Stando agli articoli citati, mi pare che l'amico trentino propenda per considerare il vino un "ingrediente volatile". D'altro canto, trattandosi, se ben capisco, di un prodotto non sottoposto a cottura, né, ritengo, oggetto di significativo calo peso, le cose non cambiano: il vino deve essere dichiarato in funzione della sua quantità al momento della preparazione (cfr. 109/92 art. 5, comma 3; reg. 1169/11, art. 18, comma 1).
Approfitto dell'occasione per una considerazione del tutto personale sui "volatili". Mi spiego con una citazione dalla circolare MinIndustria n. 165/00: Nel caso di ingredienti volatili, quale lo champagne nei prodotti da forno, la quantità percentuale è indicata in funzione del peso nel prodotto finito.
Non posso non chiedermi cosa dichiarerà il povero produttore di quel prodotto da forno, considerando che lo champagne se ne andrà tutto in cottura! (Probabilmente si tratta di un esempio un po' tirato per i capelli, dato che difficilmente questo tipo di ingredienti viene utilizzato a monte di processi che ne provocano l'integrale eliminazione). Al di là di questi casi limite, il problema degli "ingredienti volatili" esiste e va esaminato caso per caso, considerando da un lato l'oggettiva difficoltà nel valutare "il loro peso nel prodotto finito" e dall'altro la necessità di fornire al consumatore una informazione corretta.
Qualcuno ha degli esempi da sottoporre alle nostre discussioni?
saluti
alf
Approfitto dell'occasione per una considerazione del tutto personale sui "volatili". Mi spiego con una citazione dalla circolare MinIndustria n. 165/00: Nel caso di ingredienti volatili, quale lo champagne nei prodotti da forno, la quantità percentuale è indicata in funzione del peso nel prodotto finito.
Non posso non chiedermi cosa dichiarerà il povero produttore di quel prodotto da forno, considerando che lo champagne se ne andrà tutto in cottura! (Probabilmente si tratta di un esempio un po' tirato per i capelli, dato che difficilmente questo tipo di ingredienti viene utilizzato a monte di processi che ne provocano l'integrale eliminazione). Al di là di questi casi limite, il problema degli "ingredienti volatili" esiste e va esaminato caso per caso, considerando da un lato l'oggettiva difficoltà nel valutare "il loro peso nel prodotto finito" e dall'altro la necessità di fornire al consumatore una informazione corretta.
Qualcuno ha degli esempi da sottoporre alle nostre discussioni?
saluti
alf