Salve a tutti,
in questi ultimi tempi ci si è affidati molto ai cosidetti "minimally processed" o "minimo danno tecnologico " si trattadi una nuova generazione di alimenti,di elevata qualità ottenuti con l'impiego di tecnologie innovative con l'ottimizzazione delle tecniche già conosciute.
Ogni operazione tecnologica viene condotta in modo tale da poter ottenere l'effetto voluto in modo preciso e selettivo con miglioramento della qualità organolettica riducendo eventuali effetti collaterali involontari dovuti all'operazione stessa.
I possbili danni possiamo riassumerli in danno meccanico: dovute alle azioni di pressione oltre i limiti di resistenza dei prodotti; danno termico dovuto agli effetti del calore sull'alimento (perdità di vitamine,digeribiltà...).
Il danno termico può migliorare o peggiorare l'alimento rendendo i tessuti più fragili, facendo aumentare la pressione interna del prodotto a accelerare il danno chimico dovuto all'ossidazione o a reazioni parallele catalizzate da enzimi (lipasi, isomerizzazione...); ovviamente l'enitità di questo ultimo danno sarà da attribuire alla concentrazione dei reagenti a dalle condizioni ambientali (in seguito agli agenti contaminanti).
Tutto questo discorso per arrivare a chiedermi la perciolosità di questa categoria di prodotti alimentari esempio una cattiva conservazione a temperature non adeguate potrebbe portare ad un rischio elevatissimo di intossicazione.
Mi sembra palese che sia giusto ricorrere all'utlizzo di "Controllo mediante fattori combinanti" ph,aw,conservanti associati a diversi processi e condizioni di conservazione...
A questo punto volevo chiedervi voi cosa ne pensate di questi minimally processed food, io ho le idee un po' confuse...
in questi ultimi tempi ci si è affidati molto ai cosidetti "minimally processed" o "minimo danno tecnologico " si trattadi una nuova generazione di alimenti,di elevata qualità ottenuti con l'impiego di tecnologie innovative con l'ottimizzazione delle tecniche già conosciute.
Ogni operazione tecnologica viene condotta in modo tale da poter ottenere l'effetto voluto in modo preciso e selettivo con miglioramento della qualità organolettica riducendo eventuali effetti collaterali involontari dovuti all'operazione stessa.
I possbili danni possiamo riassumerli in danno meccanico: dovute alle azioni di pressione oltre i limiti di resistenza dei prodotti; danno termico dovuto agli effetti del calore sull'alimento (perdità di vitamine,digeribiltà...).
Il danno termico può migliorare o peggiorare l'alimento rendendo i tessuti più fragili, facendo aumentare la pressione interna del prodotto a accelerare il danno chimico dovuto all'ossidazione o a reazioni parallele catalizzate da enzimi (lipasi, isomerizzazione...); ovviamente l'enitità di questo ultimo danno sarà da attribuire alla concentrazione dei reagenti a dalle condizioni ambientali (in seguito agli agenti contaminanti).
Tutto questo discorso per arrivare a chiedermi la perciolosità di questa categoria di prodotti alimentari esempio una cattiva conservazione a temperature non adeguate potrebbe portare ad un rischio elevatissimo di intossicazione.
Mi sembra palese che sia giusto ricorrere all'utlizzo di "Controllo mediante fattori combinanti" ph,aw,conservanti associati a diversi processi e condizioni di conservazione...
A questo punto volevo chiedervi voi cosa ne pensate di questi minimally processed food, io ho le idee un po' confuse...