Passare da Biologia a Tecnologie Alimentari

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Oggetto:

Buon giorno a tutti, sono un neolaureato in scienze biologiche classe 12 e ho una grande passione per le tecnologie alimentari. Volevo chiedervi se secondo voi è una pazzia iscriversi alla LM in scienze e tecnologie alimentari. Ora con il nuovo decreto DM.270. potrei accedere alla laurea magistrale senza debiti. Premetto che ho una forte formazione chimica e biochimica degli alimenti di microbiologia ma non ho mai fatto esami di macchine e impianti nè tanto meno di tecnologie alimentari. IL mio scopo infatti sarebbe quello di coniugare le conoscenze che ho acquisito nella triennale con quelle nuove che mi offrirebbe la specialistica. Avevo pensato anche ad iscrivermi alla LM in scienze degli alimenti e della nutrizione umana ma ho abbandonato quest'idea perchè mi interesserebbe di più ampliare la mia conoscenza sull'intero processo produttivo degli alimenti piuttosto che ampliare già le basi, che già posseggo, di patologia, fisiologia e nutrizione clinica.


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Oggetto: Passare da Biologia a Tecnologie Alimentari
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:

Ciao dadebio,  ^0^

come prima cosa ti do il benvenuto in questo forum! E' un piacere constatare che la passione per le Tecnologie Alimentari si stia diffondendo, "contagiando" sempre più persone!

Venendo al tuo dubbio... Ciò che posso fare, è limitarmi ad esprimere il mio parere. Personalmente, non credo affatto sia una pazzia iscriversi a Scienze e Tecnologie Alimentari, anche con percorsi accademici non esattamente propedeutici.

L'importante è nutrire, come tu dichiari, una forte passione per le tematiche affrontate in questo affascinante Corso di Laurea. Penso, infatti, che la passione e la determinazione siano in grado di farci superare qualsiasi difficoltà.

Premesso ciò, ti consiglio di verificare personalmente, magari contattando direttamente il Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari (o un suo delegato) della Facoltà in cui avresti intenzione d'iscriverti, per conoscere i requisiti d'ammissione.

A quanto mi risulta (ma NON sono assolutamente aggiornato in materia!), non è così immediato il riconoscimento dei crediti... Cerco di spiegarmi meglio: penso che sia una commissione interna a valutare, caso per caso, se sia necessaria l'integrazione con corsi supplementari, tirocini, etc. nel caso vengano riscontrate lacune curriculari.

Anche, navigando sui siti di alune Università, mi è parso di cogliere questa condizione, che tra l'altro condivido pianamente! Infatti, benchè vi siano affinità tra le Scienze Biologiche e le Scienze e Tecnologie Alimentari, direi che siano sostanziali anche le differenze... Specialmente, come tu stesso ammetti, per quanto cocerne gli aspetti legati alla tecnologia di processo (ed aggiungerei: gli aspetti legati all'autocontrollo, alla gestione della qualità, etc).

In sostanza, ritengo inevitabile un'integrazione volta a sopperire questo tipo di carenze.

Con il tuo permesso, provvedderò nei prossimi giorni a spostare questa tua dichiarazione in una discussione specifica, onde meglio targettizzare l'argomento e fare in modo che altri utenti, magari nella tua stessa situazione, si uniscano al dibattito, aggiungendo le proprie esperienze in merito.

Saluti!
Giulio


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Oggetto:

Ciao, sposta pure questa discussione in una sezione apposita mi fa piacere!

Ora con il nuovo decreto i requisiti per accedere alla LM in S.T.A sono stati modificati e essendoci settori scientifico disciplinari quali la biochimica, chimica generale, microbiologia e chimica organica ed inorganica risultano essere pienamente soddisfatti. Tuttavia per accedere a STA devo affrontare un colloquio orale che vertira' su Economia e gestione aziendale, microbiologia degli alimenti ( che non mi preoccupa), tecnologie alimentari e macchine dell'industria alimentare.

Il problema e' che i Prof non mi hanno indicato cosa studiare e i programmi che sono sul manifesto sono troppo generici qualcuno mi saprebbe aiutare se inviassi  via mail lo  programma su cui mi devo preparare?


