Coca-cola e caramello

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Oggetto: Coca-cola e caramello

Da qualche giorno sta intasando la rete, in maniera come sempre approssimativa, la notizia legata al colorante presente nella Coca-cola. Per i pochissimi che ancora non sanno di che si tratta si veda, ad es. qui.

La prima domanda è: la formula "californiana" corrisponde a quella italiana? Boh, ma per amore di discussione supponiamo di sì.

Dunque vediamo di che stiamo parlando. I media parlano di "caramello" e anche a me pare di ricordare che, tempo fa (ma forse parliamo di anni, è parecchio che non ne bevo...) negli ingredienti si leggeva “colorante: caramello”. Orbene, sebbene appaiono evidenti i motivi di tale scelta, è bene ricordare quanto si legge nella nota che integra tale denominazione (in realtà si tratta dell'E 150 a, caramello semplice) e che compare in calce all'allegato III del 209/96 (analoga nota si trova nel recente reg. 1129/11): La denominazione "Caramello" indica le sostanze di colore bruno più o meno accentuato destinate alla colorazione. Tale denominazione non indica(era questa l'intenzione di Coca-cola? A pensar male ecc. ecc....)il prodotto zuccherato e aromatico ottenuto riscaldando lo zucchero e utilizzato per aromatizzare alimenti (ad es. dolciumi, prodotti di pasticceria e bevande alcoliche).

Già allora, quindi, c'era qualche pasticcetto.

Oggi, come si legge qui il colorante utilizzato è l'E 150 d (caramello solfito-ammoniacale, ed è di tutta evidenza la ragione per la quale Coca-cola ha optato, stavolta, per la sola indicazione del numero E!).

Nei requisiti di purezza del nostro eroe (ex direttiva 2008/128/CE) si legge:

Il caramello solfito-ammoniacale viene preparato mediante riscaldamento controllato dei carboidrati (dolcificanti per alimenti dotati di potere nutritivo e disponibili in commercio, costituiti dai monomeri glucosio e fruttosio e/o da loro polimeri ovvero da sciroppi di glucosio, da saccarosio, e/o da sciroppi di zucchero invertito, e da destrosio) con o senza acidi o alcali in presenza di composti a base di solfito o ammoniacali (acido solforoso, solfito di potassio, bisolfito di potassio, solfito di sodio, bisolfito di sodio, idrossido di ammonio, carbonato di ammonio, bicarbonato di ammonio, fosfato di ammonio, solfato di ammonio, solfito di ammonio e solfito acido di ammonio).

...

4-metilimmidazolo: non più di 250 mg/kg

Per chi non si fida dell'UE, ecco la scheda JECFA.

Del 4-MEI si parla nel sito EFSA dove si legge: Dopo un’attenta analisi della letteratura scientifica sul 4-MEI, in cui figurano alcuni studi recenti sulla cancerogenicità negli animali, il gruppo di esperti scientifici ha ritenuto che il livello più alto di esposizione al 4-MEI che potrebbe derivare dal consumo di alimenti contenenti i coloranti E150c ed E150d non desta preoccupazione. Pertanto, il livello massimo stabilito per il 4-MEI nelle disposizioni relative a questi due coloranti caramello è stato ritenuto abbastanza (?*) protettivo.

(* il punto di domanda è mio)

Se non siete amanti degli abstract, eccovi le 103 pagine del doc. originale)

A questo punto qualcuno smetterà di bere Coca-cola? Non credo e comunque non era questo il mio obbiettivo.

Quello che ho tentato di fare è dimostrare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, le cose che i mezzi d'informazione NON dicono (ma che un TA dovrebbe conoscere).

saluti

alf



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Parole chiave (versione beta)

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