La questione che sollevi è piuttosto complessa e tocca diversi aspetti...
Se, dopo "analisi ripetute", risulta che il METABISOLFITO DI SODIO è completamente assente nel prodotto finito, e, questa assenza può essere "comprovata scientificamente in modo coerente", allora ci potrebbe esserce un fondamento per omettere tale sostanza dall'elenco degli ingredienti? Mi sembra assai improbabile...(opinione personale, difficile da dimostrare!)
Il tutto dipenderà infatti anche dalla capacità del metodo di analisi di rilevare la sostanza fino a un certo limite di quantificazione.
Come hai giustamente detto tu: secondo il Regolamento (UE) n. 1169/2011 è importante che i consumatori siano informati della presenza di potenziali allergeni nel prodotto finito, anche quando gli allergeni non sono direttamente aggiunti ma, presenti a seguito di "carry-over" da ingredienti usati nel processo di produzione...
Quindi se un additivo o una sostanza utilizzata nella produzione di un alimento proviene da una fonte allergenica, dovrebbe essere indicata sull'etichetta, anche se il processo produttivo ne riduce significativamente la concentrazione nel prodotto finito.
Secondo me vanno indicati, diventerebbe troppo rischioso....
Parole chiave Keywords:legislazione alimentare; additivi alimentari; solventi in alimenti; agenti di processo; ingredienti allergenici; elenco allergeni Annex II; Regolamento (UE) No. 1169/2011; etichettatura alimentare; ; solfiti in alimenti; metabisolfito di sodio ; Food Safety Authority of Ireland; carry-over in alimenti; principio di carry-over; sorbati in purea di frutta; funzione tecnologica degli additivi; residui di additivi in prodotti finiti; analisi degli allergeni; allergeni da carry-over; sicurezza alimentare; audit aziendali; ispettori esterni e ministeriali; quantificazione degli additivi.