Ciao, complementi per l’interessante domanda che ha dato da pensare anche me, ma andiamo per ordine:
Solo a titolo informativo per avere una buona indicazione sulla quantità del siero utilizzato e per individuare eventuali frodi, è possibile limitarsi alla determinazione del residuo secco, dei cloruri totali, delcloruro di sodio e del pH.
Il punto di congelamento come tu stesso hai evidenziato fin dalle prime righe è uno degli indici più importanti per il fatto che la temperatura alla quale il latte inizia a congelare varia pochissimo; infatti essendo un liquido biologico che deve avere una pressione osmotica costante.
Le sostanze solubili (lattosio e sali) nel complesso non subiscono variazioni che di limitatissima entità, in sostanza non incidono, neanche le proteine e il grasso non hanno alcuna influenza sul punto crioscopico; all’opposto l’annacquamento l’innalza, cioè lo avvicina a 0 °C, mentre l’acidificazione o un’aggiunta di sali l’abbassa, cioè lo avvicina a -1 °C.
Come già sai e lo riscrivo a titolo informativo per tutti gli utenti che sono meno addetti ai lavori in generale il valore medio del punto crioscopico del latte si ritiene pari a -0,520 °C.
-ora l’aggiunta di sale permette di riportare il punto di congelamene al valore corretto,tuttavia un siero con valori di NaCl maggiori di 2, porta il prodotto ad essere inappetente e può sviluppare zoppia nei suini.
Per quanto riguarda il pH, un siero con ph troppo basso risulta inappetente mentre se è troppo alto è ancora indice di annacquamento.
A te le valtutazioni del caso, non avendo ben chiaro quale sia la situazione.
Facci sapere!