Aceti - indicazione dell' acidità in etichetta

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Oggetto:

Mi risultano sparite (causa abrogazioni)  le norme che prescrivevano l'indicazione dell'acidità degli aceti in etichetta.

Ciò mi sembra strano!

Grazie a chi vorrà collaborare a definire questo aspetto.


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Oggetto: Aceti - indicazione dell' acidità in etichetta
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:

Ciao trentino, l'unico riferimento che ho trovato è l'art. 7 del 109/92:

. L'indicazione dell'acqua non è richiesta: ...c) per l'aceto, quando è indicato il contenuto acetico e per l'alcole e le bevande alcoliche quando è indicato il contenuto alcolico

Poiché non mi risulta che le etichette dell'aceto riportino l'acqua tra gli ingredienti, non è possibile concludere che, in realtà, l'obbligo di indicare il contenuto acetico (acidità?) permane?

A quali norme (abrogate) ti riferisci?

saluti

alf

 


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Oggetto:

Ciao alfclerici,

grazie per la collaborazione.

Qui di seguito i riferimenti sulle abrogazioni di norme che prevedevano l’indicazione dell’acidità degli aceti in etichetta:

1) La LEGGE 20 febbraio 2006 , n. 82

Disposizioni di attuazione della normativa comunitaria concernente l'Organizzazione comune di mercato (OCM) del vino. Art. 47. (Abrogazioni) 1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate le seguenti disposizioni: i) la legge 2 agosto 1982, n. 527, e successive modificazioni;

ha abrogato la

L. 2 agosto 1982, n. 527.

Norme per la produzione e la commercializzazione degli agri. (I) (II) (III) (IV)

(pubbl. in Gazz. Uff. n. 221 del 12 agosto 1982).

3. Ferma restando ogni altra disposizione in materia, gli aceti destinati al consumo

diretto devono essere posti in commercio in confezioni originali non

manomissibili, con chiusura ermetica congegnata in modo tale che, a seguito

dell’apertura, essa non risulti più integra.

A decorrere dal 1° gennaio 1987 è abolito per l’aceto di vino l’impiego del

contrassegno statale di garanzia. Sino alla data predetta la gestione di detto

contrassegno ha luogo ai sensi dei decreti del Presidente della Repubblica 12

febbraio 1965, n.162, e 14 marzo 1968, n.773 (VII).

Su tali chiusure o sigilli deve sempre figurare una dichiarazione atta ad

individuare chiaramente la ditta che ha operato il riempimento del recipiente.

Sui recipienti devono, in lingua italiana ed in caratteri ben leggibili ed indelebili,

essere riportati, con etichetta o, in mancanza dell’etichetta, sullo stesso recipiente:

a) la natura merceologica del prodotto;

b) l’indicazione dell’acidità totale espressa in grammi di acido acetico per 100

millilitri di prodotto; sul valore dichiarato è ammessa solo una tolleranza del

2,5 per cento;

c) il contenuto minimo garantito del recipiente;

d) il nome, la ditta o la ragione sociale dell’imbottigliatore e la sede dello

stabilimento di imbottigliamento;

e) gli estremi dell’autorizzazione ministeriale di cui al successivo articolo, se

trattasi di prodotti imbottigliati in Italia.

Le indicazioni di cui al precedente comma possono essere fornite anche in più

lingue, a condizione che i caratteri relativi alle diciture in lingua italiana siano

uguali o superiori a quelli relativi alle diciture in altre lingue.

Le denominazioni straniere possono essere adottate purché alla dicitura straniera

segua una corrispondente denominazione in lingua italiana.

2) La LEGGE 6 agosto 2008, n. 133

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria. (GU n.195 del 21-8-2008 - Suppl. Ordinario n. 196 )

ha abrogato la

LEGGE 14 dicembre 1950, n. 1151

Aggiunte e modificazioni al regio decreto-legge 15 ottobre 1925, n. 2033, e al regolamento di esecuzione, approvato con regio decreto 1 luglio 1926, n. 1361, per quanto ha riferimento all'aceto. (GU n.32 del 8-2-1951 )

Di questa non sono riuscito a recuperare il testo originale.

Secondo il post di marco896 nella discussione taff , Assenza di etichetta su prodotto ,prevedeva quanto segue:

c) quantità del contenuto reale di aceto con la indicazione della sua gradazione acetica cosi espressa: "contenuto netto litri. . . a gradi. . . . di acidità".


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Oggetto:

Ho  inviato e-mail con quesito a MinPaaf e a MinSvEc.

Spero mi rispondano.

Sarei contento se lo facessi anche tu ...e molti altri: l'unione fa la forza!


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Oggetto:

Per allargare il tiro (non ho molta fiducia nei ministeri...) ho inviato il quesito all'ufficio legale di Federalimentare e a Federvini.

ciao

alf


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Oggetto:

Grazie per l'intuizione di percorsi alternativi!

Approfitto per segnalare un'altra stranezza normativa:

L'indicazione dell'acqua non è richiesta: ...c) per l'aceto, quando è indicato il contenuto acetico e per l'alcole e le bevande alcoliche quando è indicato il contenuto alcolico

Se nel caso dell’aceto potrebbe trovare giustificazione il quando è indicato il contenuto acetico (se risultasse vero il non obbligo di indicazione dell’acidità), non è così il quando è indicato il contenuto alcolico nel caso delle bevande alcoliche, essendo prescritta l’indicazione del titolo alcolometrico già oltre 1,2% vol (D.Lgs. 109/1992).

A meno che non si tenga conto della zona franca esistente tra le bevande analcoliche (1% vol – DPR 719/1958) ed il valore 1,2% vol, fino al quale non scatta l’obbligo.

…!?!?...


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Oggetto:

Ecco la risposta di Federalimentare che, evidentemente, si riferisce all'articolo del 109/92 da me citato e che, a quanto pare, è l'unico rimasto in vigore che, seppur indirettamente, impone l'indicazione dell'acidità:

Da verifiche con gli esperto del settore risulta, come a noi del resto, che l’acido acetico vada sempre dichiarato in etichetta dell'aceto.

Viceversa puo' omettersi l'indicazione dell’acqua, nella lista degli ingredienti, proprio in ragione della citazione dell’acidità.

Attendiamo Federvini.

saluti

alf


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Oggetto:

Risposta MinPAAF:

Da: pref3@pec.politicheagricole.gov.it

Data: 03/10/2011 14.07

A: *********

Oggetto: R: Indicazione dell' acidità degli aceti in etichetta

Contenuto del messaggio

Con riferimento alla e-mail del 28 settembre u.s. si fa presente che non sussiste più l’obbligo di indicazione dell’acidità totale espressa in grammi di acido acetico nell’etichettatura degli aceti, come previsto dall’articolo 3, della Legge n. 527/1982, in quanto tale legge è stata abrogata dall’articolo 47, della Legge 82/2006, (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale S.O. del 13 marzo 2006, n. 60).


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Oggetto:

Sono comunque dell'opinione che l'acidità dell'aceto è una informazione che è opportuno dare al consumatore , visto che non è vietata!


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Oggetto:

E allora come si spiega l'art. 7 del 109/92?

(Per non parlare di Federalimentare?)

Il mio scetticismo nei confronti dei ministeri continua...

alf


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