Ciao Donato,
hai fatto riferimento ad una tematica che negli ultimi tempi ha raggiunto dimensioni molto vaste, quello dell’ ”Agropirateria”.
Da sempre i prodotti alimentari sono stati oggetto di alterazioni, falsificazioni si va dalla falsa identità merceologica, all’ingannevole identità geografica fino all’alterazione delle scadenze.
L’Agropirateria è l "’imitazione" o “contraffazione” di un prodotto alimentare realizzata utilizzandone la popolarità,copiando nomi,marchi,sembianza o caratteristiche.
Il vero proprio “taroccamento” del nome di prodotti alimentari italiani, usati impropriamente o con distorsioni minime rispetto ai nomi originali, in modo da ricordare il nome dei prodotti italiani rinomati, spesso a marchio di tutela con lo scopo di evocare nella mente del Consumatore tali prodotti e spingere all’acquisto.
In realtà si tratta di oli, vini,formaggi e così via che non sono stati prodotti in Italia, per la cui lavorazione non è previsto alcun disciplinare e che nulla hanno a che vedere con l’originale “made in Italy”.
È un giro di affari di miliardi di Euro che oltre ad un danno economico ,di immagine e sociale per il nostro Paese inganna i consumatori con il rischio di portare all’estinzione di alcuni prodotti di nicchia, prodotti tipici che garantiscono una qualità delle materie prime e valorizzano il territorio.
Eseguo una piccola digressione: per prodotti tipici e tradizionali si intendono i prodotti associati a legami culturali o con il territorio di cui sono originari e tutelati dai marchi comunitari Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita) (Reg. CE 510/2006) che sono la nostra “punta di diamante”.
Come se non bastasse ciò comporta un freno all’accesso ai mercati internazionali, con conseguente perdita di spazio di mercato a beneficio dei prodotti se così possiamo chiamarli “di imitazione”, un aumento vertiginoso dei prezzi cui segue una scelta da parte del consumatore per l’imitazione e successiva svalutazione dello stesso prodotto a marchio originale.
Vogliamo poi parlare dove andrà a finire la tipicità di un prodotto e il suo legame con le tradizioni e l’ambiente di produzione?
Purtroppo a livello mondiale non esiste una vera e propri a difesa dei nostri prodotti a marchio contro la contraffazione; a livello Unione Europea è riconosciuta la tutela dei prodotti a denominazione di origine, ma aimè questa tutela non esiste ancora fuori dalla comunità.
e in secondo luogo insistere di più sulla “trasparenza in etichetta” in particolare sull’indicazione di origine
In base a quanto sarebbe essenziale e il più velocemente possibile ricorrere in sede di WTO cercando un accordo sul commercio internazionale per la tutela delle denominazioni di origine dai falsi, ma è anche necessario e fondamentale fare chiarezza a livello italiano ed europeo sull'obbligo e modalità di indicare in etichetta in "modo assoluto" l'origine dei prodotti alimentari e insistere di più sulla "trasparenza delle stesse etichette".
Attendo repliche.
Ciao e a presto!
hai fatto riferimento ad una tematica che negli ultimi tempi ha raggiunto dimensioni molto vaste, quello dell’ ”Agropirateria”.
Da sempre i prodotti alimentari sono stati oggetto di alterazioni, falsificazioni si va dalla falsa identità merceologica, all’ingannevole identità geografica fino all’alterazione delle scadenze.
L’Agropirateria è l "’imitazione" o “contraffazione” di un prodotto alimentare realizzata utilizzandone la popolarità,copiando nomi,marchi,sembianza o caratteristiche.
Il vero proprio “taroccamento” del nome di prodotti alimentari italiani, usati impropriamente o con distorsioni minime rispetto ai nomi originali, in modo da ricordare il nome dei prodotti italiani rinomati, spesso a marchio di tutela con lo scopo di evocare nella mente del Consumatore tali prodotti e spingere all’acquisto.
In realtà si tratta di oli, vini,formaggi e così via che non sono stati prodotti in Italia, per la cui lavorazione non è previsto alcun disciplinare e che nulla hanno a che vedere con l’originale “made in Italy”.
È un giro di affari di miliardi di Euro che oltre ad un danno economico ,di immagine e sociale per il nostro Paese inganna i consumatori con il rischio di portare all’estinzione di alcuni prodotti di nicchia, prodotti tipici che garantiscono una qualità delle materie prime e valorizzano il territorio.
Eseguo una piccola digressione: per prodotti tipici e tradizionali si intendono i prodotti associati a legami culturali o con il territorio di cui sono originari e tutelati dai marchi comunitari Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita) (Reg. CE 510/2006) che sono la nostra “punta di diamante”.
Come se non bastasse ciò comporta un freno all’accesso ai mercati internazionali, con conseguente perdita di spazio di mercato a beneficio dei prodotti se così possiamo chiamarli “di imitazione”, un aumento vertiginoso dei prezzi cui segue una scelta da parte del consumatore per l’imitazione e successiva svalutazione dello stesso prodotto a marchio originale.
Vogliamo poi parlare dove andrà a finire la tipicità di un prodotto e il suo legame con le tradizioni e l’ambiente di produzione?
Purtroppo a livello mondiale non esiste una vera e propri a difesa dei nostri prodotti a marchio contro la contraffazione; a livello Unione Europea è riconosciuta la tutela dei prodotti a denominazione di origine, ma aimè questa tutela non esiste ancora fuori dalla comunità.
e in secondo luogo insistere di più sulla “trasparenza in etichetta” in particolare sull’indicazione di origine
In base a quanto sarebbe essenziale e il più velocemente possibile ricorrere in sede di WTO cercando un accordo sul commercio internazionale per la tutela delle denominazioni di origine dai falsi, ma è anche necessario e fondamentale fare chiarezza a livello italiano ed europeo sull'obbligo e modalità di indicare in etichetta in "modo assoluto" l'origine dei prodotti alimentari e insistere di più sulla "trasparenza delle stesse etichette".
Attendo repliche.
Ciao e a presto!