Denominazione di uno yogurt contenente il 2,2% di grassi
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torno sull'argomento yogurt per una questione che non riesco a risolvere.
Da quanto so, io lo yogurt si distingue in tre tipi, a seconda del tenore di grassi.
Sulla base del contenuto di materia grassa (m.g.) del prodotto finito, lo yogurt viene classificato:
magro (m.g. <1%)
parzialmente scremato (m.g. compresa tra 1,5% e 2,0%)
intero (m.g. >3%)
Lo yogurt che sto valutando invece presenta un contenuto di materia grassa del 2,2%.
Come posso chiamarlo allora? Non è intero, non è parzialmente scremato... Si colloca esattamente nel mezzo....
La domanda forse sarebbe più corretta se espressa in questi termini: è obbligatorio in etrichetta indicare il tipo di yogurt in base al contenuto di materia grassa o posso indicare solo la parola yogurt, lasciando alla tabella nutrizionale l'informzaione sul contenuto di grassi x 100 gr di prodotto?
Mi permetto di svolgere un utleriore quesito:
mi hanno detto che se lo yogurt contiene grassi <0,5% posso scrivere nell'etichetta:
- sulla tabella nutrizionalegrassi < 0,5% (ovverosia indicare in valore "inferiore a" e non un "valore preciso")
- nella denominazione principale dire yogurt 0% grassi
Esistono delle linee guida, dei regolamenti, delle leggi.... che autorizzino dette diciture?
Grazie mille a chi risponderà,
Andysuper
Oggetto: Denominazione di uno yogurt contenente il 2,2% di grassi
non puoi trasferire la classificazione dei tipi di latte (definita legalmente) agli yogurt, che non hanno definizione e classificazione normativa (… fatto salvo che non mi sfugga qualcosa!).
Per quanto riguarda claims/definizioni di tenori di componenti in prodotti normativamente non classificati, non puoi staccarti da quanto previsto dal RegCE 1924/2006.
Ad esempio, per quanto riguarda la sostanza grassa:
A BASSO CONTENUTO DI GRASSI
L'indicazione che un alimento è a basso contenuto di grassi e ogni altra indicazione che può avere lo stesso significato per il consumatore sono consentite solo se il prodotto contiene non più di 3 g di grassi per 100 g per i solidi o 1,5 g di grassi per 100 ml per i liquidi (1,8 g di grassi per 100 ml nel caso del latte parzialmente scremato).
SENZA GRASSI
L'indicazione che un alimento è senza grassi e ogni altra indicazione che può avere lo stesso significato per il consumatore sono consentite solo se il prodotto contiene non più di 0,5 g di grassi per 100 g o 100 ml. Le indicazioni con la dicitura «X % senza grassi» sono tuttavia proibite.
Nella indicazione delle "categorie" di yogurt non facevo richiamo al latte, ma mi riferivo alla circolare 2 del 4/1/1972 che è proprio sugli yogurt (mi risulta ancora in vigere seppur modificata in alcuni punti da circolari successive del 1974 e del 1986); anche se - per la precisione - in questa fonte ritrovo solo la definizione di yogurt intero inteso come contenente materia grassa in misura non inferiore a 3% e magro o scremato in cui la materia grassa nel prodotto finito non deve superare l'1%.
La mia domanda era tesa a capire se si possa indicare sull'etichetta la parola yogurt senza aggettivi, lasciando al consumatore il compito di andare a vedersi nella tabella nutrizionale (obbligatoria) il contenuto di grassi totali (e di grassi saturi) contenuti nel prodotto x 100 g : lo dico perchè non tutti sanno che lo yogurt è intero se ha più del 3% di grassi ed è magro se ne ha meno dell'1%, mentre tutti intuiscono cosa significano le paroline intero e magro.
Comunque, se nessuna legge mi impone di indicare in etichetta, a fianco della denominazione, la categoria di yogurt allora sono a posto, scrivo yogurt e basta :)
Normalmente lo yogurt può reperirsi in commercio, oltre che nel tipo intero, per il quale il contenuto di materia grassa non deve essere inferiore al 3,0% anche nel tipo magro o scremato; in quest'ultimo caso il prodotto finito non deve possedere un contenuto in peso di materia grassa superiore all'1,0%.
- Assolatte
Sulla base del contenuto di materia grassa (m.g.) del prodotto finito, lo yogurt viene classificato magro (m.g. <1%), parzialmente scremato: (m.g. compresa tra 1,5% e 2,0%) e intero (m.g. >3%).
Da ciò si può cominciare a dedurre che i tipi di yogurt si possano essere “ispirati” alle corrispondenti tipologie di latte (partendo dal presupposto che da ogni tipo di latte si ottenga il relativo tipo di yogurt). A quanto pare (ma mi riservo di consultare esperti) nessuno si è posto il problema di definire i prodotti che si collocano nella terra di nessuno (1 – 1,5 e 2 – 3).
Quanto alla denominazione, è mia opinione, che sia necessario inserire quantomeno la specificazione “magro” o simili, dato che, leggendo unicamente “yogurt” il consumatore è legittimamente autorizzato a ritenere trattarsi di yogurt intero. Se poi vogliamo trovare un appiglio normativo, ricordo che:
3. La denominazione di vendita comporta una indicazione relativa allo stato fisico in cui si trova il prodotto alimentare o al trattamento specifico da esso subito (ad esempio: in polvere, concentrato, liofilizzato, surgelato, affumicato) se l'omissione di tale indicazione può creare confusione nell'acquirente. (109/92, art. 4)
La possibilità di non indicare in tabella nutrizionale il valore reale, bensì una menzione del tipo “non superiore a...”, mi risulta ammessa dalla Circ. MIN. SALUTE 30.10.02 n. 7.
Infine, come giustamente segnalato da Antonio, la menzione “0 % grassi”, mi pare pericolosamente simile (quindi vietata) a quella espressamente censurata dall'1924/06 (Le indicazioni con la dicitura "X % senza grassi" sono tuttavia proibite)