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volevo un parere da parte vostra: la fase di confezionamento di biscotti e altri prodotti da forno secchi salati (senza creme) può mai essere intesa come CCP?
Ad un mio cliente i sanitari hanno fatto "storie"... Purtroppo non abbiamo capito, o meglio non hanno ben spiegato, che cosa dobbiamo monitorare in questa fase essendo un CCP.
se si trattasse di prodotti freschi con l'utilizzo ad esempio di atmosfere protettive potrei essere d'accordo; ma per un prodotto secco, dove immagino ci sia solo la semplice fase di riempimento dei contenitori e chiusura, non saprei proprio come sia possibile individuarla come un CCP.
a) il cliente di mirko13 abbia originariamente identificato la fase di confezionamento dei biscotti come Critical Control Point (CCP) e l'Autorità Competente abbia espresso perplessità in tal senso;
oppure, viceversa:
b) l'Autorità Competente abbia fatto presente che la fase di confezionamento, in quella specifica realtà produttiva, fosse opportuno considerarla come CCP.
Da quanto leggo, sembrerebbe essersi verificata la prima delle due ipotesi e, in un certo senso, auspico che sia andata così: generalmente, infatti, l'ispettore (sia in ambito cogente che volontario) non fornisce indicazioni su come risolvere le non conformità rilevate in sede di audit, ma si limita a valutare quanto messo in atto dall'Operatore del Settore Alimentare (OSA).
L'eventualità che l'individuazione di uno specifico CCP sia stata prescritta all'OSA, per partito preso (ovverosia senza che vi fosse la reale necessità, frutto della corretta applicazione dell'albero delle decisioni), sarebbe un'ipotesi preoccupante, in disaccordo con l'arbitrarietà che è alla base della stessa Hazard Analysis and Critical Control Point (HACCP)... Tra l'altro, quest'ultima ipotesi non sarebbe nemmeno così lontana dalla realtà, se si considera la singolare Nota Ministeriale che ha di fatto introdotto nel nostro Paese l'obbligatorietà nell'individuazione di almeno un CCP per un processo produttivo.
Relativamente alla necessità di fornire le motivazioni delle non conformità rilevate in sede di audit, concordo pienamente con trentino: l'ispettore ha l'obbligo di fornire esaustive spiegazioni all'OSA.
Concordo anche con quanto espresso da gris.a e pi.esse e cioé: così su due piedi risulta veramente difficoltoso identificare come CCP la fase di confezionamento di prodotti da forno secchi, quantomeno considerando eventuali pericoli di tipo biologico.
Diverso è il caso del pericolo contaminazione da corpi estranei; in tale ipotesi potrebbe avere senso l'introduzione di un CCP, monitorabile a mezzo metal detector (per i corpi estranei metallici) o x-ray (per una gamma di contaminanti più ampia: metalli, vetri e plastiche dure, etc).
Alla luce di queste ultime considerazioni, emerge un'ulteriore necessità (chiedo anticipatamente venia per la ridondanza del messaggio; all'uopo si legga il mio intervento all'interno della discussione CCP: cottura pizza ed affettatura salumi consumati crudi): ritengo che, per poter portare avanti il discorso in modo organico, occorra inevitabilmente che il nostro amico mirko13 fornisca qualche informazione aggiuntiva relativamente allo specifico pericolo a cui si sta effettivamente riferendo.
Buona Pasqua e a presto!
Giulio
Parole chiave (versione beta)
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