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Assodato che se in qualsiasi alimento ci sono più 10 mg/l o 10 mg/kg in etichetta bisogna riportare la presenza di solfiti, qual'è il limite legale dei solfiti nei succhi di frutta per il consumo diretto?
Quale delle voci presenti nell'allegato 11 del DM 209 del 27/02/1996 bisogna tenere in considerazione?
Se si tratta invece di succo di frutta concentrato (da uva) per il consumo diretto che limiti di solfiti vanno considerati (non è per produzione casalinga di vino e non è per uso sacramentale)?
Se non ci fosse il prodotto nell'elenco che limite si deve tenere in considerazione (fermo restando la direttiva allergeni)?
Grazie.
Oggetto: Limite dei solfiti nei succhi di frutta. DM 209
Grazie della risposta. Ma dove è riportato che se non è presente nella lista i solfiti devono stare sotto i 10 mg/l (si può benissimo scrivere "contiene solfiti"). grazie.
1. Nei prodotti alimentari possono essere impiegate per gli
scopi citati nell'art. 14, commi 1 e 2 solo le sostanze elencate
negli allegati IX, X, XI e XII.
(E’ la cosiddetta lista positiva. E’ ammesso solamente ciò che è esplicitamente consentito!)
Non mi risultano da letteratura scientifica materie prime alimentari vegetali o animali con solfiti superiori a 10 mg/l o mg/kg.
Ci sono riferimenti su solfiti di origine fermentativa (vini, birre, aceti, sidri…); per questi prodotti è tuttavia ammesso l’impiego,
fino a determinati valori complessivi (naturali + aggiunti).
La menzione “contiene solfiti” riguarda i prodotti per i quali non è obbligatorio l’elenco degli ingredienti (es. vini).
Per gli altri prodotti è sufficiente,nonché obbligatoria, l'indicazione dell'additivo nell'elenco degli ingredienti: con termine esplicito (cioè,non con il solo numero E...).
Nulla vieta che in aggiunta ci sia anche la menzione “contiene solfiti”.
Solfiti nei vini: sto cercando di capirci qualcosa, ma mi sta venendo il mal di testa (probabilmente dovuto proprio ai solfiti).
In rete trovo ripetutamente questa frase: Per la normativa italiana il limite massimo è di 200 mg/L di anidride solforosa totale per tutti i vini. La normativa europea pone i limiti massimi di 160 mg/L per i rossi e di 210 mg/L per i bianchi, con deroghe che permettono allo Stato membro di elevare il valore massimo di 40 mg/L in annate sfavorevoli. Pertanto, in Italia per i vini rossi occorre osservare il limite europeo (160 mg/L) mentre per i bianchi vale il limite nazionale, più restrittivo (200 mg/L). Valori più elevati si applicano per i vini dolci.
Dato che, per i vini, il DM 209/96 rimanda a regolamenti comunitari, ho esteso la ricerca fino al Regolamento 606/09:
ALLEGATO I B
LIMITI RIGUARDANTI IL TENORE DI ANIDRIDE SOLFOROSA DEI VINI
Così modif. da Reg. UE 53/2011
A. TENORE DI ANIDRIDE SOLFOROSA DEI VINI
1. Il tenore totale di anidride solforosa dei vini diversi dai vini spumanti e dai vini liquorosi non può superare, al momento dell’immissione al consumo umano diretto:
a) 150 mg/l per i vini rossi; b) 200 mg/l per i vini bianchi e rosati.
2. In deroga al punto 1, lett. a) e b), per i vini con un tenore di zuccheri, espresso dalla somma di glucosio e fruttosio, pari o superiore a 5 g/l, il tenore massimo di anidride solforosa è innalzato a:
a) 200 mg/l per i vini rossi; b) 250 mg/l per i vini bianchi e rosati
Grazie. Non sono preparato. Il fatto è che non viene aggiunto nulla al prodotto . Già dal vigneto (dati alla mano) anche da aziende bio i dati di anidride solforosa sono superiori ai 10 mg/l da spremitura diretta dell'uva. Come è possibile che commercializzino questi prodotti? Non c'è neanche la dicitura in etichetta. Secondo me ci sfugge qualche cosa.
Nella dicussione Limite solfiti. Se presenti naturalmente, che avevi avviato e dalla quale ti sei trasferito su questa nuova di contenuto analogo, si era parlato di metodi, di possibili interferenze, di distillazione...
Salve. Ho trovato un prodotto (succo d'uva), su un sito tedesco (hanno consumi di questi prodotti maggiori che in Italia), BIO (demeter) che presenta e dichiarano che contiene solfiti. Se la legislazione impone che ci sia meno di 10 mg/l o mg/kg perchè scrivono che contengono solfiti? Se fossero sotto i 10 mg/l non andrebbe dichiarato. A parer mio non si può aggiungere solfiti, ma quelli presenti (nature che derivano dal vigneto) e che non vengono tolti da una desolforazione (metodica non obbligatoria "possono essere utilizzati" DLgs n 115 2004) per portare la SO2 sotto ai 10, possono essere immessi in commercio se dichiarati in etichetta. lik: http://www.voelkeljuice.de/sortiment/title/merlot-traubensaft-rot/?cHash=e11f438651 bisogna tradurlo con google
La legislazione impone che ci sia meno di 10 ppm...= NO, la legislazione impone di dichiarali se sono > a 10 ppm (qualunque sia l'origine)
Se fossero sotto i 10 ppm non andrebbero dichiarati = SI
Il 151/04 (art. 2): Possono essere aggiunti...gli additivi di cui al Decr. MINISAN 27.2.96, n. 209, MA l'All. XI del 209/96 non prevede, salvo errori, tra i campi d'impiego dei solfiti il SUCCO D'UVA. Si parla di succo d'uva concentrato per la produzione casalinga di vino e di succo d'uva non fermentato per uso sacramentale, ma NON di succo d'uva tal quale. In caso contrario lo avrebbero citato senza aggiungere condizioni restrittive (produzione casalinga, uso sacramentale), QUINDI, sempre salvo errori, NON E' POSSIBILE ADDIZIONARE SOLFITI AL SUCCO D'UVA; se ci sono, vuol dire che o che derivano da fonti non umane, o che il produttore ignora o aggira la legge.