Ho reimpaginato e rimaneggiato un po’il
mio articolo, (PRIMA
ERA UN PO’ILLEGGIBILE) formattandolo un
po’;mi aspetto opinioni e discussioni, approfondimenti impressioni sull’argomento
“Radiocontaminazioni” e pareri sulla mia personale opinione espressa negli
ultimi capoversi.
RADIOCONTAMINAZIONE AMBIENTALE E NEGLI
ALIMENTI
Salve
ragazzi, proprio in questi giorni mi è capitato sottomano un libretto dal titolo: "Radiocontaminazione
ambientale e negli alimenti", offerto dalla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva
(SIMeVeP) e curato da diversi enti
e università.
-Il libro si occupa delle tematiche relative
alle contaminazioni di tipo ambientali che possono giungere all'uomo mediante gli alimenti.
-Si parte dal più grande incidente
nucleare, di Chernobyl del 1986, fino ai giorni nostri, con
particolare riferimento alle normative in tema di contaminazione, pacchetto igiene e vari.
Nel primo capitolo vengono ripresi
in breve quali sono i rischi da radiocontaminazione nell’assunzione degli
alimenti fino alla capacità di gestire le emergenze in campo radio
protezionistico.
Ci sono poi proposte di metodologie
operative per la determinazione dei vari
isotopi in alimenti quali latte, pesce, prodotti carnei.
Il trattato poi passa ad analizzare la
parte normativa, la predisposizione delle linee guida per le AASSLL nelle varie
regioni italiane e i Reg a livello comunitario.
Gli autori non tralasciano alcun particolare, ci sono grafici e tabelle inerenti ai dati già in possesso e messi a
disposizione da alcune università e laboratori specializzati.
La "rete di sorveglianza” messa a
punto è molto vasta e anche la legislazione si è dovuta “adattare” ai nuovi pericoli
nucleari e radiologici non per ultimo in ordine di tempo e per nulla trascurabile
quello di attentati terroristici.
Ribadisco che il libro è veramente ben fatto e ricco di informazioni, cenni
storici, molto aggiornatoe
specifico.
Ciò che non riesco a comprendere è che
non si faccia riferimento al ruolo del Tecnologo Alimentare ne vi sia alcun
coinvolgimento di questi all’interno.
La mia impressione è quella che la figura del Tecnologo non venga neppure
considerata come Ruolo preventivo e di controllo.
Quel che mi domando è perché
mai l’”Ordine dei Tecnologi Alimentari” non partecipi mai a questo tipo di
iniziative o non venga coinvolto.
La diffusione di "Radiocontaminazione ambientale e negli alimenti" è
riservata solo ai veterinari iscritti al SIMeVeP, ciò significa che “il
Tecnologo” non potrà mai essere partecipe delle
informazioni contenute nè tanto meno sentirsi parte attiva di questo.
Gradirei sapere dai visitatori e dai Tecnologi cosa pensano circa l’argomento
del libro
e in secondo luogo se condividete il mio sfogo.
Saluti