Caro Luca,
come giustamente affermi, la questione non è semplice. O meglio, data la natura soggettiva dell'argomento, che comunque ritengo interessante e che credo sia condiviso da molti tuoi coetanei, risulta estremamente difficile fornire una risposta neutrale, che non sia in qualche modo viziata da una interpretazione personale.
E' infatti assai diffusa la tendenza all'omologazione e a rendere le proprie esperienze personali come verità assolute, applicabili a qualsiasi contesto.
Ciò che occorrerebbe fare, al fine di non scivolare nel banale (e quindi inutile), sarebbe: raccogliere ed analizzare dati oggettivi relativi al panorama lavorativo odierno; rapportando l'argomento di tesi dei soggetti analizzati con il rispettivo ambito occupazionale.
Tuttavia, anche in questo caso, la probabilità d'incorrere in errori grossolani sarebbe molto elevata. Occorrerebbe definire, a mero titolo d'esempio, cosa effettivamente prendere in considerazione: solo la prima occupazione o l'intero iter professionale del campione analizzato?
Come puoi immaginare, le variabili che occorrerebbe prendere in esame per poter rispondere con un minimo di serietà alla domanda sono molteplici e, obiettivamente, credo si tratti di un'analisi al di fuori dalla nostra portata.
Mi limito, pertanto, a riportarti un mio personalissimo parere, per certi aspetti in linea con quanto espresso da consule (che, a proposito, saluto e ringrazio di cuore per la partecipazione alle discussioni del Forum), che spero possa esserti di stimolo per riuscire a trovare autonomamente una valida risposta.
Credo che l'argomento di tesi, di per sé, difficilmente possa influire sul successivo percorso professionale. Perlomeno nel contesto attuale.
Ritengo, invece, che la personale Passione e Consapevolezza nei confronti di un argomento (nello specifico quello di tesi), possano costituire un eccellente substrato su cui far fiorire un'occupazione attinente... E ciò non significa di dover necessariamente ricorrere al tradizionale lavoro subordinato.
Credo che di fronte alla Determinazione e alle Capacità del singolo, poco possano il "mercato" del lavoro ed i suoi sostenitori.
Volutamente ho utilizzato il termine "mercato" con un'accezione negativa.. Ritengo infatti che il lavoro, per sua stessa definizione, non possa essere mercanteggiato. Semmai è il frutto del lavoro ad essere oggetto di mercato. E, tornando alla tua domanda, su quest'ultimo aspetto credo possa essere utile soffermarsi a riflettere.
Ti saluto cordialmente e ti faccio un grosso in bocca al lupo!
Giulio
come giustamente affermi, la questione non è semplice. O meglio, data la natura soggettiva dell'argomento, che comunque ritengo interessante e che credo sia condiviso da molti tuoi coetanei, risulta estremamente difficile fornire una risposta neutrale, che non sia in qualche modo viziata da una interpretazione personale.
E' infatti assai diffusa la tendenza all'omologazione e a rendere le proprie esperienze personali come verità assolute, applicabili a qualsiasi contesto.
Ciò che occorrerebbe fare, al fine di non scivolare nel banale (e quindi inutile), sarebbe: raccogliere ed analizzare dati oggettivi relativi al panorama lavorativo odierno; rapportando l'argomento di tesi dei soggetti analizzati con il rispettivo ambito occupazionale.
Tuttavia, anche in questo caso, la probabilità d'incorrere in errori grossolani sarebbe molto elevata. Occorrerebbe definire, a mero titolo d'esempio, cosa effettivamente prendere in considerazione: solo la prima occupazione o l'intero iter professionale del campione analizzato?
Come puoi immaginare, le variabili che occorrerebbe prendere in esame per poter rispondere con un minimo di serietà alla domanda sono molteplici e, obiettivamente, credo si tratti di un'analisi al di fuori dalla nostra portata.
Mi limito, pertanto, a riportarti un mio personalissimo parere, per certi aspetti in linea con quanto espresso da consule (che, a proposito, saluto e ringrazio di cuore per la partecipazione alle discussioni del Forum), che spero possa esserti di stimolo per riuscire a trovare autonomamente una valida risposta.
Credo che l'argomento di tesi, di per sé, difficilmente possa influire sul successivo percorso professionale. Perlomeno nel contesto attuale.
Ritengo, invece, che la personale Passione e Consapevolezza nei confronti di un argomento (nello specifico quello di tesi), possano costituire un eccellente substrato su cui far fiorire un'occupazione attinente... E ciò non significa di dover necessariamente ricorrere al tradizionale lavoro subordinato.
Credo che di fronte alla Determinazione e alle Capacità del singolo, poco possano il "mercato" del lavoro ed i suoi sostenitori.
Volutamente ho utilizzato il termine "mercato" con un'accezione negativa.. Ritengo infatti che il lavoro, per sua stessa definizione, non possa essere mercanteggiato. Semmai è il frutto del lavoro ad essere oggetto di mercato. E, tornando alla tua domanda, su quest'ultimo aspetto credo possa essere utile soffermarsi a riflettere.
Ti saluto cordialmente e ti faccio un grosso in bocca al lupo!
Giulio