Scienze e Tecnologie Alimentari: Sbocchi Lavorativi

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Oggetto: Scienze e Tecnologie Alimentari: Sbocchi Lavorativi

Benvenuti francesca9 e Danielemnc e - ovviamente - bentrovati a Giuseppe89, macgala e MARY86! ^__^

Nonostante capisca il disagio lamentato da Giuseppe89MARY86 e Danielemnc (ci siamo passati in tanti), personalmente mi trovo più vicino alla posizione di macgala e cercherò qui di seguito d'illustrare le motivazioni di ciò: credo, ma potrei anche sbagliarmi, che la Situazione Occupazionale nel nostro Paese (e non solo) sia decisamente complessa e come ho avuto modo di specificare in passato - ad esempio in un precedente intervento all'interno della Discussione intitolata Influenza dell'argomento di tesi sugli sbocchi lavorativi - eviterei di ridurre il tutto alle sole esperienze personali (o di amici); poiché, in quanto personali, sono pur sempre soggettive e pertanto non universalmente applicabili.

Sono convinto che affacciarsi sul Mondo del Lavoro possa risultare traumatico. Si tratta, infatti, della fine di un grande Ciclo della nostra Esistenza ed il contestuale inizio di uno completamente nuovo. Questo grande cambiamento (così come tutti i grandi cambiamenti a cui inesorabilmente andiamo incontro) talvolta spaventa e quasi sempre disorienta.

Perdonate il paragone - forse un poco forzato - ma associo tale esperienza all'uscita da una lunga galleria, quando ci si ritrova col Sole dritto negli occhi.. La vista, ormai abituatasi alle tenui luci artificiali, fatica ad adattarsi al bagliore esterno.. E questo fenomeno genera disorientamento (non vediamo nitidamente e possiamo soltanto ipotizzare ciò che ci attende) e sofferenza (gli occhi lacrimano e proviamo fastidio). Esistono soggetti, forse più predisposti al cambiamento, che si adattano rapidamente; altri (ad esempio quelli più fotosensibili) che impiegano più tempo prima che l'occhio si abitui alla nuova luce. Vi sono, infine, quelli che usano l'ingegno e ricorrono ad artifici, sopperendo in tal modo alla propria congenita mancanza di predisposizione (nello specifico esempio, indossando un paio d'occhiali da sole, oppure abbassando la tendina parasole).

Ecco, io credo che quando finiamo l'Università la maggior parte dei punti di riferimento che inevitabilmente ci eravamo creati si perda più o meno repentinamente: i Professori, i Tutor, i Colleghi e così via.. finanche le solide certezze conoscitive (che in realtà erano solide solo in apparenza; poiché la Conoscenza, me ne convinco sempre più, è qualcosa di effimero ed irraggiungibile..) su cui ci eravamo adagiati vengono meno. Ci si sente soli, abbandonati a sé stessi, a tratti incompresi.

Forse, più che concentrarmi sulle differenze tra Sud e Nord in termini di Offerte Lavorative (mi sono laureato presso l'Università degli Studi di Parma nell'ormai lontano 2005 ed ho inizialmente inviato, allo stesso modo dell'amico Giuseppe89, centinaia di Curricula senza ricevere alcuna risposta), o sul Percorso di Studi che offra più (o meno.. a seconda dei punti di vista) Opportunità (in questi anni - e lo dico con un velo di rammarico - ho avuto modo di conoscere tanti amici, anche con percorsi universitari molto differenti tra loro, accomunati dalla medesima fatica nel riuscire a trovare un Lavoro... quantomeno quello "giusto") cercherei di focalizzare l'attenzione su me stesso; ponendomi quelle fondamentali domande che l'Uomo (inteso come Essere Umano) si pone da sempre (fig. 1):

Paul Gauguin - Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
(fig. 1 - "Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?" Paul Gauguin - Olio su Tela)

Da dove veniamo? (Ripercorri con attenzione la tua Storia, che è unica: il tuo Percorso di Studi e non solo.. Poni attenzione alle Discipline che ti hanno maggiormente incuriosito ed appassionato. Anche ciò che di primo acchito potrebbe sembrare non particolarmente attinente, potrebbe in futuro rivelarsi importante, aiutandoti a distinguerti dalla massa)

Chi siamo? (Impara a conoscerti: non sei uno sterile Curriculum Vitae, ma una Persona che ha a che fare con altre Persone e la tua Personalità - ricordalo - gioca un ruolo fondamentale nel relazionarti col prossimo, sia in fase di Selezione (quella che gli anglofoni chiamano Recruitment), sia nel corso della tua futura Carriera Professionale. Quali sono i tuoi Punti di Forza e quali i tuoi Punti di Debolezza.. Lavora alacremente su entrambi i fronti, cercando di rendere la tua Figura Professionale più attraente e competitiva)

Dove andiamo? (Non procedere a caso, ma - partendo dalle risposte alle due precedenti domande - cerca di capire cosa vorresti fare effettivamente. Perché non credo esista una Meta tanto difficile da raggiungere, quanto quella che non si conosce..)

Concludo, infine, specificando che al "Manager di un'Azienda di Caffè" di cui accennava il nostro Giuseppe89 e che a quanto pare avrebbe asserito che il Ruolo di Tecnologo Alimentare possa essere ricoperto anche ad un Operaio qualsiasi, occorrerebbe mostrare il testo integrale della Legge n°59/1994 e magari invitarlo gentilmente a prendere direttamente contatti con l'Ufficio Legale dell'Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari che - lo ricordiamo - ha sede presso il Ministero della Giustizia. Chi lo sa, magari questo contribuirebbe a dipanare i dubbi del Sig. Manager e forse lo spingerebbe a rivedere la propria posizione.. E - sempre mantenendoci in ambito teorico - forse, se tutti iniziassimo a fare così (anziché lamentarci soltanto), la nostra Figura Professionale diverrebbe un poco più nota e rispettata.

Da parte mia è davvero tutto.

Un grosso in bocca al lupo a tutti quanti (me compreso), un caro saluto e ci si sente spero presto qui su TAFF!
Giulio



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Parole chiave (versione beta)

professionale, lavoro, solido, laurea, tecnologo alimentare, olio oliva, legge, caffe, sterile, ordine nazionale tecnologi alimentari

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