Se desideri rilasciare nuove dichiarazioni, scaricare files, rispondere direttamente agli autori delle dichiarazioni presenti all'interno di questa discussione, dal titolo Mandorla di albicocca: è un allergene?, occorre effettuare il login, previa registrazione al Forum. Per maggiori dettagli puoi consultare la F.A.Q.
chiedo cortesemente il vostro aiuto per sapere se l'armellina (mandorla di albicocca) è da considerare allergene (frutta a guscio). Il Reg Ce 1169/11 considera allergene le mandorle (Amygdalus communis L), mentre le mandorle di albicocche sono da Prunus armeniaca. Il fornitore però mi dichiara che le mandorle di albicocche danno esito positivi ai test ELISA, pertanto vanno dichiarati come allergeni (Frutta a guscio) direttamente aggiunti.
Io non ho altra frutta a guscio nello stabilimento. Se dovessi consiserare le armelline come frutta a guscio, devo cambiare la mia valutazione del rischio oltre che le etichette ecc.
Cosa ne pensate? Le armelline vanno considerate allergene frutat a guscio?
Come da più parti ribadito, gli obblighi di dichiarazione stabiliti dall'1169/11, per quanto attiene alle sostanze che provocano allergie, riguardano esclusivamente quelle elencate nell'allegato II:
Articolo 9 Elenco delle indicazioni obbligatorie
1.... sono obbligatorie le seguenti indicazioni:
... c) qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II …
e, nel caso in esame:
8. Frutta a guscio, vale a dire: mandorle (Amygdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci (Juglans regia), noci di acagiù (Anacardium occidentale), noci di pecan [Carya illinoinensis (Wangenh.) K. Koch], noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci macadamia o noci del Queensland (Macadamia ternifolia)
quindi non le armelline.
Considerando, peraltro, che queste ultime possono, comunque, provocare reazioni allergiche, è mia opinione che il consumatore debba essere informato della loro presenza.
Oltre a dichiarale nell'elenco degli ingredienti, quindi, opterei per una indicazione aggiuntiva, opportunamente evidenziata graficamente, del tipo: Contiene armelline di albicocca (Prunus armeniaca).
Anche la mia politica fino ad oggi è stata quella di non considerare le armelline come allergeni, dato che non sono indicate nell'all II del Reg Ce 1169/11. Inoltre la presenza di armelline nel mio prodotto è indicata (anche se non evidenziata graficamente, dato che non l'ho ad oggi ritenuta un allergene). Il problema mi si è posto perchè, nella dichiarazioni allergeni della materia prima (granella di amaretto), il fornitore mi dichiara la presenza di frutta a guscio in quanto il prodotto contiene armelline. Io ho contestato questa dichiarazione. E ho chiesto una scheda allergeni in cui la frutta secca fosse assente come aggiunta volontaria (al più, se l'hanno in azienda, possono gestirla come cross contaminazione). Anche perchè sull'etichetta della materia prima loro non dichiarano la frutta secca come allergene.
Ma il fornitore continua a segnarmi la frutta secca presente, con le motivazioni espresse nel mio primo post.
A breve avrò l'audit per certificazione BRC/IFS: penso possa essere un problema non avere una dichiarazone allergeni corretta (anche perchè io non ho ad oggi la gestione dell'allergene frutta secca come volontariamente aggiunta..).
Ho lo stesso problema con un fornitore di GRANELLA DI AMARETTO che evidenzia le "mandorle di albicocche" come allergene nell'elenco ingredienti, ma poi non le dichiara in scheda tecnica del prodotto, nè nella scheda allergeni che ha fornito, ma fornisce come giustificazione il TEST ELISA.
Per non avere problemi gli ho fatto richiesta scritta di rettificare le sue dichiarazioni per avere almeno corrispondenza tra dichiarazioni di etichetta e scheda tecnica del prodotto.
Insisti con il fornitore.
Secondo il principio del test eseguito, dovremmo dichiarare come allergeni anche altre sostanze alimentari non comprese nell'elenco del Reg. UE 1169/11 e s.m.i., ma lo trovo controproducente in quanto creerebbe confusione e aspettative errate nel consumatore e negli enti di controllo.
