ah dimenticavo, il fatto di non richiedere analisi alle piccole attività connesse all'acquedotto, diciamo che è più una "tolleranza" locale, le linee guida ASL igiene provincia di arezzo riportano:
3.13 Potabilità dell’acqua
L’acqua utilizzata dalle imprese alimentari
deve essere potabile, ad eccezione
di quella che sia impiegata
per la produzione di vapore (non ad
uso alimentare), per uso antincendio
o raffreddamento, purché in tutti
questi casi i circuiti siano separati ed
identificati (ad esempio con vernice di
colore diverso).
La procedura di verifica periodica di
potabilità delle acque obbligatoria
per tutte le imprese aventi approvvigionamento
privato, che devono procedere
al controllo mediante esame
analitico dei parametri a rischio ogni
tre mesi.
Nel caso di approvvigionamento dalla
rete idrica pubblica si consiglia di valutare
le caratteristiche dell’acqua e la
vetustà della rete distributiva interna
per definire la necessità e l’eventuale
frequenza dei controlli sull’idoneità
della rete stessa e sul funzionamento
di apparecchi di trattamento delle
acque, specialmente se dotati di filtri
(addolcitori, ionizzatori etc.), o sullo
stato di eventuali cisterne di deposito
interne al fabbricato. I prelievi per le
verifiche di laboratorio devono essere
fatti da punti di erogazione sempre
diversi, in modo da controllare tutta la
rete distributiva interna. Anche questa
SOP segue i medesimi principi
delle restanti procedure quanto a documentazione,
registrazioni e affidamento
responsabilità (doc). Quanto
alla frequenza delle analisi si riportano
a titolo orientativo le seguenti
frequenze:
Analisi Microbiologica
da Pozzo privato 1/tre mesi
da Rete idrica pubblica con deposito interno 1/tre mesi
Analisi Chimica: In caso di pozzo privato 1/anno