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Oggetto:

Vorrei intraprendere questo corso di laurea perche' mi sento di voler comprendere tutta la logica di un'industria alimentare e non mi sento di svolgere come professione ESCLUSIVAMENTE analisi microbiologiche/biochimiche sugli alimenti cosa che potrei fare anche con biologia; ma mi piacerebbe ricoprire altri ruoli come ad esempio nel marketing alimentare.

A Voi che operate da tempo nel campo alimentare in qualita' di tecnologi alimentari pongo questa domanda: la vostra attivita' si limita soltanto allo stare in un laboratorio? perche' una motivazione che mi spinge ad abbandonare il percorso di biologia e' quella che non mi sento portato a fare esclusivamente analisi di laboratorio.


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Oggetto:

Buon giorno a tutti, sono un neolaureato in scienze biologiche classe 12 e ho una grande passione per le tecnologie alimentari. Volevo chiedervi se secondo voi è una pazzia iscriversi alla LM in scienze e tecnologie alimentari. Ora con il nuovo decreto DM.270. potrei accedere alla laurea magistrale senza debiti. Premetto che ho una forte formazione chimica e biochimica degli alimenti di microbiologia ma non ho mai fatto esami di macchine e impianti nè tanto meno di tecnologie alimentari. IL mio scopo infatti sarebbe quello di coniugare le conoscenze che ho acquisito nella triennale con quelle nuove che mi offrirebbe la specialistica. Avevo pensato anche ad iscrivermi alla LM in scienze degli alimenti e della nutrizione umana ma ho abbandonato quest idea perchè mi interesserebbe di più ampliare la mia conoscenza sull intero processo produttivo degli alimenti piuttosto che ampliare già le basi, che già posseggo, di patologia, fisiologia e nutrizione clinica.

Ciao, secondo me ti conviene restare ,semplicemente perche' i biologi possono trovare spazio in diversi settori (alimentare,farmaceutico, clinico). Io sono tecnologo alimentare e se tornassi indietro studierei biologia.

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Oggetto:

Buon giorno a tutti, sono un neolaureato in scienze biologiche classe 12 e ho una grande passione per le tecnologie alimentari. Volevo chiedervi se secondo voi è una pazzia iscriversi alla LM in scienze e tecnologie alimentari. Ora con il nuovo decreto DM.270. potrei accedere alla laurea magistrale senza debiti. Premetto che ho una forte formazione chimica e biochimica degli alimenti di microbiologia ma non ho mai fatto esami di macchine e impianti nè tanto meno di tecnologie alimentari. IL mio scopo infatti sarebbe quello di coniugare le conoscenze che ho acquisito nella triennale con quelle nuove che mi offrirebbe la specialistica. Avevo pensato anche ad iscrivermi alla LM in scienze degli alimenti e della nutrizione umana ma ho abbandonato quest idea perchè mi interesserebbe di più ampliare la mia conoscenza sull intero processo produttivo degli alimenti piuttosto che ampliare già le basi, che già posseggo, di patologia, fisiologia e nutrizione clinica.

Ciao Dadebio, anch'io sono laureata in biologia vecchio ordinamento e mi sono iscritta l'anno scorso a tecnologie alimentari.
La facoltà è diversa, passi da scienze matematiche, fisiche e naturali ad agaria. Io ho chiesto l'accesso alla triennale perchè per me non aveva senso iscriversi alla magistrale senza le basi di tecnologie alimentari fatte nel triennio. 
Mi hanno dato accesso al secondo anno riconsocendomi tutti gli esami di chimica, fisica e matematica, alcuni di biologia e di igiene. Dipende dal programma che hai fatto all'uni e se hai qualche tipo di esperienza lavorativa o altri corsi extrauni.


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Oggetto:
Ciao, secondo me ti conviene restare ,semplicemente perchè i biologi possono trovare spazio in diversi settori (alimentare,farmaceutico, clinico). Io sono tecnologo alimentare e se tornassi indietro studierei biologia.
Si è vero che i biologi sono versatili, ma da quando è diventato triennale, il corso di laurea, di biologi siamo sommersi. Specializzarsi in qualcosa di particolare non sarebbe una cattiva idea, però forse un passaggio così netto tra facoltà diverse andrebbe fatto dopo aver trovato lavoro in quel campo come biologo. Parere mio naturalmente, nessuno può sapere come andrà il mondo.