Grazie a tutti. In scheda tecnica ed etichetta il produttore scrive Armelline (non mandorle di albicocche).
Anche nell'ultima dichiarazione che mi ha inviato questa mattina, il produttore continua a evidenziare la presenza volontaria di frutta a guscio, perchè, sostiene, di fronte ad un'analisi ELISA non si possono distinguere le armelline dalle mandorle, visto che le armelline reagiscono come le mandorle ai test immunoenzimatici. E che un consumatore allergico alle mandorle ha la stessa reazione antigene/anticorpo anche con le armelline.
Capisco la tutela del consumatore (e anche del produttore..), però io devo seguire la legge. Una dichiarazione in cui le mandorle sono dichiarate volutamente aggiunte, quando poi in realtà non ci sono, è effettivamente una frode.
La granella di amaretto (in cui sono contenute le armelline) viene utilizzata in un mio prodotto. Di fronte ad una dichiarazione del produttore di presenza di frutta a guscio volutamente aggiunta, dovrei dichiararne anche io la presenza.. Ma mi metterei dalla parte del torto per la frode, anche se tutelerei il consumatore dal punto di vista degli allergeni..
Suggerimenti su come gestire la questione, posto che il produttore non cambia la sua posizione? Non ho tempo nell'immediato di cambiare il fornitore.
Se ho ben capito, tu non utilizzi mandorle, bensì armelline.
Se così è, da dove nasce questa “dichiarazione in cui le mandorle sono volutamente aggiunte”?
Essendo la granella di amaretto un ingredienti composto, nell'elenco dei componenti tu correttamente dovrai dichiarare “armelline di albicocca” (che, come giustamente osserva macgala) non sono “frutta a guscio”: non capisco dove stia la frode.
Dopodiché, come già ho osservato, aggiungerei “Contiene armelline di albicocca (Prunus armeniaca)”, proprio per tutelare maggiormente gli eventuali consumatori allergici a questo prodotto.
Si tratta di uno ulteriore scrupolo a tutela della salute e vorrei vedere quale Controllore/certificatore possa aver qualcosa da eccepire: tu sei a conoscenza di un rischio e hai opportunamente valutato tale rischio.
Tutto ciò premesso, questo tuo fornitore che pare non abbia le idee ben chiare mi lascia un po' perplesso, ma vedi tu.
A questo punto, se mi è sfuggito qualcosa, puoi chiarire meglio i tuoi dubbi?
Macgala:
In rete non ho trovato niente.
Un elemento utile potrebbe essere il riferimento a test ELISA positivi per questo prodotto.
grazie mille. Ho capito la tua posizione. Io al momento nel mio prodotto dichiaro "armelline di albicocche", quindi non commetto frode. Il mio dubbio nasce perchè, a fronte di un incrocio documentale, io ho una dichiarazione allergeni in cui il produttore mi dichiara la presenza di FRUTTA A GUSCIO, derivante proprio dalla presenza di armelline (che lui evidenzia coma allergene, come se fossero mandorle). Io invece la frutta a guscio non la dichiaro nell'etichetta del mio prodotto. Se io nelle mie etichette dovessi dichiarare la presenza di frutta a guscio evidenziando le armelline, quando le mandorle non ci sono, commetterei una frode? (o comunque una inesattezza..).
Ho una discrepanza documentale tra quello che mi dichiara il fornitore e quello che dichiaro io. Ma questo lo gestirò se un ispettore dovesse sollevarmi il problema.
Grazie mille anche per il suggerimento per come gestire l'etichettatura del mio prodotto, aggiungerò la frase "contiene armelline di albicocca", a tutela del consumatore.
Certamente il fornitore o ha le idee confuse o si vuole mettere al riparo da ogni problema..
... c) qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II o derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata;
Come vedi la dichiarazione riguarda l'ingrediente e non la categoria, ragion per cui non vi è alcuna ragione per la quale tu debba scrivere “frutta a guscio”, checché ne dica (o scriva) il tuo fornitore.