Salve a tutti,
lavoro in un'azienda di prodotti da forno nei quali è preponderante l'utilizzo di ovoprodotti pastorizzati.
Gli ovoprodotti vengono correttamete consegnati e conservati a +2 +4°C, in cisternette coibentate. Una volta prelevate dalla cella, le cisternette alimentano un processo di dosaggio manuale di un certo numero di batch, durante il quale il prodotto ancora contenuto in esse va incontro ad un rialzo termico che, soprattutto sul finire dell'utilizzo, può superare di qualche grado i canonici +4°C.
Quali sono, secondo voi, gli Hazard (i.e. pericoli) coinvolti in questa fase: proliferazione microbica? produzione tossine termoresistenti?
Avete suggerimenti per "gestire" il pericolo collegato a quella che, temo, possa essere rilevata come una non conformità da molti organi di vigilanza ed ispettivi dei clienti?
Vi sono per caso limiti di tempo/temperatura reperibili in letteratura per tali rialzi oltre i +4°C?
Faccio presente che, ciò che nei mesi estivi è una semplice conseguenza non desiderata della maggiore temperatura ambientale, in quelli invernali diventa invece una necessità tecnologica, per ottenere degli impasti non troppo freddi. Abbiamo scartato l'ipotesi di confezioni più piccole (bag-in-box) sia per motivi economici, che di logistica interna.
Grazie anticipatamente a tutti.