A me pare che IFS 8 sia servita soprattutto a sistemare il pasticcio che avevano fatto con la valutazione delle deviazioni di classe B.
Per il resto non mi pare ci siano variazioni di particolare impatto. La tendenza è sempre la stessa, correre dietro a BRC.
Per quanto riguarda i rischi associati alle materie prime, di fatto lo si è sempre fatto nell'analisi dei pericoli. Poi, parlare di rischio di una MP che subirà processi non mi entusiasma. Mi sembrerebbe più corretto, per le MP, parlare di presenza del pericolo per poi valutare il rischio per ogni fase. Mi spiego con un esempio: presenza del PERICOLO salmonella nella carne suina o avicola: c'è o non c'è. Diciamo che c'è. Sarà il processo a controllare il pericolo o meno. Probabilità di salmonella nella carne cruda: alta; Gravità: alta; PxG: alto. E quindi? che informazione utile ottengo se poi il processo (cottura/pastorizzazione) mi elimina il pericolo?
Ho già visto fior fiore di valutazioni dei rischi sulle materie prime che dopo non si riescono a mettere in correlazione con quelle del processo e che restano un esercizio di stile.
La valutazione delle materie prime ha molto più senso se applicata, appunto a legalità e autenticità e quindi alle frodi, tipicamente. Ma non avevamo già la valutazione della Food Fraud per questo?
E poi, il solito mio cavallo di battaglia: se si vuole che queste certificazioni siano un circolo virtuoso, serve dare più valore alle stesse, esentando le Aziende a porsi troppe domande quando il fornitore è certificato.