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Sono uno studente attualmente del 3 anno della triennale di scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere presso la Sapienza, anche qui, come mi sembra di capire in tutte le lauree inerenti "al cibo", si tocca un pò di tutto, un pò di tutto che però non mi aiuta a capire sotto che profilo potrei mai inserirmi nel mondo del lavoro, che carica lavorativa potrei mai svolgere, sapendo appunto un pò di tutto. Di stage fisici presso aziende non ne abbiamo avuto modo di fare, almeno per il momento, per via del covid, anche se a cercarmele da solo non avrei idea presso quale organizzazione rivolgermi, e anche se lo facessi non saprei dire che mansione potrei ricoprire. Inutile dire che questa situazione mi devasta, e stavo guardando di proseguire i studi frequentando una magistrale, ed è qui che mi rivolgo a voi con un disperato grido di aiuto.
Sto guardando il corso magistrale di Scienze e tecnologie alimentari sempre presso la Sapienza, anche qui purtroppo per via di una incompatibilità delle classi di lauree (da l-gastr a LM-70) sarò costretto a recuperare alcuni esami, e volevo chiedervi se per voi e fattibile questo passaggio, e se le consigliate in prospettiva di richieste di lavoro. Lo chiedo a voi, che magari siete già da anni inseriti nel mondo del lavoro e ne conoscete le dinamiche, io personalmente assisto alla nascista di tanti corsi di lauree, master e quant'altro inerenti alla gastronomia, agli alimenti, ecc.. ma quando poi si tratta di cercare qualche richiesta lavorativa/stage non trovo nulla.
Voi come vi state trovando adesso, che consigliate di fare, e soprattutto per chi in questo ambito ci vive da anni, quali figure secondo voi servono o pensate saranno richieste in futuro?
personale opinione da "vecchio": tutte queste "nuove" lauree stanno creando gran confusione, proponendo specializzazioni di cui non c'è richiesta. Era molto meglio prima. Anzi, il 3+2 avrebbe potuto essere strutturato in maniera diversa, al contrario della tua esperienza: 3 anni "generici" come tecnologo e 2 anni specialistici nel " scienze, culture e politiche gastronomiche per il benessere" nel tuo caso.
Capisco il tuo spiazzamento.
Se non sei convinto di quello che stai facendo o se noi hai già uno sbocco garantito da conoscenze, io ti consiglierei di fare gli esami in più e passare a Scienze e tecnologie alimentari che ti offre un titolo più spendibile, la possibilità di iscriverti all'albo etc.
Però voglio anche darti una speranza: io NON sono tecnologo alimentare. Sono biotecnologo, finito nell'alimentare tramite un corso extrauniversitario e poi con un lavoro iniziale (sempre nell'alimentare) in cui cercavano una figura uscita da corsi "scientifici" (senza particolare specializzazione).
Figure junior, magari come CQ di linea in aziende che lavorano h24 tutto sommato si trovano se vuoi lavorare nell'industria alimentare. Un inizio potrebbe anche essere come tecnico di laboratorio in laboratori che eseguono analisi su alimenti o stage in studi di consulenza settoriali.
Concludendo, il mio consiglio: se hai chiaro cosa vuoi fare, adattati a (qualche) stage non retribuiti. Se non sai cosa fare, prendi tutto quello che passa che fa sempre bene.
Parole chiave (versione beta)
lavoro, esame, scienze tecnologie alimentari, alimentare, tecnologo alimentare, laboratorio, analisi alimenti, industria alimentare, consulenza, alimenti, master, albo professionale