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Oggetto:

Ciao, sposta pure questa discussione in una sezione apposita mi fa piacere!

Ora con il nuovo decreto i requisiti per accedere alla LM in S.T.A sono stati modificati e essendoci settori scientifico disciplinari quali la biochimica, chimica generale, microbiologia e chimica organica ed inorganica risultano essere pienamente soddisfatti. Tuttavia per accedere a STA devo affrontare un colloquio orale che vertira su Economia e gestione aziendale, microbiologia degli alimenti ( che non mi preoccupa), tecnologie alimentari e macchine dell industria alimentare.

Il problema è che i Prof non mi hanno indicato cosa studiare e i programmi che sono sul manifesto sono troppo generici qualcuno mi saprebbe aiutare se inviassi  via mail lo  programma su cui mi devo preparare?

Di quale sede stai parlando? economia è una materia che ormai mettono al primo anno in molti i corsi di laurea triennali, per gli altri esami non hai trovato i programmi sul sito dell'uni? non puoi contattare i prof per un programma dettagliato?

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Oggetto:
Di quale sede stai parlando? economia è una materia che ormai mettono al primo anno in molti i corsi di laurea triennali, per gli altri esami non hai trovato i programmi sul sito dell uni? non puoi contattare i prof per un programma dettagliato?

Si si ho contattato i professori e mi han detto che ho le basi per seguire la specialistica ovviamente troverò un po' di difficoltà per le materie tecnologiche, anche se guardando ora bene le loro slide sono cose che con lo studio e buone basi in microbiologia e biochimica si può arrivare a capire. POi per approfondirle meglio molte cose dovrò vedermele da solo Per quanto riguarda economia sono abbastanza fortunato avevo dato a scelta due esami tra cui economia aziendale da 10 cfu (ad economia) e microeconomia da 8 cfu per cui credo di poter seguire i corsi della specialistica.

L'unica materie che davvero mi preoccupa sono quelle del settore AGR/09 cioè macchine agrarie!

 


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Oggetto:
Ciao, secondo me ti conviene restare ,semplicemente perchè i biologi possono trovare spazio in diversi settori (alimentare,farmaceutico, clinico). Io sono tecnologo alimentare e se tornassi indietro studierei biologia.
Ciao ragazzi! ^__^

Chiedo venia per il ritardo!! Mi ero ripromesso di rispondere ai vostri messaggi, ma sono stato particolarmente preso nel periodo appena trascorso. Rispetto l'opinione di acauce, anche se non la condivido in toto. Per spiegare la motivazione di ciò, la prenderò decisamente alla larga... ma per chi avrà la cortesia e la pazienza di leggermi, il ragionamento potrebbe anche risultare sensato.  ;-)

Innanzitutto, credo che l'attuale difficoltà che molti di noi incontrano nel trovare lavoro, sia da imputarsi non tanto al Corso di Laurea scelto, quanto ad altri fattori.

Certo, concordo sul fatto che esistano corsi che offrono minori sbocchi occupazionali... D'altronde, lo sappiamo tutti, si tratta della Legge della Domanda e dell'Offerta... Tuttavia, non credo sia questo il caso di Scienze e Tecnologie Alimentari.

Penso invece che il contesto storico-sociale che stiamo attraversando, giochi un ruolo molto importante. Ciò non deve assolutamente trasformarsi in una sorta di giustificazione a priori per qualsiasi nostro insuccesso, ma è difficile non ammettere che la situazione contingente non sia delle migliori.

Immagino, anche se spero con tutto il cuore di poter essere smentito, che la situazione sia comune a gran parte dei neo-laureati. Forse lo sono addirittura coloro che provengono da quegli Studi un tempo considerati "sacri", come ad esempio gli Ingegneri.

Occorre fare, invece, una considerazione a mio avviso basilare e cioè che lo specializzarsi in un ambito (anche vasto come quello degli alimenti), in un'economia evoluta è preferibile rispetto ad una conoscenza più generica.

