti (a nome di tutto lo staff) per le domande, che sono sempre molto interessanti e che spero trovino risposte altrettanto esaurienti.
Come avrai senz'altro notato, taff.biz è un realtà relativamente giovane (siamo sul web dal 2005, ma i primi tempi ci sono serviti soprattutto per effettuare tutte le prove e modifiche che hanno consentito di arrivare all'attuale struttura) e come tale ancora ristretta; pertanto ha proprio bisogno di persone appassionate come te per poter crescere e diventare (lo speriamo con tutto il cuore!) un riferimento nel web per quanto concerne le Scienze e Tecnologie Alimentari.
Ma veniamo al tuo quesito.
Premetto che non provengo dal settore lattiero-caseario, cercherò comunque di darti il mio seppur modesto contributo, nella speranza che anche gli altri utenti del forum partecipino alla discussione.
Come tu giustamente indichi, i regolamenti comunitari 852, 853 ed 854 del 2004 modificano in modo sostanziale la normativa sull'igiene.
In particolare, mentre il REG. 852/04 riconosce ai produttori primari (ivi compresi quelli di latte), la responsabilità del rispetto dei requisiti igienico-sanitari, richiedendo l'attuazione delle opportune misure atte a prevenire i pericoli (mediante l'adozione di un sistema di autocontrollo); il REG. (CE) 853/04 obbliga tali produttori ad assicurare che siano rispettati tutti i requisiti relativi allo stato sanitario degli animali, alle strutture aziendali ( locali, attrezzature, etc.) nonchè i requisiti microbiologici. Infine il REG. 854/2004 disciplina i controlli ufficiali degli organi preposti.
Rispetto al D.P.R. 54/97, che tu citi:
- i criteri igienico-sanitari non subiscono particolari modifiche
- restano obbligatori i controlli per rilevare il tenore di cellule somatiche e la carica microbica
- l'operatore del settore alimentare è tenuto ad informare l'autorità competente in caso di sforamenti dei limiti critici e di predisporre azioni correttive atte ad ovviare il problema
Per ora è tutto!
Notte!
Giulio