Salve a tutti!
Chi effettua con una certa frequenza ricerche sul Web si sarà sicuramente imbattuto in situazioni di questo genere:
Ora, che il nostro Alfredo Clerici non sia il cantante "dotato di una voce calda e melodiosa" di cui tratta Wikipedia (fig. 1) può risultare piuttosto semplice da intuire. Più complicato potrebbe risultare riuscire a comprendere se i riferimenti bibliografici, di volta in volta individuati sul Web, si riferiscano al Dott. Clerici - Tecnologo Alimentare o al Dott. Clerici - Medico Specialista in Psicologia Clinica, Psicoterapeuta (fig. 2).
Oltre ai summenzionati casi di omonimia, una problematica che a chi naviga nella Rete può capitare di riscontrare è la difficoltà nell'avere la certezza relativamente alla paternità dei contenuti: l'articolo che siamo in procinto di consultare sarà realmente opera dell'Autore ricercato? O sarà l'ennesima misera replica... o, peggio ancora, l'insidiosa trappola ordita da qualche Black Hat SEO, avente il solo obiettivo d'intercettare il maggior numero possibile di click, facendoci - di fatto - perdere tempo prezioso?
Riporto di seguito un esempio che spero sia chiarificatore. Resta inteso che quanto poc'anzi affermato sia da ascriversi prevalentemente ai cosiddetti aggregatori automatici di contenuti o, più in generale, alle crescente schiera di siti web di reposting. Alla ricerca di uno specifico articolo, scritto dal Dott. Clerici - Tecnolgo Alimentare ed intitolato "E' così che nasce Nutella", vengono proposti diversi link, ma trattasi più che altro di articoli che riprendono l'originario (pubblicato per la testata giornalistica on-line Newsfood.com), che in SERP compare soltanto in quinta posizione (fig. 3).
La soluzione a queste ed altre problematiche ci viene in parte offerta da una nuova tecnologia denominata Attribuzione dei Contenuti (in inglese: Authorship) e che Talkin'about Food Forum (TAFF) ha da tempo implementato.
Come abbiamo avuto modo di anticipare, trattasi della correlazione tra uno specifico contenuto e l'Autore che lo ha redatto. L'Attribuzione dei Contenuti, tra le altre cose, dà luogo ai cosiddetti Rich Snippet (fig. 4) che si traducono in:
a. una migliore esperienza di navigazione (più ricca, fluida e proficua) per gli utilizzatori dei Motori di Ricerca;
b. una maggiore visibilità Web per gli Autori di contenuti genuini.
Per coloro che desiderassero approfondire il tema dei Rich Snippet, suggerisco di prendere visione di una precedente discussione intitolata Cosa sono esattamente i Rich Snippet di Google? mentre per attivare questo incredibile servizio è sufficiente collegare reciprocamente i propri account Taff e Google+.
Presto esamineremo più dettagliatamente come sfruttare appieno le potenzialità dell'Authorship Markup.
Giulio De Simoni
Talkin'about Food Forum
Chi effettua con una certa frequenza ricerche sul Web si sarà sicuramente imbattuto in situazioni di questo genere:
(fig. 1 - SERP visualizzata per la chiave di ricerca: Alfredo Clerici)
Ora, che il nostro Alfredo Clerici non sia il cantante "dotato di una voce calda e melodiosa" di cui tratta Wikipedia (fig. 1) può risultare piuttosto semplice da intuire. Più complicato potrebbe risultare riuscire a comprendere se i riferimenti bibliografici, di volta in volta individuati sul Web, si riferiscano al Dott. Clerici - Tecnologo Alimentare o al Dott. Clerici - Medico Specialista in Psicologia Clinica, Psicoterapeuta (fig. 2).
(fig. 2 - SERP visualizzata per la chiave di ricerca: Dott. Alfredo Clerici)
Oltre ai summenzionati casi di omonimia, una problematica che a chi naviga nella Rete può capitare di riscontrare è la difficoltà nell'avere la certezza relativamente alla paternità dei contenuti: l'articolo che siamo in procinto di consultare sarà realmente opera dell'Autore ricercato? O sarà l'ennesima misera replica... o, peggio ancora, l'insidiosa trappola ordita da qualche Black Hat SEO, avente il solo obiettivo d'intercettare il maggior numero possibile di click, facendoci - di fatto - perdere tempo prezioso?
Riporto di seguito un esempio che spero sia chiarificatore. Resta inteso che quanto poc'anzi affermato sia da ascriversi prevalentemente ai cosiddetti aggregatori automatici di contenuti o, più in generale, alle crescente schiera di siti web di reposting. Alla ricerca di uno specifico articolo, scritto dal Dott. Clerici - Tecnolgo Alimentare ed intitolato "E' così che nasce Nutella", vengono proposti diversi link, ma trattasi più che altro di articoli che riprendono l'originario (pubblicato per la testata giornalistica on-line Newsfood.com), che in SERP compare soltanto in quinta posizione (fig. 3).
(fig. 3 - SERP visualizzata per la chiave di ricerca: E' così che nasce Nutella Alfredo Clerici)
La soluzione a queste ed altre problematiche ci viene in parte offerta da una nuova tecnologia denominata Attribuzione dei Contenuti (in inglese: Authorship) e che Talkin'about Food Forum (TAFF) ha da tempo implementato.
Come abbiamo avuto modo di anticipare, trattasi della correlazione tra uno specifico contenuto e l'Autore che lo ha redatto. L'Attribuzione dei Contenuti, tra le altre cose, dà luogo ai cosiddetti Rich Snippet (fig. 4) che si traducono in:
a. una migliore esperienza di navigazione (più ricca, fluida e proficua) per gli utilizzatori dei Motori di Ricerca;
b. una maggiore visibilità Web per gli Autori di contenuti genuini.
(fig. 4 - Esempio di Rich Snippet con Attribuzione del Contenuto di Giulio De Simoni)
Per coloro che desiderassero approfondire il tema dei Rich Snippet, suggerisco di prendere visione di una precedente discussione intitolata Cosa sono esattamente i Rich Snippet di Google? mentre per attivare questo incredibile servizio è sufficiente collegare reciprocamente i propri account Taff e Google+.
Presto esamineremo più dettagliatamente come sfruttare appieno le potenzialità dell'Authorship Markup.
Giulio De Simoni
Talkin'about Food Forum