Osservo innanzitutto che l'art. 26 dell'1169/11 è, in larga misura, in attesa di ulteriori valutazioni, quindi, almeno per il momento, suggerirei estrema prudenza nel farvi riferimento.
Quanto alla “bandiera italiana” e, più in generale, alle svariate menzioni che in qualche modo rimandano al “made in Italy”, ricordo che è attualmente in vigore una legge dello Stato che ne regolamenta l'uso (cfr. Il “made in Italy” è legge!).
Come puoi notare, tra i requisiti richiesti non vi è l'origine italiana degli ingredienti.
In caso contrario, persino alcune IGP non potrebbero sfoggiare il tricolore.