Salve esters, sono uno studente in tecnologie Alimentari,
premetto che è assolutamente lecito preoccuparsi della migrazione di alcuni additivi delle materie plastiche utilizzate, come i plastificanti e nella fattispecie gli ftalati, ma il mio consiglio è di fidarsi delle indicazioni date dal produttore dell'imballaggio perchè tutta la responsabilità sull'idoneità alimentare dell'imballaggio (sicurezza alimentare) ricade sul produttore stesso o sul produttore della materia prima utilizzata. Inoltre le consiglierei, dopo essersi fatto dare dal produttore dell'imballaggio i dati di migrazione globale e specifica del polimero utilizzato e dei singoli componenti e additivi del polimero, di focalizzare la sua attenzione sull'idoneità funzionale dell'imballaggio, cioè scambi gassosi (CO2, O2, vap acq) i cui valori devono essre riportati sulla "carta d'identità" dell'imballaggio. a questo punto in base alle caratteristiche del suo alimento, al tipo di conservazione (refrigerazione o surgelazione), al tipo di tecnologia utilizzata (risanamento termico e/o atmosfere modificate), può scegliere il coopolimero più adatto al suo alimento, e valutare cosi la sua shelf-life in determinate condizioni sperimentali.
Le ricordo che lei non è responsabile dell'idoneità del materiale ma dell'uso che ne fa!
Giovanni Mottolese - Università di Modena e Reggio emilia