La chiamata in causa di Antonio mi costringe a rispondere garibaldescamente OBBEDISCO!
Dunque, il Carthamus tinctorius L (e se Linneo lo aveva chiamato così, una ragione ci doveva essere...) risulta utilizzato, tra l'altro “In cucina (dove) può sostituire lo zafferano, ma il suo sapore è piuttosto lieve, mentre il colore è intenso.” (fonte wikipedia).
Allora, parliamoci chiaro, non è che lo si vuole usare essenzialmente per dar colore alla pasta, dato che in questo prodotto non sono ammessi “coloranti”?
“la corretta denominazione / descrizione dell'ingrediente dipenderà da quale è la funzione tecnologica che la sostanza inserita assolve nel prodotto”:
“non sono considerati additivi alimentari: … ii) gli alimenti, essiccati o concentrati, compresi gli aromi, incorporati durante la fabbricazione di alimenti composti per le loro proprietà aromatiche, di sapidità o nutritive associate a un effetto colorante secondario;” (cfr. 1333/08, art. 3, comma 2)
Be', in questo caso, non si tratta di colorante e dubito che possa esplicare “proprietà aromatiche, di sapidità o nutritive ”, mentre mi pare evidente l'effetto colorante (non) secondario, quindi, concludendo, mi associo all'amico Antonio: cartamo (opzionale “fiori di”).