Ciao, prima di rispondere agli interessanti quesiti vorrei focalizzare ancora il discorso sul "punto di congelamento del latte" o "punto crioscopico".
Diverse sono state le "diatribe" degli ultimi tempi tra produttori (caseifici) e Autorità Sanitarie.
Come già detto in Italia il limite di legge per la temperatura di congelamento del latte per essere definito “genuino” deve essere di “-0,520°C”.
Da qui le eccezioni e i casi particolari trattandosi di “matrici alimentari” ; esempio un latte che congela a -0,520°C può essere considerato secondo la normazione “genuino”, mentre se congela a “-0,519”( un millesimo di grado di differenza) stando a quanto detto dovrebbe essere considerato “annacquato” e “non genuino”.
I risultati devono essere espressi in gradi H e gradi °C e inoltre spesso si aumenta la confusione con espressioni del tipo “-0,518°C è superiore a -0,520°C”.
Un attimo di calma, detta così la questione sembra un po’complicata, ma se si ragiona che siamo vicini a temperature attorno allo zero risulta evidente che -0,518 è una temperatura più elevata (più calda e più vicina allo zero) rispetto a - 0,520 °C.
Per farla semplice quindi includerà più acqua il latte che congela a temperature più elevate, anche se in realtà il numero che esprime ,in “valore assoluto”, appare inferiore.
E’ proprio in base a queste considerazioni che il limite di legge è stato fissato a –0,520 °C, dandocioè un certo margine alla variabilità del prodotto prima di considerarlo “fuori legge”.
E’ bene precisare che durante il passaggio dalla mammella al tank di refrigerazione si può avere "acqua estranea" ovvero condensa accumulata lungo le tubazioni; bene secondo alcuni Autori si dovrebbe considerare una quota dello 0,2% di acqua “esterna” o estranea .
Anche le modalità di analisi e gli strumenti (singola, in doppio, in triplo) possono verificarsi incertezze di misure per quello che riguarda il dato finale fornito di +/- 0,002-0.004 °C secondo le Norme Internazionali di analisi e pertinenti limiti di reperibilità.
È quindi bene tenere presente che il valore del punto di congelamento del latte sebbene sia identificato a livello legislativo con un valore limite ben stabilito molti sono i fattori di variabilità, le bovine, il tipo di allevamento, le modalità di prelievo e di analisi…
Attengo commenti e opinioni...
Diverse sono state le "diatribe" degli ultimi tempi tra produttori (caseifici) e Autorità Sanitarie.
Come già detto in Italia il limite di legge per la temperatura di congelamento del latte per essere definito “genuino” deve essere di “-0,520°C”.
Da qui le eccezioni e i casi particolari trattandosi di “matrici alimentari” ; esempio un latte che congela a -0,520°C può essere considerato secondo la normazione “genuino”, mentre se congela a “-0,519”( un millesimo di grado di differenza) stando a quanto detto dovrebbe essere considerato “annacquato” e “non genuino”.
I risultati devono essere espressi in gradi H e gradi °C e inoltre spesso si aumenta la confusione con espressioni del tipo “-0,518°C è superiore a -0,520°C”.
Un attimo di calma, detta così la questione sembra un po’complicata, ma se si ragiona che siamo vicini a temperature attorno allo zero risulta evidente che -0,518 è una temperatura più elevata (più calda e più vicina allo zero) rispetto a - 0,520 °C.
Per farla semplice quindi includerà più acqua il latte che congela a temperature più elevate, anche se in realtà il numero che esprime ,in “valore assoluto”, appare inferiore.
E’ proprio in base a queste considerazioni che il limite di legge è stato fissato a –0,520 °C, dandocioè un certo margine alla variabilità del prodotto prima di considerarlo “fuori legge”.
E’ bene precisare che durante il passaggio dalla mammella al tank di refrigerazione si può avere "acqua estranea" ovvero condensa accumulata lungo le tubazioni; bene secondo alcuni Autori si dovrebbe considerare una quota dello 0,2% di acqua “esterna” o estranea .
Anche le modalità di analisi e gli strumenti (singola, in doppio, in triplo) possono verificarsi incertezze di misure per quello che riguarda il dato finale fornito di +/- 0,002-0.004 °C secondo le Norme Internazionali di analisi e pertinenti limiti di reperibilità.
È quindi bene tenere presente che il valore del punto di congelamento del latte sebbene sia identificato a livello legislativo con un valore limite ben stabilito molti sono i fattori di variabilità, le bovine, il tipo di allevamento, le modalità di prelievo e di analisi…
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