Ho notato, infatti, che il trend è quello di chiedere sempre più materiale: diagrammi di flusso, CCP con annessi limiti critici, azioni correttive e verifiche, analisi sul prodotto finito, risultati dei tamponi ambientali, planning delle future attività analitiche, schede tecniche del prodotto finito, di tutte le materie prime e degl'imballaggi primari, piantine del sito produttivo con annessi i vari flussi e chi più ne ha più ne metta.
A questo punto, però, mi sorge un dubbio: fin dove è lecito, per il cliente, spingersi e quando il fornitore ha la possibilità di rifiutarsi? O in altre parole: quando la legittima richiesta d'informazioni tecniche sul prodotto che si intende acquistare (sia da un punto di vista qualitativo, sia igienico-sanitario) sfocia nell'eccesso o peggio ancora nell'abuso?
Secondo voi, il fornitore può esimersi dall'inviare certa documentazione "sensibile" (vedi ad esempio i flow-sheet dettagliati con annessa la descrizione del processo produttivo), limitandosi all'invio di dichiarazioni d'idoneità e di rispetto della normativa comunitaria?
Cosa ne pensate?Andre