Non mi sentirei proprio così tranquillo a confidare su modifiche strutturali delle proteine a seguito di un Processo Tecnologico che è finalizzato a ben altri obiettivi.
Avverranno pure modifiche positive, come effetto collaterale utile e sostenibile fin che si vuole, ma non sotto controllo.
Azzardare ipotesi non misurabili quando il rischio è la salute proprio non me la sentirei.
Dal punto di vista della etichettatura sto sempre più orientandomi a considerare il prodotto in questione (non lo chiamo per nome per il rispetto che merita e per non partecipare all'appropriazione teminologica indebita cui è sottoposto) come coadiuvante tecnologico (Decreto MinSan 27/02/1996 n°209 - Art.1 comma 2) quindi non considerato ingrediente.
Se è fatto con grano nell'etichettatura è presumibilmente già presente; altrimenti va aggiunto il cereale su cui si è sviluppata la fermentazione.
Ora sono io che faccio una domanda: c'è qualcuno che condivide questa tesi?
Se sostenibile avrebbe il grande pregio di moralizzare il settore evitando le strumentalizzazioni in atto.
Il Panificatore con la P maiuscola non ha certo bisogno di vantare Processi Tecnologici per supportare la propria qualità!
Grazie