Mi permetto di dissentire.
Da ciò che tu stesso scrivi si evince che un Agronomo non può insegnare tutto ciò che compete ad un Tecnologo Alimentare. In nessuna delle cose elencate figurano le aziende prettamente alimentari, anche in ciò che evidenzi in grassetto poiché si parla di "produzioni agricole, zootecniche e forestali e delle relative industrie".
E' il caso di industrie ortofrutticole, industrie di macellazione, industrie agricole, tanto per citarne alcune: non mi pare si parli di industrie alimentari.
Dove collochi per esempio una industria di biscotti nelle 3 categorie suddette?
Stesso discorso per "le analisi fisico-chimico-microbiologiche del suolo, dei mezzi di produzione e dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali e le analisi, anche organolettiche, dei prodotti agro-industriali e l’interpretazione delle stesse": come interpreta un agronomo senza specifiche competenze extra curriculari delle analisi di shelf-life su una pasta fresca ripiena?
"E' principio ormai accolto dalla giurisprudenza che la "competenza professionale" non è necessariamente una "riserva professionale" e quindi una competenza professionale può appartenere benissimo a più professioni ordininistiche distinte." VERISSIMO concordo pienamente.
"Quindi l'insistere sul fatto che gli Agronomi non possano fregiarsi del titolo di "Tecnologo alimentare" (o anche di "Enologo") è un po' come l'insistere in una disputa meramente nominalistica." Più semplicemente è una violazione del codice deontologico dei tecnologi alimentari nonché un abuso perseguibile penalmente.
Ti sta scrivendo una persona laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari e specializzata in Gestione della Qualità dei Prodotti Alimentari che, per etica e per rispetto della Legge, non si è mai fregiata del titolo di Tecnologo Alimentare non essendo iscritta all'Albo.
Saluti.