Ciao bravo, ottimo argomento su cui si
potrebbe confrontare tra i vari Tecnologi Alimentari e addetti ai lavori che
frequentano Taff.
Detto questo le cosiddette “semplificazioni
dell’HACCP” esistono per Imprese che a causa della loro dimensione
(piccole,gestione famigliare) o della carenza di competenze tecniche e di
risorse economiche o per la natura del lavoro incontrano delle difficoltà nell’applicare
l’HACCP.
Tutti gli esempi riportati raggruppano queste
tipo di Imprese con l’acronimo di “SLDB” o meglio “Small and Less Developed
Business”
Non facciamo confusione, non è che queste
siano esentate dall’applicazione del suddetto, bensì possono usufruire di alcune
semplificazioni, ma vediamole più nel dettaglio.
-Utilizzo nel piano di quelle che possiamo
definire “Prescrizioni base o standardizzate”che comprendono:-idoneità delle materie prime,
regole di corretta manipolazione del prodotto (trasporto incluso),mantenimento
delle condizioni di stabilità del prodotto per esempio mantenimento della
catena del freddo.
Poi ancora Controllo animali infestanti,
Pulizia e disinfezione,qualità dell’acqua e così via…
Le Prescrizioni che io definirei essenziali
sono i PRP (procedure prerequisito) e SOP (Procedure Operative Standard).
In linea di massima se le “procedure base”
implementate sono adeguate al fine di controllare i pericoli ad un livello da
tutelare al massimo la sicurezza igienica i il primo punto del piano può essere soddisfatto
e può non essere necessario predisporre o soddisfare i principi dell’HACCP.
Ciò che ho appena spiegato può essere applicato per aziende ove non esistono operazioni di preparazione e lavorazione, produzione e trasformazione dei prodotti alimentari come ad esempio banchi del mercato, chioschi, spacci, piccolo negozio sottocasa al dettaglio; alcune volte viene previsto un numero massimo di dipendenti oltre il quale l'azinda sarà obbligata ad applicare l’HACCP standard.
Le" operazioni base o standard" (spesso sono diverse da regione a regione e a discrezione di queste ultime, ma non esistono diversificazioni sostanziali) e vengono di norma inserite nel piano come auto dichiarazione.
Le varie normative ci vengono incontro al fine di agevolare la stesura e l’implementazione del piano HACCP con conseguente controllo dei pericoli negli alimenti; ad esempio con i “Manuali
di Buona Prassi Igienica” e con "Manuali Generali sulla Gestione
della Sicurezza alimentare o in conformità a un processo tradizionale"
I "Manuali di Buona Prassi Igienica" presentano in modo semplice le misure di
controllo dei pericoli e le azioni correttive da intraprendere in caso di
sfasamento dei limiti critici, inoltre
affrontano i pericoli connessi ad alcuni alimenti, ma non identificano i CCP veri
e propri.
In
linea di massima ricordiamo che sono procedure standard flessibili ma che
bisogna analizzare ovviamente la situazione specifica e il contesto aziendale in cui ci si trova ad operare senza dimenticare che queste semplificazioni sono rivolte ad attività di
manipolazione degli alimenti in cui i processi di preparazione, lavorazione o manipolazione che sia sono appresi
e consolidati esempio ristoranti,servizi di catering, incluse le macellerie e
panetterie.
I
“Manuali di Buona Prassi Igienica” per le attività di operazione di preparazione,fabbricazione
o trattamento di alimenti contengono CCP
per così dire “prestabiliti”, inoltre esempi e semplificazioni per
registrazioni,documentazioni…
Tutti
i manuali "prendono in considerazione" ogni singolo pericolo significativo
rilevato al’interno di un’impresa e definiscono le procedure per il controllo e le eventuali azioni correttive da adottare in caso di problemi.
Ma
ora torniamo ai fatti un po’ più nel concreto: dove l’implementazione delle
prescrizioni di base permette il controllo dei pericoli, non è indispensabile un’analisi dei pericoli; per
alcune produzioni è possibile "predisporre" monitoraggio dei punti
critici Esempio "Visivo Presenza/Assenza" senza necessità di Registrazioni.
Le Registrazioni infatti
possono essere delimitate al minimo indispensabile e gli stessi "Manuali di Corretta Prassi Operativa" o i "Manuali Generali" possono surrogare la documenti
del classico sistema HACCP e nel caso di monitoraggio visivo si potranno e dovranno
registrare solo le non conformità e ovviamente le azioni correttive
intraprese.
Nell'elaborazione
di un piano di autocontrollo di piccole e medie aziende agro-alimentari può
risultare più semplice identificare i “punti critici generalizzati” ovvero le
fasi comuni a tutti i processi ad esempio le fasi di stoccaggio, pastorizzazione,cottura,raffreddamento
raffrontandosi anche ad un diagramma di flusso nello specifico.
Non mi sto a dilungare sulle procedure de localizzare o PRP e GMP ricordando che questi contribuiscono ad una notevole semplificazione del piano stesso.