Buongiorno a tutti, il decreto legislativo 110/92 prevede, identifica, all'articolo 2, come prodotti surgelati quei prodotti:
"sottoposti ad un processo speciale di congelamento, detto "surgelazione", che permette di superare con la rapidità necessaria, in funzione della natura del prodotto, la zona di cristallizzazione massima e di mantenere la temperatura del prodotto in tutti i suoi punti, dopo la stabilizzazione termica, ininterrottamente a valori pari o inferiori a -18°C;"
Chiedo il vostro parere a questo punto: secondo voi, un prodotto che passa attraverso un tunnel di surgelazione e ne esce con una temperatura al cuore maggiore di -18 °C (esempio -4 °C) e viene poi stoccato in celle a -21 °C dove nel tempo andrà a raggiungere i fatidici -18 °C rientra nella categoria descritta dalla definizione poco sopra? O il prodotto deve raggiungere già nel tunnel di surgelazione la temperatura di -18 °C?
Io propendo per la seconda ipotesi, ma volevo confrontarmi con voi per capire se in effetti fosse davvero così, perchè in questo caso significa che l'impianto di surgelazione che ci è stato fornito non è idoneo allo scopo.
Grazie