Hai sicuramente ragione, anche secondo me il punto c) si riferisce a prodotti finiti già presenti nei database ufficiali, e sono tanti. Mi viene in mente la pizza al primo posto, magari una "semplice" margherita :).
Per quanto riguarda il confronto cui fai menzione mi sono divertito a provare a fare due conti e mentre legalmente siano differenti, se si tengono in considerazione le tolleranze indicate nella circolare da te utilmente ricordatqa, io sinceramente non trovo una discrepanza nutrizionale significativa. Del resto mi pare improbabile che un produttore di una certa dimensione prenda i dati dai database, probabilmente non li calcola nemmeno dagli ingredienti ma li fa analizzare e buonanotte. Se questo è vero però sottolinea come i valori ufficiali dei database (e per completezza mi riferisco anche ai database IEO, più ampi di quelli INRAN) siano delle buone linee guida ai fini nutrizionali per l'individuo (ragione principale per cui sono state edite). Poi hai fatto bene a sottolineare la complessità dell'alimento (nei database purtroppo non sono indicati gli ingredienti e questo sicuramente comporta una non-confrontabilità diretta con i vari prodotti) e le tecniche produttive, ma del resto i professionisti ci sono per questo, per ora ;)
Sicuramente l'approccio analitico è quello auspicabile però, almeno dalle mie parti, non è facile trovare dei laboratori che li sappiano determinare e quelli che lo fanno hanno dei costi troppo alti per la piccola e media impresa.
Comunque discussione utilissima e interessante, grazie.