Ho utilizzato l'aggettivo "evoluta" per sottolineare che solamente specializzandosi ed investendo in ricerca e sviluppo le nostre aziende possono restare competitive e per farlo necessitano di figure chiave come ad esempio (in ambito agroalimentare) il Tecnologo Alimentare. Come accennavamo in questa discussione dal titolo Sbocchi occupazionali per il laureato in S.T.A. il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, offre alle imprese agroalimentari un ampio spettro di profili da cui attingere. Il problema, semmai, potrebbe essere la cattiva informazione che circola e che talvolta, consentitemelo, proviene proprio da noi stessi...

Quante volte mi è capitato di sentire neo-laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari privi della benché minima idea di cosa sia un Tecnologo Alimentare. E in questo caso grosse colpe sono da attribuirsi alle Facoltà, che poco fanno per insegnare la Professione. E' come se i concetti insegnati fossero realtà astratte che nulla centrano con il mondo lavorativo... Fortunatamente non è sempre così! Ci sono numerosi docenti che personalmente cercano di far "toccare con mano" il mondo del lavoro ai discenti, organizzando seminari in collaborazione con aziende, visite guidate presso gli stabilimenti, simulazioni, etc.

Sono moltissimi, inoltre, in campo agro-alimentare i casi di finti Tecnologi Alimentari... Periti industriali, cuochi, pseudo-guru e chi più ne ha più ne metta, che ostentano il titolo senza averne i requisiti... Ricordo che sul territorio nazionale, ad oggi, siamo poco più di 1600.

E badate bene, nessuno vuole sminuire altre figure professionali. Si tratta soltanto di onestà intellettuale. Per altre professioni l'esercizio abusivo è considerato fatto assai grave e pertanto combattuto con grande dispendio di risorse; mente nel nostro caso, l'impressione è che non si dia molta rilevanza al fenomeno. Forse sarebbe il caso di cambiare atteggiamento.

Comunque sia, tornando al discorso della specializzazione, è evidente che il tempo del "produco, quindi vendo" è terminato da decenni, così come sta giungendo al termine anche la fase di "produco bene, quindi vendo" (in realtà, salvo rarissimi casi, "riposa in pace" anch'essa)... Oggi la realtà è estremamente più complessa. Anche volendo semplificarla al massimo potremmo dire che occorra conoscere il mercato, segmentarlo, comprenderne i bisogni latenti, quindi creare la/le soluzione/i. E, giunti a questo punto, iniziano le vere difficoltà... A partire dalla rincorsa dei cosiddetti "followers" (un tempo li si chiamava più semplicemente "copioni") e la conseguente saturazione più o meno rapida del mercato.

Perciò, in conclusione, vogliamo davvero credere che in contesto come quello sopra rappresentato sia possibile evitare di specializzarsi? Vogliamo credere che le aziende possano ancora permettersi di pensare solamente al presente ricorrendo ai "tutto fare", ai tecnologi-magazzinieri, alle tecnologhe-centraliniste magari anche un pò esperte in contabilità? Siamo davvero così limitati da pensare che la soluzione per arrivare al bilancio successivo sia quella dello stagista-fotocopiatore?

Io credo di no! E non sto parlando di quella specializzazione arida che vorrebbero taluni.... I fautori dell'equazione Scienze e Tecnologie Alimentari = Chimica degli Alimenti... e del binomio Tecnologo Alimentare = Analista di Laboratorio. Fortunatamente, siamo ben lontani da tutto ciò.  ;-)

Sto parlo di quanto già esiste: Scienze e Tecnologie Alimentari (per lo meno il corso pre-riforma universitaria), a mio giudizio, coniuga perfettamente la giusta apertura mentale con la specializzazione in un ambito specifico.

Sovente mi è capitato di sentire il contrario, rispetto a quanto affermato da acauce, ossia che S.T.A. fosse troppo generica... quando invece non lo è affatto. La sua intenzionale vastità di tematiche, serve proprio per formare figure professionali specifiche per il settore agroalimentare, ma in grado di operare in un contesto multidisciplinare, come dovrebbero essere le aziende alimentari.

Buona notte a tutti!
Giulio

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Parole chiave (versione beta)

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